Outcazzari

Strafarsi con Rick and Morty - Virtual Rickality

Strafarsi con Rick and Morty - Virtual Rickality

Se non avete ancora visto Rick and Morty, non leggete questa recensione (leggete questa!) e correte a recuperarlo su Netflix: è una delle serie animate più geniali degli ultimi anni, insieme a quel capolavoro di esistenzialismo post-moderno che è BoJack Horseman. D’altra parte, cosa potevamo aspettarci da quell’omaccione di Dan Harmon, creatore di quel piccolo e compianto gioiello di meta-narrazione noto come Community. In breve, Rick e Morty sono una versione andata in aceto (corretto pesantemente con LSD) del dinamico duo Doc/Marty McFly di Ritorno al futuro. Anzi pare che la serie, almeno in forma embrionale, sia nata proprio con le intenzioni di rompere le scatole il più possibile agli avvocati della Universal in materia di violazione di copyright. Le avventure raccontate sono ovviamente totalmente fuori di testa e sempre più assurde, spesso e volentieri collegate all’abilità di Rick (il Doc Brown lisergico di cui sopra) di aprire verdognoli portali verso pianeti lontani, realtà alternative e piani esistenziali lovecraftiani. Da queste premesse si dipana una narrazione sempre fresca e sorprendente, con trovate geniali e sostanziali virate verso devastanti rivelazioni di carattere esistenziale, condite da momenti talvolta fortemente drammatici.

Chi si ricorda di questa scena, fra le altre, sa bene di cosa parlo.

Chi si ricorda di questa scena, fra le altre, sa bene di cosa parlo.

Una premessa così totalmente fuori di testa è terreno fertilissimo per un’avventura in VR: fortunatamente, i ragazzi di Owlchemy Labs (gli stessi responsabili del fantastico Job Simulator) se ne sono accorti e hanno giocato bene le loro carte, realizzando in stretta collaborazione con i creatori della serie originale Rick and Morty - Virtual Rickality.

Le basi del gioco sono le stesse di Job Simulator: interagire nel mondo virtuale con una serie di buffi oggetti presenti nel garage di Rick, stavolta nei panni di un clone di Morty. Il garage non è l’unica ambientazione presente nel gioco, anzi, grazie ai portali di Rick è possibile trasferirsi in luoghi ben più esotici e interessanti, che però preferisco non menzionare per non rovinarvi la sorpresa. Se volete avere un assaggio, potete sempre vedere la videorecensione che abbiamo confezionato io e il buon Nabu in trasferta in terra elvetica.

Il gameplay è molto vario, molto più vario rispetto a quello di Job Simulator, e pone il giocatore in situazioni sempre più assurde e fuori di testa. Oltre all’ovvio momento shooting gallery, si trovano un fantastico minigioco fatto di leve e bottoni da premere a ritmo spasmodico per ricaricare una batteria, la possibilità di combinare oggetti presi a caso dal garage grazie a un apposito macchinario e un paio di puzzle congegnati apposta per il mondo VR. Geniale anche la possibilità di generare cloni di noi stessi, sotto forma di Meseeks, in varie parti dell’ambiente di gioco: questi cloni bluastri replicano ogni movimento del giocatore, consentendogli di accedere anche ad aree lontane dal nostro spazio di gioco e, in questo modo, allargare l’area di interazione ben oltre i confini della scatola imposta dal Vive. E se non ridete ogni volta di fronte all’animazione di distruzione di questi cloni, beh, non avete un cuore o un senso dell’umorismo e non posso fare niente per voi.

I'm Mr. Meeseeks! Look at me!

I'm Mr. Meeseeks! Look at me!

Il gioco brilla particolarmente nell’ambientazione e nella scrittura. Da fan della serie originale, è bellissimo trovarsi in prima persona negli stessi ambienti del cartone, scovare assurdi riferimenti a questa o quella puntata, ammirare la grafica coloratissima e azzeccatissima. Poi le voci sono quelle della serie originale e la trama è totalmente inedita, quasi come se fosse una puntata bonus della serie, colma di strizzatine d’occhio al fatto che in fondo ci si trova in un videogioco. La quarta parete resiste per un paio di secondi, poi la vediamo volare via dalla porta del garage per non tornare mai più.

Uno dei pochi momenti in cui potrete vedervi nella realtà virtuale, in tutta la vosta Morty-esca bellezza.

Uno dei pochi momenti in cui potrete vedervi nella realtà virtuale, in tutta la vosta Morty-esca bellezza.

Insomma, si tratta di un’esperienza imprescindibile per ogni fan della serie, e se non lo siete è perché non l’avete ancora vista, quindi cosa leggete a fare questa recensione?! Rick and Morty - Virtual Insanity è uno spasso dall’inizio alla fine e certamente fra le migliori esperienze in VR attualmente disponibili. Owlchemy è uno dei pochi studi che al momento hanno azzeccato in pieno la formula per rendere il mondo virtuale divertente ed accessibile a tutti, e anche qui ci riescono in pieno, pur deviando, e non poco, dagli schemi del loro gioco precedente. Non mi rimane che assegnare al gioco il più alto dei riconoscimenti Outcazzari, una pecora con gli occhialetti sospettosamente adatti per il VR.

Wubba-lubba-dub-dub!

Ho giocato a Rick and Morty - Virtual Rickality grazie a un codice Steam fornitomi dagli sviluppatori, completando la modalità storia con tutta calma in un paio d’ore. Fortunatamente il gioco rimane uno spasso anche dopo la fine ed è possibile rivisitare le varie destinazioni interdimensionali alla ricerca di segreti e miniquest, oltre che per poter affrontare nuovamente i minigiochi cercando di ottenere un punteggio migliore.

Old! #207 – Maggio 1977

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Miss Sloane - Giochi di potere è un bel film cretino

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