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Old! #26 – Agosto 1983

Old! #26 – Agosto 1983

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Ad agosto del 1983 videro la luce due giochi a cui parecchi vecchietti sono legati da ricordi carichi di amore e sapida nostalgia. In sala giochi si manifestò Star Wars, un cabinato firmato Atari che riproduceva, con coloratissima grafica tridimensionale e visuale in prima persona, l'attacco alla Morte Nera del primissimo Guerre Stellari (o se preferite potete chiamaro anche Episodio IV, o magari Una nuova speranza, o perfino Han Shot First). Il gioco si divideva in tre fasi: i duelli nello spazio aperto con i Tie Fighter, la discesa sulla superficie della Morte Nera e poi il tuffo nel canale per arrivare fino al simpatico buchetto in cui sparare i missili usando la forza. Il tutto era corredato dalle voci del film, oltre che da un cabinato munito di controller dedicato da afferrare con le due mani. Si toccava l'apoteosi con l'edizione cockpit: seduti lì dentro, ci si sentiva percorsi dalle vie della forza. O percossi dai teppisti che volevano farti il boss.

Il gioco, che è il quarto più popolare della storia secondo Killer List of Videogames, venne ovviamente convertito in maniera più o meno fedele su mille sistemi dell'epoca. In tempi più recenti, è stato inserito come contenuto extra sbloccabile (insieme ai "fratellini" basati sugli altri due film della trilogia classica) all'interno di Star Wars Rogue Squadron III: Rebel Strike per Nintendo GameCube.

Intanto, nel mondo reale, all'inizio del mese, uscivano un paio di pellicole interessanti. Sul fronte di quelle che fa ancora piacere ricordare, c'è Risky Business, il film che lanciò nella stratosfera la carriera di Tom Cruise e alimentò le fantasie sessuali di tanti giovani con quella Rebecca De Mornay in metropolitana. Sull'altro fronte, invece, c'è Cujo, il film che lanciò nel cesso l'omonimo romanzo di Stephen King. Uno dei tanti, per altro. Ma agosto del 1983 è anche un mese di nascite che lasciano il segno. Gente di spessore tipo Robin Van Persie, Mika, Andrew Garfield e, a proposito di fantasie sessuali, Mila Kunis, che fra l'altro venticinque anni dopo avrebbe interpretato il ruolo di Mona Sax in quel discreto cesso del film su Max Payne. Così ho trovato il modo di parlar di videogiochi anche nel paragrafo in cui non parlo di videogiochi.

Il 23 agosto, invece, se ne spuntò quatto quatto nei negozi Ultima III: Exodus, terzo capitolo della saga ruolistica firmata Lord British, ultimo prima della gran rivoluzione che introdusse, col quarto episodio, il mondo di Britannia e un universo narrativo interamente frutto della fantasia di Richard Garriott. I primi tre Ultima, infatti, erano - parole sue - "degli enormi copia & incolla di cose pescate in giro da mille fonti". Ultima III, comunque, fu discretamente innovativo per l'epoca, soprattutto nel contesto della serie a cui apparteneva, ma anche per il genere in senso ampio e venne convertito su una dozzina abbondante di formati, comprese perfino certe bizzarre console di origine nipponica come il NES. Tant'è che viene considerato fra le principali fonti d'ispirazione per la nascita delle saghe di Final Fantasy e Dragon Quest, proprio quei JRPG che tanti anni dopo sarebbero stati guardati con sdegno dai fanatici di GdR occidentali. Eh, così gira il mondo.

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