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La sorpresa narrativa di Smoke and Mirrors

La sorpresa narrativa di Smoke and Mirrors

Dopo aver lasciato tutti con la bocca aperta e un punto interrogativo sulla testa qualche mese fa, il secondo episodio di The Wolf Among Us arriva (quasi) di gran carriera per riprendere il discorso dove l’aveva lasciato e, allo stesso tempo, mettere sotto agli occhi di tutti ancora un po’ dello splendido marciume di Fabletown. Splendido, sì, perché inevitabilmente, la prima cosa che salta all’occhio riprendendo l’avventura di Bigby Wolf è lo stile visivo, semplicemente clamoroso, utilizzato da Telltale per la sua storia d'investigazione noir. Uno stile che lascia stupefatti, riempie gli occhi e mette persino in secondo piano i (pochissimi, almeno nella versione PC) difettucci tecnici, purtroppo tipici delle produzioni dello studio californiano. Oltre allo stile grafico pazzesco, però, quello che appare evidente in Smoke and Mirrors è la volontà, da parte di Telltale, di spostare ulteriormente l’attenzione più sulla narrazione degli eventi che sul (già risicato) gameplay: in questo secondo episodio, la trama spodesta quasi completamente la componente ludica, andando a delineare ulteriormente situazioni e personaggi visti nel precedente episodio, a partire ovviamente dal protagonista Bigby, ma soprattutto andando a dipingere sapientemente molti aspetti di Fabletown.

Jack, quello del fagiolo magico. No, non quel fagiolo magico.

Con lo scorrere dell’episodio, infatti, la città delle Fiabe mostrerà di avere in realtà ben poco di fiabesco nelle sue strade e nei suoi edifici, e questo anche grazie a una scrittura e a una messa in scena mai così cruda e “tosta” per una produzione Telltale, che già non è solita andare tanto per il sottile. Situazioni d'effetto che delineano sempre più l’ambiente di gioco, indipendentemente dall'aver letto o meno qualche numero di Fables,  e che godono di un protagonista per certi versi trasversale come il lupo cattivo, che valorizza le straordinarie capacità di storytelling interattivo e la penna particolarmente ispirata dei ragazzi di Telltale*.

Davanti agli interrogatori e ai dialoghi di Smoke and Mirrors, infatti, la figura da cattivo in cerca di redenzione di Bigby viene proposta in maniera semplicemente perfetta e, grazie alle opportunità offerte dai soliti dialoghi ramificati, il risultato è un personaggio sempre credibile, capace di passare dalla devastazione più totale a gesti di umanità inaspettati, mantenendo sempre la sua coerenza e il suo fascino. Per di più, in questo secondo episodio di The Wolf Among Us ho avuto spesso la sensazione che le scelte influissero nettamente sugli eventi narrati, molto più di quanto non capiti solitamente con le altre avventure Telltale e, almeno sul piano della caratterizzazione di Bigby, anche più di quanto non capitasse già durante Faith.

*LOL, quest'affermazione, qualche anno fa, sarebbe stata da scomunica diretta.

Visto in movimento, lo stile grafico è ancora più bello che in immagini.

In tutto questo delineare ambientazioni, personaggi e trama in maniera ispiratissima, come detto Smoke and Mirrors lascia ben poco spazio alla componente ludica a marchio Telltale, proponendo appena una sessione di quick time event (neanche così convinta) e due momenti più puramente investigativi che, pur funzionando a dovere e lasciando qualche libertà al giocatore, finiscono per apparire un po’ troppo guidati a causa dell’interfaccia, fin troppo accomodante. A  voler ben vedere, si potrebbe quasi dire che con un episodio così ben scritto e messo in scena il gameplay sia quasi superfluo, dal momento che le meccaniche di gioco più classiche finiscono quasi per smorzare il ritmo e, in definitiva, aggiungono ben poco all’esperienza generale, finendo per intaccare un incedere narrativo ai limiti della perfezione.

Si tratta comunque di punti di vista, anche considerando che, proprio dopo una fase di gioco più “canonica”, arriva il colpo di scena che chiude l’episodio. Colpo di scena che, come era lecito aspettarsi, è meno potente rispetto al pugno nello stomaco che chiudeva Faith, ma risulta comunque molto riuscito, visto che mette tanta carne al fuoco per il futuro e, quindi, tantissima acquolina in bocca per il prossimo episodio.

Nonostante Faith lasciasse intravedere dei risvolti da classica avventura per la nuova serie Telltale, Smoke and Mirrors punta forte sulla narrazione e sui suoi personaggi, restituendo un’ora e mezza di noir scritto e messo in scena con una cura clamorosa, una bellezza visiva abbacinante e, paradossalmente, una componente avventurosa un po’ sottotono e un po' invadente. A questo punto non rimane che attendere il prossimo episodio di The Wolf Among Us, per farci stupire ancora e, soprattutto, scoprire ancora quanto di sudicio e affascinante abbia da offrirci la splendida Fabletown.

Ho giocato The Wolf Among Us Episode Two: Smoke And Mirrors su PC, grazie a un codice Steam fornito da Telltale Games a ottobre, in concomitanza con l’inizio della serie. Ho concluso Smoke and Mirrors in un’ora e mezza, con più voglia del solito di vedere le varie diramazioni della trama. Non ho riscontrato particolari guai tecnici, ma come al solito le versioni PC dei giochi Telltale non fanno molto testo.

Voto: 8.5

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