Outcazzari

Trovare il ritmo

Trovare il ritmo

Chi mi conosce sa che sono un pazzo furioso con l’avanzare degli anni ho avuto sempre più bisogno e/o mi sono sempre più convinto di avere bisogno di farmi programmi, piani, schemi mentali, situazioni organizzative in base a cui procedere per combinare qualcosa. Non perché l’assenza di schemi mi mandi nel panico, piuttosto perché se non ho piani, schemi, programmi, soprattutto in mancanza di scadenze precise, non combino una fava. E infatti ultimamente ho sviluppato un nuovo e complicato sistema di carrucole e meccanismi per organizzarmi la settimana al fine di essere più produttivo ma allo stesso tempo trovare angoli di tempo in cui rilassarmi ma anche riuscire a stare dietro a tutte le mie attività da padre casalingo e comunque non perdere di vista tutte le cose che vorrei fare per/su/con Outcast. È la dura (?) vita del libero professionista (?), suppongo. O anche #firstworldproblems

Tutto questo si ricollega poi a quella bella pensata che ho avuto un paio di mesi fa e illustrato un mese fa riguardo alla riorganizzazione delle registrazioni “calendarizzate” per i nostri podcast, nel tentativo di dare un po’ più di struttura alla cosa e di non seminare pause interminabili fra un’uscita e l’altra. E magari trovare il tempo di recuperare le cose arretrate per le quali mi sento in colpa anche se non so bene cosa ci sia da sentirsi in colpa ma insomma comunque (sto parlando del podcast sulla GDC e, in seconda battuta di quelli su Reboot e Nordic, che per altro mi sono stati richiesti di qua e di là sui social). Senza contare i centomila ritocchi e miglioramenti che vorrei apportare a sito e podcast vari ma chi lo trova il tempo? Tu ce l’hai il tempo? Io forse ce l’ho, ma finisce che c’è sempre qualcosa d’altro da fare, un filtro da pulire, un lavandino da sturare, un film da andare a guardare al cinema, che ne so.

Tipo, mentre stavo rileggendo questo articolo prima di caricarlo, ho mollato tutto per andare a spararmi The Smashing Machine al cinema.

Il primo mese del nuovo regime non è stato banale, da un lato perché la pia illusione di avere meno serate impegnate a registrare podcast si è schiantata sul muro della quantità di roba arretrata che volevamo registrare (tipo i recuperoni estivi di Outcast Popcorn), dall’altro perché il coacervo di impegni personali rispettivi, tra vacanze, traslochi, lavori in casa e Lucca, ha impedito a me e Marco di registrare il previsto Retroutcast su Leisure Suit Larry Goes Looking for Love (in Several Wrong Places). Ma ci siamo ripromessi di recuperare, lo registreremo il prima possibile (teoricamente domani!) ed entro fine mese arriveremo anche con Police Quest II: The Vengeance, a cui sto giocando e che è una roba delirante.

Nel mentre, devo dire che sono moderatamente orgoglioso della Cover Story che abbiamo tirato fuori il mese scorso, piena di articoli interessanti e approfondimenti sugli argomenti più disparati, ben oltre quello che uno magari si sarebbe potuto aspettare dal tema scelto. A parte che sono abbastanza contento dei tre articoli che ho scritto io (e in generale del fatto di essere tornato a scrivere qua dentro con un pizzico di regolarità), ma poi davvero la cricca ha tirato fuori roba che m’ha fatto un sacco piacere innanzitutto leggere e in seconda misura poter pubblicare su Outcast. E c’è bella roba in arrivo anche a novembre, sia con la nuova Cover Story, sia al di fuori dalla stessa, con per esempio l’ormai obbligatorio articolo annuale di Andrea Babich, che per il 2025 ha voluto scrivere una tesi di laurea sui quarant’anni di Space Harrier. Insomma, bene.

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