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Novembre 1999: Multiplayer a manetta, spie e draghetti | Old!

Novembre 1999: Multiplayer a manetta, spie e draghetti | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A novembre del 1999, il programmatore spagnolo Paco Menéndez, all'epoca trentaquattrenne, si toglie la vita saltando dalla finestra del suo appartamento a Siviglia. Menéndez si lascia alle spalle una carriera celebrata fin dal suo titolo d'esordio, Fred, e che raggiunge l'apice con La abadia del crimen, un'avventura per Amstrad CPC (poi convertita di qua e di là) concepita come adattamento de Il nome della rosa di Umberto Eco ma poi trasformata in progetto autonomo per l'impossibilità di acquisire i diritti ufficiali. Un anno dopo la pubblicazione di quello che si rivelerà essere il suo ultimo gioco, Menéndez abbandona lo sviluppo di videogame perché frustrato dalla commercializzazione sempre più spinta del settore, completa i suoi studi e si lancia in un progetto di ricerca da nove anni sull'elaborazione parallela dei dati. Pare che la pressione enorme derivata da tale progetto sia fra i motivi del suicidio, avvenuto solo un anno dopo.

Il 2 novembre 1999 arriva in Europa Jet Force Gemini, esclusiva Rare per Nintendo 64 che segue le imprese di tre soldati impegnati a combattere un vero e proprio esercito di insetti giganti spaziali. Intrigante mix di azione, avventura e azione blastatoria, Jet Force Gemini ha dalla sua un bel ritmo, tanta azione e una modalità cooperativa che funziona, ma viene criticato per la resa tecnica altalenante e il multiplayer competitivo poco riuscito. Diventerà un gioco di culto, considerato da molti fra i migliori per Nintendo 64, ma non godrà mai di seguiti e vedrà anzi abortito il progetto di uno spin-off per Game Boy Color. Magra consolazione: verrà omaggiato in vari altri giochi Rare e incluso nella raccolta Rare Replay per Xbox One.

Il 5 novembre si manifesta invece sulle PlayStation europee Spyro 2: Gateway to Glimmer (Spyro 2: Ripto's Rage in America), secondo episodio della serie creata un anno prima da Insomniac Games. Lo spunto di partenza vede Spyro partire per andare in vacanza ma ritrovarsi in un reame che ha bisogno del suo aiuto, pretesto grazie al quale cambiano completamente cast e ambientazione. Accolto con amore da critica e pubblico, il gioco porta avanti la serie con successo.

Pochi giorni dopo, arriva in Europa Dark Arms: Beast Buster, GdR action di SNK che fa da seguito allo sparatutto su binari Beast Busters. Se il gioco originale era stato creato per le sale giochi (e successivamente convertito su Amiga e Atari ST,) questo seguito si manifesta invece su Neo Geo Pocket Color e, pur non convincendo particolarmente, propone come tratto più interessante un gameplay basato su armi da fuoco in grado di evolversi. La serie si concluderà qui.

Ben altro successo aspetta invece Super Smash Bros., il cui primo episodio arriva sui Nintendo 64 europei il 19 novembre del 1999. Il picchiaduro a incontri sviluppato da Nintendo EAD e Hal Laboratory punta sul fascino del crossover e fa menare fra di loro personaggi pescati da tutte le saghe Nintendo possibili e immaginabili. Ne viene fuori un gioco divertente, casinista e che darà vita a una serie particolarmente longeva in termini di seguiti, vendite, riscontro critico e successo nel mondo del gaming competitivo.

Un'altra gran botta di multiplayer arriva il 22 novembre, con l'esordio di Unreal Tournament, seguito non seguito di Unreal che sposta il cuore della faccenda sul multiplayer, riducendo il gioco in singolo a una serie di incontri con bot e lanciando una sfida che proseguirà un mese dopo con la risposta di id Software. Accolto con favore da critica e pubblico, convertito su Dreamcast e PlayStation 2, Unreal Tournament lancia una serie nella serie che proseguirà con tre seguiti nel corso del decennio successivo e un tentativo di rilancio non troppo riuscito in quello ancora a venire.

Infine, il 25 novembre 1999 vede l'uscita dalle nostre parti di Tomorrow Never Dies, sparatutto in terza persona che adatta il secondo film di James Bond con protagonista Pierce Brosnan in maniera poco più che mediocre e ha anche un po' la sfiga di dover (e non poter) confrontarsi con l'eredità pesantissima di GoldenEye 007. Il gioco sviluppato da Black Ops Entertainment in esclusiva PlayStation viene accolto con sospetto e critica ma vende sicuramente a sufficienza, grazie al potere della licenza.

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