Novembre 2015: Seguiti su seguiti e un western demoniaco
Il 3 novembre 2015, EA pubblica Need for Speed, ventiduesima uscita della serie di racing game e pseudo-reboot che viene criticata in maniera brutale a causa della sua natura always online. Il gioco comunque non venderà male e la serie proseguirà placida negli anni a venire.
Tre giorni dopo tocca invece al dodicesimo Call of Duty, Black Ops III, che porta avanti la serie nella serie nata cinque anni prima con la solita dose di multiplayer, zombi, DLC e milioni di copie vendute. A Shin X piace. Dieci anni dopo, saremo al ventiduesimo Call of Duty, settimo Black Ops.
Passa una settimana e arriva Fallout 4, nuovo appuntamento con la serie postatomica di Bethesda che non convince magari tutti nella chiacchiera online ma strappa ottimo riscontro di critica e vendite, consolidando il futuro della serie. Certo, poi arriverà Fallout 76, ma che ci dobbiamo fare?
Dieci giorni dopo tocca a Star Wars: Battlefront, reboot del successone targato Pandemic Studios di oltre dieci anni prima. Questa volta a occuparsene è DICE per conto di Electronic Arts e i risultati sono, come dire, confortanti, per il gioco di Star Wars col miglior lancio di sempre e uno fra i più grossi successi dell’anno.
Il 18 novembre abbiamo una parentesi indie con Hard West, bizzarro strategico a turni che mescola l’ambientazione western con elementi fantastici e horror. Alla gente piace, arriverà un seguito, sebbene curato da un altro sviluppatore. Qui una retrospettiva di Davide Mancini.
Due giorni dopo scende in campo Nintendo con Mario Tennis: Ultra Smash, accolto in maniera freddina dalla critica per la sua mancanza di innovazioni significative rispetto al passato della serie. Il capitolo vendite lasciamolo perdere ché stava su Wii U, ma insomma, la serie proseguirà serena sulle console successive.

