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Vacation Simulator: forse era meglio lavorare

Vacation Simulator: forse era meglio lavorare

In un mondo dominato dai robot, le vacanze sono persino difficili da comprendere. Il codice binario non prevede pause relax e Vacation Simulator ha proprio lo scopo di scoprire perché gli esseri umani ne sentissero tanto il bisogno. Messa così, sembra uno studio condotto dai dirigenti di Amazon.

Niente più lavori usuranti e noiosi come in Job Simulator, quindi, ma tante attività ricreative sparse per la mappa, con le quali sperimentare l’incredibile potere delle nostre mani digitali. Attività più o meno riuscite, più o meno divertenti, più o meno simili ad un vero lavoro, certo, ma comunque libere dall’oppressione del capitalismo e del vile denaro. Lavoro in nero, in pratica, ma la finanza non ha ancora espresso un vero giudizio sulla questione.

Il giocatore è dunque libero di fare quello che vuole e quando vuole, con lo scopo di collezionare ricordi che gli saranno necessari per sbloccare nuove aree e arrivare al vero finale. Come detto, da una parte questo permette a Vacation Simulator di sperimentare molto, offrendo sicuramente più varietà, ma dall’altra fa perdere completamente il gusto per la sfida, la voglia di compiere il proprio dovere al meglio delle proprie possibilità.

Sicuramente, rispetto al suo predecessore, questo gioco si rivolge a un pubblico meno smaliziato, forse più infantile, capace di emozionarsi con qualche schizzo d’acqua, con i colori dei fiori, di divertirsi a fare foto in giro per un mondo virtuale o di perdere ore semplicemente pennellando su un foglio bianco. Quel pubblico sarà sicuramente accontentato, perché tutte e tre le aree del gioco sono ricche di piccole esperienze e minigiochi capaci di riempire il tempo di qualsiasi palato.

Io, però, adulto maschio e parecchio virile che ama giocare pure con i trattori, ho trovato Vacation Simulator molto meno stimolante di Job Simulator, meno gioco, e di fotografare uccellini in mezzo agli alberi mi son stancato quasi subito. Occhio a chi siete e a cosa volete nella vita, quindi, ché si tratta di un’esperienza completamente diversa dalla precedente (anche quando bisogna preparare panini): potrebbe piacervi anche di più... oppure annoiarvi a morte.

Ho giocato a Vacation Simulator grazie a un codice Steam ricevuto dallo sviluppatore. Ho terminato l’avventura principale in circa otto ore, con qualche attività ancora da completare, ma avendo visto praticamente tutto quello che c’era da vedere. Vacation Simulator è disponibile solo tramite download su Oculus Store e su Steam. L’uscita su PlayStation VR è prevista per giugno 2019 e a Natale arriverà anche su Oculus Quest.

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