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Legend Of The Skyfish è uno Zelda da piccole dosi

Legend Of The Skyfish è uno Zelda da piccole dosi

La storia ormai la conoscete un po’ tutti. Apple fa il solito evento di presentazione del nuovo iPhone, il settimo modello, e sul palco arriva un sempre zompettante Myiamoto a presentare il nuovo Mario per i melafonini. C’è chi l’ha presa bene (i vertici Apple, immagino), chi è decisamente curioso come il sottoscritto e poi c’è chi invece l’ha presa malissimo, un po’ come il nostro Pocoto

Al di là dei pareri, c’è un fatto inconfutabile: gli smartphone sono la piattaforma dove si concentra la maggior parte dei videogiocatori e anche i player più duri e puri probabilmente hanno qualche app ludica sul proprio cellulare. Appare piuttosto logico, in ottica di business, che i grandi nomi del settore cerchino di entrare in questo mercato. E se per il baffuto idraulico di Nintendo ci sarà da attendere un po’, con Legend Of the Skyfish possiamo farci una buona idea su una possibile iterazione di Zelda sugli schermi mobile.

Che il gioco di Crescent Moon Games sia ispirato alle avventure di Link è palese sin dal titolo, che quasi sembra fare verso alla celeberrima serie Nintendo. Lo sviluppatore ha tratto lezione da episodi quale A Link To The Past e Link’s Awakening, proponendo quindi una visuale dall’alto e un gameplay molto più basato sugli enigmi che sugli scontri. Legend Of The Skyfish sacrifica però l’esplorazione, proponendo tanti piccoli livelli mordi e fuggi piuttosto che un unico mondo con zone tutte collegate tra loro.

Quindici i brevi livelli per ogni area, con tanto di boss fight che, saltuariamente, spuntano ad arricchire un piatto in cui i rompicapo la fanno da padrona, tra leve, statue da spostare e interruttori da premere nel giusto ordine. Anche i combattimenti, infatti, sono spesso più che altro dei “rompicapo action”, e la destrezza è chiamata in causa praticamente solo per evitare aculei o proiettili. Il buon level design rende tutto piuttosto sfizioso da giocare e il ritmo di gioco, lento ma non troppo, permette di non soffrire le saltuarie imprecisioni tipiche dei controlli touch.

La particolarità del gioco sta nel fatto che, al posto del bambino/ragazzo eroe del tempo, questa volta vestiremo i panni di una giovane pescatrice, la cui unica arma è costituita da una canna da pesca. Se la sua utilità come arma contundente è palese ma il gioco offre una modalità di utilizzo alternativa: la provetta pescatrice è una lanciatrice di ami precisissima e può utilizzare il resistente filo della sua canna per attrarre oggetti, dalle casse semoventi ai provvidenziali cuoricini in grado di rimpinguare la sua salute. Ovviamente, nel corso dell’avventura spunteranno altri utilizzi alternativi, sempre utili per risolvere enigmi o veloci combattimenti.

L’unico reale problema di Legend Of The Skyfish sta nella ripetitività di livelli che, per quanto ben confezionati, finiscono per riproporre spesso situazioni viste in precedenza. Se anche qui esistono potenziamenti per l’equipaggiamento base dell’eroina/pescatrice, mancano però quegli upgrade che in Zelda finiscono per “aprire” nuove possibilità di esplorazione. Per questo, Legend Of The Skyfish potrebbe annoiare in fretta chi cerca un gioco su cui gettarsi a capofitto: l’opera di Crescent Moon Games è per chi cerca un buon trastullo da pochi minuti ogni giorno. Insomma, un buon antipasto in attesa di un eventuale Zelda by Nintendo su smartphone. Se Mario mi da tanto…

Ho portato a termine le avventure di Legend Of The Skifish grazie a un codice download per iOS offertomi dagli sviluppatori. Ci ho messo un po’ causa impegni e perché dopo mezz’ora massimo staccavo.

Old! #177 – Settembre 1996

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