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Racconti dall'ospizio #232: Marvel Super Heroes, gli Avengers contro Thanos venticinque anni fa

Racconti dall'ospizio #232: Marvel Super Heroes, gli Avengers contro Thanos venticinque anni fa

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Venticinque anni fa, gli Avengers e Thanos già si menavano nel picchiaduro Marvel Super Heroes, uscito nelle sale giochi sul finire del 1995 (approdò sulle home console Saturn e PlayStation solo nel 1997). C’era questa cosa che si diceva anche parlando di cartoni animati Marvel, del successo che in Giappone ebbero gli X-Men con quel look. Capcom si accaparrò subito i diritti e, nella seconda metà degli anni Novanta, tempestò di picchiaduro a tema il mercato videoludico. Dopo X-Men: Children of the Atom, praticamente il picchiaduro della serie animata, gli orizzonti supereroici si ampliarono per proporre una royal rumble con un po’ tutti gli eroi Marvel, ispirata fra l’altro alla saga a fumetti del Guanto dell’Infinito. La strada verso la nascita di Marvel VS Capcom era stata spianata, ma quella è un’altra storia.

Mi distrussi le dita, su Marvel Super Heroes, intorno al 1999, da Niccolò, un amico, sulla sua PlayStation. Non avevo ancora letto Il Guanto dell’Infinito, avevo dieci anni e leggevo già roba Marvel, soprattutto Spider-Man, anzi, L’Uomo Ragno, dell’allora neonata Marvel Italia. Infatti, sceglievo sempre lui, quando si trattava di combattere contro qualcuno. M’infatuai così tanto del gioco, che poi lo comprai proprio a Niccolò, ad un prezzo stracciato, perché si stava liberando di alcuni titoli che non gli interessavano più. Oggi campeggia ancora sulla mia mensola, e ancora ho il salvataggio con il gioco finito con tutti gli eroi, personaggi segreti compresi, in una delle memory card.

Dato che si ispira alla saga del Guanto, dentro Marvel Super Heroes, c’è un po’ di tutto. Facciamo quindi direttamente il listone della spesa che, in casi come questi, è la cosa più utile.

  • Capitan America

  • Hulk

  • Iron Man

  • Spider-man

  • Wolverine

  • Psylocke

  • Magneto

  • Fenomeno

  • Cuore Nero

  • Shuma-Gorath

  • Dottor Destino

  • Thanos

C’era anche Anita di Darkstalkers, ma relegata alle versioni giapponesi. E nei vari filmati di fine gioco, comparivano altri eroi come Thor, Adam Warlock, She-Hulk, Scarlet Witch, Vision, Iron Fist e Terrax. Un roster decisamente sottotono, pensando a quello che sarebbe venuto coi titoli successivi, eppure bastava a mandare il me bambino in brodo di giuggiole. I look erano presi di petto dai cartoni animati che guardavo e personaggi come Cuore Nero o Shuma-Gorath, semplicemente, mi incuriosivano, spingendomi a scoprire di più sulla vastità dell’universo Marvel.

Thanos dove va va, schiocca le dita.

C’erano otto round, con il Dottor Destino come pre-boss finale e Thanos come ultimo combattente da sconfiggere. Solo ultimando il gioco, era possibile usare degli speciali codici per usare questi due boss, che andavano sbloccati ogni volta con la giusta sequenza di tasti. Ogni personaggio aveva il suo finale, Thanos addirittura due, in base alla scelta che si faceva. In una si sarebbe scelto di tenere il guanto con le gemme e diventare dei veri dei, nell’altra di abbandonarlo, proprio come nel fumetto, finendo a vivere da eremita.

Le gemme, in Marvel Super Heroes, sono un elemento fondamentale del gameplay, se lo si vuole approfondire. Con colpi critici, si rubano all’avversario, che le rigetta al suolo permettendoci di raccoglierle. Con la giusta combinazione, si possono utilizzare una volta raccolte, ognuna con effetti diversi. Ricordo che quella del tempo faceva muovere più veloci e quella del potere aumentava i danni inflitti. No, raccogliendole tutte, niente poteri divini.

Per il resto, Marvel Super Heroes era un picchiaduro onesto, veloce, divertente, con degli sprite che poi sono stati riutilizzati fino allo stremo nelle produzioni successive Capcom, diventando iconici. E con sfondi e arene semplicemente perfetti, presi dai vari scenari possibili Marvel. E poi le musiche, e quei suoni sordi dei colpi, che mi rimbombano da una vita nella mente. Recuperatelo: Capcom ha perso i diritti di tutta questa roba, a quanto pare, visto che sugli store digitali non si trova più niente, ma le vie della rete sono infinite, un po’ come le gemme.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata agli Avengers, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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