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Edison - L'uomo che illuminò il mondo avrebbe dovuto girarlo Homer

Edison - L'uomo che illuminò il mondo è senz’altro un film dal destino tribolato. La sua proiezione d’esordio al Toronto International Film Festival risale addirittura al 9 settembre del 2017. In seguito avrebbe dovuto raggiungere le sale nel novembre dello stesso anno, ma le cose sono andate storte per un paio di ragioni.

La prima riguarda Harvey Weinstein, che più o meno due settimane dopo il Toronto International Film Festival è stato investito dalle accuse di abusi sessuali, molestie e, beh, da tutti i meteoriti di merda che sapete, e che hanno finito per spostare Hollywood dal suo asse di rotazione.

La seconda è che, malauguratamente, ad aver bonificato i soldini al regista Alfonso Gomez-Rejon, noto fino a quel momento soprattutto per la sua partecipazione a serie come Glee o American Horror Story, è stata proprio la Weinstein Company: a-ah!

Dopo essere rimasto un paio d’anni in purgatorio, il film è stato riscattato da 101 Studios per il modico prezzo di tre milionate di dollari e si prepara infine a raggiungere le sale appena in tempo per non perdere il giro dei biopic. Negli Stati Uniti, la distribuzione comincerà a partire dal prossimo 4 ottobre, mentre dalle nostre parti addirittura da oggi, tiè.

Ora, devo ammettere che nonostante non sia un fissato delle biografie, avevo una discreta voglia di guardare Edison - L'uomo che illuminò il mondo (il titolo è lo scellerato adattamento di The Current War, ché sai mai non si capisca che è proprio il film su quello lì che ha fatto quelle cose là). E non tanto per la faccenda nerd della scienza, Tesla, il futuro e bla bla bla, e nemmeno per i pruriti di Weinstein.

No, in realtà è stato quel bellissimo episodio de I Simpson in cui Homer perde la brocca per l’inventore americano, che mi ha messo in simpatia il personaggio.

Poi, insomma, il cast: Benedict Cumberbatch (nella parte di Thomas Edison), Michael Shannon, Nicholas Hoult, Katherine Waterston. Pure un Tom Holland, tanto per gradire, di cosa stiamo parlando? Ma del classico biopic standard, ovviamente. Avrei dovuto subodorare, ma accecato da Homer non ho subodorato. Amen.

«Ora sono un Avenger, signor Edison?»

Edison - L'uomo che illuminò il mondo si presenta come una sorta di I pirati di Silicon Valley in ghette, e racconta la cosiddetta “guerra delle correnti” per il controllo del mercato dell’energia, disputata alla fine dell’ottocento tra la compagnia di Edison, che sosteneva la corrente continua, e quella del rivale George Westinghouse, ingegnere e imprenditore, a favore invece del modello a corrente alternata.

Lo spunto è anche interessante, soprattutto qui dalle nostre parti dove - immagino, vai a sapere - mi pare la faccenda sia meno nota nei dettagli. Peccato che il valore del film di Gomez-Rejon non vada oltre il piano didattico, in via di una scrittura tanto dispersiva quanto didascalica, servita da una messa in scena da compitino. Nel pur lodevole tentativo di fornire allo spettatore il maggior numero di nozioni possibile, lo sceneggiatore Michael Mitnick (Vinyl) finisce per accendere troppi fornelli dimenticandosi di alzare proprio quello sotto al culo dei due protagonisti, col risultato che, ogni volta che esce dai binari dell’aneddotica e prova a imbarcarsi in qualche riflessione, il film diventa goffo.

È goffa l’indagine sulle molle emotive dei personaggi, che finiscono sacrificate in background, così come è goffo tutto il binario narrativo collegato alla nascita della sedia elettrica, e non tanto perché ribadisce il solito pippone che “la scienza non è buona né cattiva, dipende da come la usi”, ma soprattutto per la banalità con cui viene gestito, tra montaggi alternati, trovate impressioniste vecchie come il cucco e didascalie musicali grosse così.

Oh, niente, ormai in Tesla vedo Bowie.

Banale nelle scelte di montaggio, ridondante per fotografia, effetti e per l’utilizzo della musica, quello girato da Gomez-Rejon sembra un film della Hollywod di maniera anni Novanta, e nemmeno dei più ispirati. Lo salvano un poco un ritmo decente e le interpretazioni di Michael Shannon, Benedict Cumberbatch e, per freschezza, quella di Tom Holland, mentre nella generale mancanza di fuoco, finiscono per andare sprecati i pur bravi Nicholas Hoult, Tuppence Middleton e Katherine Waterston (quest’ultima, nei panni della signora Westinghouse, giurerei di averla vista di sfuggita giusto mentre inaugurava qualcosa tipo Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare, ma magari ricordo male).

Oddio, va anche detto che il film sembra conscio dei suoi limiti, e almeno non se la mena. Non prova a fare il fenomeno come L'ora più buia, si risparmia certe uscite da ganassa à la Bohemian Rhapsody e, tutto sommato, devo ammettere che non mi è mai riuscito antipatico. Di nuovo, il racconto è interessante e, se siete in sintonia, magari vi basta quello. A me, nonostante Homer, purtroppo non è bastato.

Ho visto Edison - L'uomo che illuminò il mondo in anteprima grazie a una proiezione stampa alla quale stavo rischiando di arrivare in ritardo in via di un incidente in autostrada, ma alla fine… .