Outcazzari

Mable & The Wood, un grazioso platform con uno spruzzo di metroidvania

Mable & The Wood, un grazioso platform con uno spruzzo di metroidvania

l mondo dei giochi indie è assolutamente eterogeneo e variegato. Ci sono produzioni che si definiscono indie ma hanno alle spalle budget e team decisamente corposi e altri che sono figlie di gruppi di sviluppo piccolissimi, anzi a volte fatti da una sola persona.

È il caso questo di Mable & The Wood, platform in pixel art sviluppato da Andrew Stewart e disponibile dal 23 agosto su Steam. Spesso capita, quando si inizia a giocare a un titolo del genere, di notare una “artigianalità” fin troppo spinta, dovuta ovviamente in primis ai mezzi a disposizione dello sviluppatore, ma Mable & the Wood è per fortuna un caso un po’ a parte. Certo, è chiaro ed è visibile da subito che produzioni come Dead Cells e Hollow Knight giocano in un’altra categoria, ma il titolo di Steward. grazie soprattutto a un gusto grafico deliziosamente retro, riesce superare lo scoglio del primo impatto visivo. 

La trama che fa da sfondo al viaggio di Mable è abbastanza classica, ma questo non vuol dire che sia raccontata in modo banale. Mable viene riportata in vita da una stramba setta, che ha bisogno del suo coraggio per eliminare tutti i mostri che infestano il mondo.

Mable, dalla sua, per sconfiggere i nemici e salvare i popolani che incontra nelle sua peregrinazioni, ha a disposizione una spada, che però non può brandire come una normale arma a causa del suo peso.  Detto così, sembra che le speranze di sopravvivenza della ragazza siano ridotte al lumicino, ma Mable non è una ragazza comune, può traforarsi in altri esseri e, grazie ai suoi poteri, può comunque attaccare i nemici, addirittura, in alcuni casi, acquisendone le abilità speciali. 

La protagonista, infatti, per poter colpire un nemico, deve piantare la spada nel terreno, aggirare con un salto l’avversario e fare in modo che questo si trovi tra lei e l’arma. Premendo nuovamente il pulsante dedito all’azione, la spada viene attirata  verso Mable, colpendo (e spesso uccidendo) tutto quello che si trova nel mezzo.

In questo modo, non solo non è necessario schiacciare per ore un pulsante per sferrare colpi uno dietro l’altro, anzi, è obbligatorio capire come muoversi sulle varie piattaforme, in modo da avere sempre i nemici in un punto favorevole per l’attacco.

Proseguendo nell’avventura, ci si rende conto di quanto la spada sia fondamentale non solo per attaccare nemici ma anche per raggiungere piattaforme che sembrano inaccessibili e attivare i meccanismi. Mable, infatti, anche per saltare, deve conficcare l’arma per terra e utilizzarla come sorta di catapulta, per atterrare nella piattaforma desiderata. Purtroppo, questi “salti” sono limitati da una barra di energia che, se si esaurisce, fa cadere rovinosamente la nostra eroina. Non solo, la spada ha anche un suo peso e per esempio, piantandola su una piattaforma mobile, questa affonderà, magari facendone affiorare un’altra poco più avanti. Per andare avanti nei livelli, bisogna tenere conto di questo meccanismo, un filo macchinoso ma che porta una ventata di aria fresca in un genere spesso un po’ troppo stantio.

Quando  sconfiggiamo i boss, la protagonista acquisisce i loro poteri, che possono essere utilizzati per un periodo limitato ma permettono non solo di avere attacchi più potenti ma anche di accedere ad aree all’inizio irraggiungibili. Per esempio, il primo boss che andiamo ad affrontare è un ragno gigante che, una volta sconfitto, dà a Mable sia la possibilità di camminare sui muri, sia quella di distruggere con la ragnatela dei rovi altrimenti indistruttibili. Queste abilità, che pian piano vengono acquisite, fanno rientrare Mable & The Wood nel genere che ormai in maniera decisamente abusata si definisce metroidvania, in paritcolar modo proprio per la caratteristica che, acquisendo poteri nuovi man mano che si prosegue, è possibile scoprire nuovi pezzi di mappa.

Stilisticamente, siamo davanti ad un gioco molto carino da vedere, con colori caldi e animazioni deliziose. La colonna sonora è non solo azzeccatissima ma riesce a conferire sempre il giusto feeling durante l’azione, sia nei momenti più esplorativi, sia in quelli più concitati.

Pur non avendo migliaia di righe da leggere, ho apprezzato il fatto che il gioco sia completamente e ottimamente localizzato in italiano, cosa che, diciamolo, non fa mai male.

Mable & The Wood e un buon esempio di produzione indie: bello da vedere, stuzzicante da giocare e, perdonatemi se per me è un plus, non particolarmente impegnativo a livello di ore da investire, cosa che, con un tasso di rigiocabilità abbastanza interessante, permette, se si vuole, di rimanere molto più tempo nel mondo di Mable.

Frechete.png

Ho giocato a Mable & The Wood grazie a un codice Steam gentilmente fornitomi dallo sviluppatore. Ho concluso la prima run in circa sei ore abbondanti, non senza qualche momento forse un po’ troppo sfidante, ma comunque normale nell’ambito di giochi simili. Ricordo che il gioco è completamente in italiano. Mable & The Wood è disponibile su PC, su Switch e su Xbox One.

City Hunter - Private Eyes è tipo una rimpatriata con i compagni del liceo, sia nel bene che nel male

City Hunter - Private Eyes è tipo una rimpatriata con i compagni del liceo, sia nel bene che nel male

Agosto 2009: Arriva Batman e Xbox Live Arcade alza l’asticella | Old!

Agosto 2009: Arriva Batman e Xbox Live Arcade alza l’asticella | Old!