Outcazzari

Adesso va tutto bene!

Adesso va tutto bene!

Ultimamente il conflitto di interessi, non esattamente una novità nell’ambito della critica videoludica, è tornato al centro dell’attenzione. Dopo Falconero, anche i PlayerInside (persone che stimo e rispetto a prescindere, chiariamolo prima) hanno deciso di svincolarsi dalle sponsorizzazioni e dai giochi ricevuti in omaggio.

É un male? No, affatto, hanno i numeri per essere liberi e, prendendosi anche qualche rischio, decidono di esserlo. Questo è il primo punto che va chiarito, però, per onestà intellettuale, questo rischio non è per tutti. Un ragazzo giovane che sta cercando di crescere, che vuole diventare Falconero o i PlayerInside, farebbe sicuramente più fatica ad imporsi se volesse prendere, oggi, la stessa decisione. E se non esisti, non puoi nemmeno essere etico.

Per quanto mi riguarda (spero sia molto chiaro che non ho alcun bisogno di difendere o attaccare questa o quella categoria e che non solo non ne faccio parte ma che nemmeno ho mai sognato di parteciparvi), abbiamo avuto una bella soluzione a un problema inesistente. Se Falconero e PlayerInside sono diventati quello che sono, è anche e soprattutto grazie alla loro professionalità e alla loro credibilità, alla capacità di lavorare seriamente nonostante una chiave ricevuta o rapporti, ed è un fatto innegabile che esistano, per forza di cose in conflitto di interesse. Quindi, se è stato possibile per loro ed è quindi presumibile che lo sia anche oggi per tanti altri, a chi si sta rispondendo esattamente?

Si elimina il dubbio, dicono loro, si costringe il pubblico dei commenti avvelenati a credere che siano professionali laddove prima c’era spazio per dubitare. Non il loro pubblico, però, quello si fidava anche prima, ma quello dei terrapiattisti che pensano che il recensore di videogiochi navighi nelle mazzette e che ora sarà libero di sfogare tutta la propria idiozia su chi, avendone le possibilità o meno, deciderà di continuare a lavorare seriamente pur ricevendo un press kit o, Madonna mia, venendo invitato alle Hawaii. Perchè, e qui sono critico con quelli che considero persino miei amici, non si può far finta che tutto il discorso non costringa chiunque a credere che ci fosse un modo sbagliato, quello del passato, e uno giusto, quello delle persone libere.

Ma citando Ualone, un creator è davvero libero? Quando Victor Lazlo smette di parlare di una serie TV perché il suo pubblico è troppo in disaccordo, è libero? Quando scegli di recensire/giocare/parlare di un gioco X perché è quello che il tuo pubblico vuole ascoltare, sei libero? E se tutta l’opinione va in una direzione, sei libero di scegliere la tua? Il consenso non è una variabile trascurabile in questo lavoro, ne è parte integrante e fondamentale, troppo per ignorarlo.

Ma sì, rispondo io, se sei serio, professionale e te ne sbatti di accontentare il tuo pubblico, se sei disposto al contrasto e a fare quello che il lavoro di un critico richiede. Sei sei Falconero e i PlayerInside e meriti la mia fiducia. E se è così, il problema non sono i press kit o i conflitti o i compromessi, il problema sono le persone, i furbi, i disonesti, e non si è trovata una vera soluzione per quelli.

Vent'anni di Xbox 360 (e Geometry Wars: Retro Evolved)

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