Outcazzari

Marzo 2012: Journey svetta su tutto | Old!

Marzo 2012: Journey svetta su tutto | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 7 marzo 2012 Ubisoft lancia I Am Alive, un gioco d'avventura e azione inizialmente sviluppato da Darkworks (i creatori di Alone in the Dark: The New Nightmare, che abbiamo ricordato qua) e poi rilevato dal publisher francese. Ambientato in un futuro post-apocalittico depresso, deprimente, devastato, il gioco – che nel corso dello sviluppo ha visto calare le ambizioni da AAA a piccola cosetta da pubblicare in digitale – punta tutto sull'atmosfera e sui dilemmi morali legati all'ammazzare o meno chi si incontra. Accolto con pareri contrastanti, I Am Alive, comunque vende molto bene e diventa un piccolo cult. Ne parlammo qui.

L'8 marzo si manifesta invece Mass Effect 3, a garantire la fetta di polemiche del mese. Il capitolo conclusivo della serie EA (qui la nostra recensione) scatena infatti uno strascico di lamentele per un finale che non soddisfa, al punto di spingere BioWare a pubblicare successivamente un aggiornamento di modifica e ampliamento. Se lo chiedete a me, siete matti. Ma giustamente non l'avete chiesto a me. La serie proseguirà diversi anni dopo con un rilancio non accolto benissimo.

Un giorno dopo tocca a Street Fighter X Tekken, incontro fra i cast delle due serie di picchiaduro che qui si affrontano sul terreno Capcom, appoggiandosi quindi sul motore e sulle meccaniche di Street Fighter IV, che vengono applicati anche ai protagonisti dei giochi Capcom. Accolto in maniera abbastanza positiva, Street Fighter X Tekken viene sepolto d'insulti alla notizia della messa in vendita come DLC di contenuti presenti sul disco e in generale non raggiungerà i risultati sperati da Capcom. Forse anche per questo motivo, verrà abbandonato il progetto del suo gioco "fratello", un Tekken X Street Fighter che avrebbe dovuto utilizzare motore grafico e "regole" di Tekken.

Il 13 marzo arriva su PlayStation 3 Journey, titolo fondamentale per l'evoluzione di tutto quel filone di giochi "piccoli" e più o meno indie. Il "più o meno" è d'obbligo, dato che qui ci sono pesantemente dietro gli sforzi di Sony, ma per il resto Journey mostra un approccio artistico e di design completamente fuori dagli schemi, schivando qualsiasi elemento d'azione o di conflitto, giocando su una visione molto particolare del multiplayer, puntando tutto sul coinvolgimento emotivo e spalancando le porte a discussioni infinite su cosa sia un videogioco "vero". Ai posteri l'ardua sentenza, anche riguardo alla mia recensione scritta sul volo verso la Game Developers Conference.

Qualche giorno dopo arriva dalle nostre parti Yakuza: Dead Souls, bizzarro spin-off di Yakuza che inventa una storia fuori cronologia in cui, qualche tempo dopo gli eventi di Yakuza 4, Kamurocho viene invasa dagli zombi. Chiaramente, a gestire la situazione sono i quattro protagonisti, tutti "estratti" dagli episodi regolari della serie. La critica ne apprezza la narrazione ma critica il sistema di combattimento e l'esplorazione meno convincente del solito e il gioco non vende in maniera esattamente virale, diciamo.

Contemporaneamente esce anche Twisted Metal, tentativo di rilancio della storica (per Sony) serie di giochi di combattimento a quattro ruote, che vede fra l'altro il ritorno del creatore David Jaffe al volante dello sviluppo. Il gioco viene accolto abbastanza favorevolmente ma anche criticato per alcune mancanze rispetto al passato, soprattutto sul fronte del quantitativo di contenuti, e gli incassi non particolarmente convincenti spingeranno Sony a farla finita con la serie. Qui la nostra recensione dell'epoca.

Il 22 marzo 2012 esce invece Angry Birds Space, nuovo episodio per il fenomeno mondiale, trasversale, parastatale prodotto da Rovio, che qui si rinnova pesantemente con l'idea di trasportare l'azione nello spazio e giocare sulla forza di gravità planetaria per cambiare le carte in tavola. Bizzarramente, c'abbiamo la recensione pure di questo.

Tocca poi a Ninjia Gaiden 3, primo capitolo della serie Tecmo a non poter vantare (?) la partecipazione di Tomonobu Itagaki allo sviluppo. Ninja Gaiden 3 prova a svecchiare il franchise introducendo svariate novità che lo rendono però particolarmente mal voluto (o comunque controverso). La serie morirà più o meno qui, andando avanti nel decennio successivo solo a botte di spin-off e riedizioni.

Il 23 marzo arriva un gioco originariamente inteso come titolo di lancio per Nintendo 3DS ma poi rinviato a causa di inciampi nello sviluppo. Kid Icarus: Uprising è il terzo episodio in una serie che restava ferma dai primi anni Novanta e ovviamente le cambia parecchio volto, introducendo la grafica poligonale e proponendo un mix di fasi da sparatutto e altre più esplorative. Il gioco rimane famoso (o famigerato, vedete voi) anche per l'inclusione di un supporto che permette di appoggiare la console e gestire quindi più comodamente il sistema di controllo pesantemente incentrato sul touch screen. Nonostante il buon riscontro di vendite, il revival rimarrà un caso isolato e Pit tornerà alla sua carriera da rissaiolo nei vari Smash Bros. Anche per questo abbiamo la nostra recensione dell'epoca. Che roba inquietante, essere arrivati a linkare le nostre recensioni d'epoca in questa rubrica.

Il mese si chiude con l'uscita di Silent Hill HD Collection, che ripropone il secondo e il terzo episodio della serie aggiornandoli per Xbox 360 e PlayStation 3. Purtroppo, la raccolta non include mezzo contenuto extra e soprattutto soffre di svariati problemi tecnici, solo in parte risolti da una patch (per altro pubblicata solo su Xbox 360). Se paragonata ad altre riedizioni di quel periodo, è veramente debole e infatti la critica non la prende benissimo.

Non aprite quella porta: oltre alla canottiera bianca c’è di più

Non aprite quella porta: oltre alla canottiera bianca c’è di più

Gli abissi di Ultima Underworld | Racconti dall'ospizio

Gli abissi di Ultima Underworld | Racconti dall'ospizio