Outcazzari

Bella Far Cry

Bella Far Cry

Succede durante le prime battute di Far Cry 6, occhio che è un piccolo spoiler, in una missione da cui non ti aspetteresti nulla. È stato presentato il cattivo, sappiamo che i buoni non amano i fascisti, e devi distruggere una piantagione perché… perché bhò, le piantagioni sono cattive, non lo so, non è importante. Comunque, siamo lì a dare pacificamente fuoco ad alcuni ingegneri agrari con un lanciafiamme da passeggio quando parte Bella Ciao, quella Bella Ciao. Oddio, una versione poco italiana di Bella Ciao, ma quella. Ammetto di aver sussultato.

Qualcuno l’ha trovata una scelta fuori posto, ruffiana pure, ma io non ricordo una presa di posizione tanto forte di Ubisoft nei suoi giochi. Non la ricordo nei videogiochi in generale. Perché, piaccia o meno, Bella Ciao oggi ha un valore politico forte e sceglierla, inserirla in quel contesto, è un atto di guerra a chi passa il tempo libero a sfasciare le sedi della CGIL. Quelle persone, i fascisti per non girarci intorno, digrigneranno i denti, si indigneranno, capace che non compreranno il gioco perché qualcuno gli avrà raccontato cosa succede. Non può essere una scelta casuale di Ubisoft.

A quarantuno anni, nel pieno della pubertà quindi, mi sento di chiedere di più alle storie dei videogiochi. Perché ci sono e non è vero che debbano per forza essere inutili. Magari non sempre, magari non per forza con la qualità di The Last of Us 2, ma voglio che prendano la realtà a calci in culo e che mi spingano anche a riflettere di tanto in tanto. Voglio che scelgano da che parte stare e non si sforzino di accontentare tutti. Invece, nel 2021, gli unici cattivi che possiamo permetterci sono quelli con la svastica sul braccio. Mi pare poco.

Il razzismo tra alieni e specie diverse lo abbiamo visto, più volte, ma il razzismo è reale, è nelle nostre strade, non chissà dove in un universo lontano lontano. Possibile che nessuno voglia costruirci un eroe intorno? Miles Morales avrebbe un sacco di problemi se volesse davvero essere Spider-Man nella nostra civilissima epoca.

Sicuro mi sfugge qualche esempio, gioco solo il 95% dei giochi che escono in commercio, qualcuno lo avrò dimenticato, ma il mercato dei tripla A non può permettersi il coraggio di un’opinione, gli indie fanno fatica a farsi conoscere e le nostre storie, quelle che volenti o nolenti ci accolliamo tutti i giorni, restano asettiche avventure di gente fuori dal nostro tempo. Narrativa che sta bene su tutto.

Deve essere per forza così?

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