Dicembre 1925: Masaya Nakamura
Giovedì 24 dicembre 1925, il mondo accoglie Masaya Nakamura, placido infante giapponese nato in quel di Yokohama e destinato a fare due o tre cose nell’ambito che interessa a noi, ovvero quello dei videogiochi. Laureatosi in ingegneria navale nel 1948, sette anni dopo Nakamura fonda un’azienda dedicata alla produzione di macchine di divertimento a gettoni per luoghi pubblici. La svolta videoludica arriva nel 1974, quando Nakamura decide di acquisire la divisione giapponese di Atari e inizia così a curarne la distribuzione in territorio giapponese. Tre anni dopo, l’azienda Nakamura Seisakusho diventa Namco e inizia a produrre videogiochi internamente.
Nakamura rimarrà presidente di Namco fino al 1990 ma continuerà a occupare ruoli dirigenziali fino al 2002 e manterrà una presenza onoraria fino alla morte nel 2017. Sotto la sua guida, Namco sarà per decenni uno fra i principali produttori di videogiochi giapponesi.
Forse due i “momenti” di maggior gloria dell’azienda. Prima la fase a cavallo fra anni settanta e ottanta, con la creazione di classici arcade seminali come Galaxian, Pac-Man, Dig Dug, Pole Position e The Tower of Druaga. E poi il sodalizio con Sony sull’asse sala giochi/PlayStation, a base di pietre miliari come Ridge Racer e Tekken.
Ma Nakamura va ricordato anche per essere stato fra i primi a denunciare pubblicamente e osteggiare nei fatti le pratiche monopoliste messe in piedi da Nintendo negli anni del NES, per il suo ruolo importante nella fondazione di Monolith Soft (nota soprattutto per la serie degli Xeno) e anche per il suo coinvolgimento nell’attività della casa di produzione cinematografica Nikkatsu e i suoi anni da presidente della Japan Amusement Machine and Marketing Association (JAMMA).
Insomma, un colosso del videogioco, purtroppo non arrivato a festeggiare il secolo di vita che avrebbe raggiunto oggi.




