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La Amalfi di Hitman

La Amalfi di Hitman

Parigi, Marrakech, Bangkok, Hokkaidō, Mumbai, New York, Miami, Dubai, Berlino. L’Agente 47 ha viaggiato in tutto il mondo per eliminare i suoi bersagli. Poteva forse il calvo assassino non fare tappa anche in Italia? Esatto. Infatti, nel primo capitolo della nuova trilogia di Hitman, 47 viene mandato nella città di Sapienza, che – nome fittizio a parte – è una fedele riproduzione digitale di Amalfi.

Nonostante il luogo dell’assassinio – una vecchia e grande villa su un costone roccioso affacciato sul mare - si trovi alle porte della città e non richieda lunghe peregrinazioni per raggiungerlo, viene assolutamente naturale girovagare curiosando per le stradine costeggiate da piccole case in pietra e per le vie di Sapienza, ammirando i dettagli tipici presenti in tutte le città turistiche del Sud Italia Il porto con i pescatori, i visitatori che leggono il giornale seduti sulle panchine o al tavolino di un bar, in attesa che il cameriere porti loro caffè o gelati, artisti di strada che si esibiscono nella piazza principale (dove non manca, ovviamente, la classica fontana), telefoni a gettoni ormai non più utilizzati, panni stesi ad asciugare, il mercato e le sue bancarelle contenenti ogni genere di merce e furgoncini parcheggiati ai lati delle strade.

Impossibile non notare la moltitudine di piccoli negozi dai nomi forse un po' banali: la libreria “Il libro”, la pasticceria “Le deliziose torte della mamma”, l’enoteca “Piccolo mondo del vino”, la macelleria “Il maiale”, e qualche negozio meno fortunato con infisso il cartello “Vendesi”. Tutte le attività si trovano nelle vie principali, pure quelle dai nomi tipicamente italiani: “Via Valle del sole”, “Via paradiso” e “Via Giulio Cesare”. Esiste anche il modo di visitare le rovine di un vecchio castello, testimonianza del periodo medioevale, dove è possibile utilizzare un vecchio cannone per eliminare uno dei bersagli.

Non mancano poi tanti piccoli stereotipi sociali e culturali del nostro paese: dagli spaghetti al pomodoro serviti come piatto tipico (uno dei bersagli, Silvio Caruso, ne va matto, e l’agente 47 potrà approfittarne per condirli con un ingrediente “speciale”), alla passione per il calcio (i giardinieri della villa ascoltano la cronaca di una partita – rigorosamente in italiano – della squadra locale), passando per il forte legame con il cinema (in una missione aggiuntiva, 47 è chiamato ad assassinare la star di un film d’azione in parte girato a Sapienza) e con la letteratura (la presentazione di un romanzo horror si svolge all’interno della chiesa principale, naturalmente di notte) fino all’immancabile politico ambiguo (il bersaglio Marco Abiatti, che organizza un comizio in piazza pieno delle solite vacue promesse). Insomma, in Hitman vizi e virtù del bel paese non mancano di certo.

L’assolata Sapienza di Hitman rappresenta un chiaro atto d’amore di IO Interactive verso l’Italia, già testimoniato in precedenza da Hitman 2: Silent Assassin, dove era presente un Agente 47 in versione “siciliana” lontano da pistole silenziate, cavi di fibra e veleni, e impiegato come giardiniere in un convento. In attesa di tempi e stagioni migliori, un giro virtuale per Sapienza vale senz’altro le pena.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Turisti per caso”, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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