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Il Batman di Telltale è un po’ più appassionante del Batman di Zack Snyder

Il Batman di Telltale è un po’ più appassionante del Batman di Zack Snyder

Batman: The Telltale Series è il Batman di Telltale Games. Potremmo chiudere la recensione qui, tanto in quella frase c’è un po’ tutto quel che serve sapere. Ma andiamo avanti. È il solito gioco Telltale, un’avventura impostata prevalentemente sulla narrazione, in cui si passa la maggior parte del tempo affrontando conversazioni e scelte più o meno difficili, l’azione si risolve sempre in quick time event e gli elementi d’interazione un po’ più ricchi, chiaramente legati alle caratteristiche specifiche del protagonista, sono interessanti, ben realizzati, ma fondamentalmente lineari e guidati tanto quanto il resto del gioco. E la storia non è male, è scritta in maniera solida, propone qualche spunto interessante, interpreta molto bene lo spirito della licenza su cui si basa ma tende anche a farsi prendere dalla logorrea e da qualche angosciante calo di ritmo. Insomma, è il Batman di Telltale Games.

La storia racconta di un Batman già in attività da qualche tempo ma tutto sommato ancora giovane, alle prese con i soliti noti, Carmine Falcone in primis, e che vede il suo mondo che ben conosciamo formarsi lentamente attorno a lui, fra il primo incontro con Catwoman, un James Gordon ancora tenente e dei Due Facce e Pinguino in divenire. Si tratta di una scelta comprensibile, perché permette a Telltale Games di creare il "proprio" universo narrativo alternativo su cui costruire, presumibilmente, storie per gli anni a venire, e il lavoro è svolto sicuramente bene in termini di stile, atmosfera, caratterizzazione e dialoghi a tratti un po' macchiettistici. Il problema è che quella stessa scelta regala al tutto un certo sapore di visto e rivisto, sicuramente più forte per chi conosce bene il personaggio, ma comunque inevitabile. Del resto, quante volte abbiamo visto morire i coniugi Wayne, in un modo o nell'altro? Solo quest'anno siamo (almeno) a due!

Pur all'interno di questi confini un po' limitanti, però, gli scrittori di Telltale Games hanno lavorato abbastanza bene e sono riusciti ad inserire un paio di svolte interessanti, compreso il twist di fine episodio: gli sviluppi futuri rimangono magari prevedibili, ma sono comunque idee che riescono a dare alle vicende un sapore un po' diverso. Per il resto, la qualità della scrittura è buona come sempre, pur inquadrata nel contesto di una storia da fumettone, a base di gente che si spara le pose, dialoghi stoici e grandi riflessioni su legge e giustizia. Inoltre, la scelta di concentrare il racconto soprattutto su Bruce Wayne si rivela vincente, perché molto adatta a quello che è da sempre il quid principale dell'interazione targata Telltale: le scelte.

Cose meravigliose che emergono da una ricerca veloce su Google.

Cose meravigliose che emergono da una ricerca veloce su Google.

Da un macigno morale come Batman, anche se stiamo parlando di un giovane uomo pipistrello, non ci si può certo aspettare che si ritrovi in grosse difficoltà quando deve prendere decisioni. Sul fronte del più umano Wayne, che deve giostrare relazioni, timori, convinzioni, identità segreta, politica, legge, varie ed eventuali, c'è sicuramente molto più da lavorare e infatti la maggior parte dei momenti chiave, in questo senso, è legata proprio a lui. Questo aiuta anche a recuperare un certo senso di freschezza, dato che storicamente i videogiochi dedicati a Batman non hanno mai dato molto spazio al rampollo della famiglia Wayne.

L'azione nei panni del crociato incappucciato si risolve invece sostanzialmente in tre possibili situazioni. Ci sono, innanzitutto, le inevitabili scazzottate a base di quick time event, che provano ad aggiungere sapore con un contatore caricabile che garantisce l'accesso a una mossa finale utile per concludere gli scontri. È la solita roba, ma fa il suo dovere. Poi ci sono le fasi investigative, nelle quali il miglior detective del mondo deve analizzare la scena del crimine per cogliere informazioni e legarle fra di loro, e quelle di pianificazione dell'azione, in cui bisogna studiare la posizione dei criminali e decidere come assalirli. Il tutto, come detto in apertura, si risolve alla solita maniera Telltale: è interessante, ben sviluppato, con qualche minimo margine di movimento, ma nella sostanza guidato e lineare.

E insomma, si torna al punto di partenza: è il Batman di Telltale Games. Ci sono tutti i pro e i contro che ci si aspetta, ci sono momenti molto riusciti e altri molto meno, c'è un motore grafico che ogni tanto permette colpi registici sorprendenti ma poi ti fa cascare le braccia con inquadrature di rara pezzenza e c'è un format ormai talmente consolidato da rischiare il rancido. Sai cosa compri, sai anche che se ti piace non ti deluderà, ma ormai è proprio difficile che ti sorprenda in maniere davvero inattese.

Ho giocato al primo episodio di Batman: The Telltale Series grazie a un season pass per Steam ricevuto dallo sviluppatore. Ho provato a giocarci col laptop ma mi ha riso dietro, quindi ho aspettato di tornare a casa dalle ferie per giocarci col desktop (CPU Intel a 3,20 GHz, 8 GB di RAM, NVIDIA GeForce GTX 660 Ti). So che in molti hanno problemi coi giochi di Telltale Games, ma che vi devo dire, a me su PC funzionano sempre senza intoppi. Ah, ho impiegato due ore scarse per portare a termine l’episodio.

RIVE → MACELLO

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Old! #174 – Agosto 2006

Old! #174 – Agosto 2006