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Old! #35 – Ottobre 1993

Old! #35 – Ottobre 1993

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 4 ottobre 1993 si manifesta nei negozi americani il 3DO Interactive Multiplayer, sogno bagnato di Trip Hawkins dalla concezione innovativa e per molti versi troppo avanti rispetto ai suoi tempi, forse avanti fino al punto di essere impossibile ancora oggi. Da un lato, con 3DO, si inseguiva già vent'anni fa l'idea di set top box, di macchina tutta in uno, che ha iniziato a centrare quasi un decennio dopo solo Sony con il lettore DVD di PlayStation 2, è diventata parte integrante di PS3 e Xbox 360 e sarà per molti versi al centro della prossima generazione di console. Dall'altro si puntava al mito della console unica, a uno standard condiviso, seguendo il quale qualsiasi produttore poteva realizzare la propria versione della stessa macchina da gioco. E solo a pensarci mi viene barzotto.

Pensateci. Pensate a un mondo dei videogiochi che funziona come quello dei libri, dei DVD, della pastasciutta, delle tazze del cesso: compri la console di Pioneer, ci giochi a tutto, senza menate di esclusive, a posto così. O magari compri quella Samsung, perché ha l'uscita audio migliore. O quella Nintendo, perché il pad è a forma di fungo e se lo lecchi ti scattano le visioni mistiche. E invece no. Siamo ancora qui a dover spendere migliaia di euro per inseguire le esclusive. Ah, che bello. Comunque, sto divagando. Fra i problemi che frustrano 3DO c'è il fatto che, ovviamente, i singoli produttori di hardware devono guadagnare sulla macchina, non possono permettersi di venderla sotto costo e quindi i prezzi salgono. In compenso, le royalty per gli sviluppatori di software sono più alte della media. Ma alla fine i problemi sono i soliti: il marchio non fa breccia, manca il software (nonostante degli ottimi FIFA e Street Fighter II, senza contare che The Need for Speed fa il suo esordio su 3DO) e la console viene surclassata in fretta dalla concorrenza sul piano dell'hardware.

Il 7 ottobre arriva invece nelle sale giochi nipponiche Ridge Racer e le conferenze Sony non saranno più le stesse. Nel pubblicizzarlo, Namco se l'abbaia indicandolo come il gioco di guida più realistico della storia, ma è evidente che il riferimento va soprattutto alla grafica, effettivamente di un certo impatto per l'epoca. L'esperienza di guida è infatti stra-arcade, tutto un tripudio di derapate e balzi furiosi. In sala, Ridge Racer si presenta fra l'altro forte di cabinati uno più esagerato dell'altro, fra la versione Full Scale, in cui si guida spaparanzati all'interno di una Eunos Roadster, e una più “minimalista” edizione con tre schermi che avvolgono il giocatore.

Ovviamente, Ridge Racer è anche uno fra i primi e più importanti titoli apparsi su PlayStation, console al cui successo contribuirà in maniera decisiva, anche con i suoi seguiti. Andrà poi molto peggio su PS2 e PS3, dove il marchio scivolerà sempre più verso l'anonimato, pur con periodici tentativi di reinvenzione, fra la deriva occidentale di Ridge Racer Unbounded e il recente tuffo nel free to play con Ridge Racer Driftopia. Il gioco originale, oltre ad essere stato incluso in versione tirata a lucido in Ridge Racer Type 4 (sempre sulla prima PlayStation), si è manifestato anche in versione mobile nel 2005 e su PSP nel 2010. Full disclosure: al di là di qualche esperienza divertente coi cabinati assurdi, lo ammetto, di Ridge Racer non me n'è mai fregato molto.

Che altro succede, a ottobre del 1993? Beh, per dirne una, Nintendo e Silicon Graphics annunciano la loro collaborazione su un certo Project Reality, che diventerà poi Nintendo Ultra 64 e infine Nintendo 64. Venerdì 29, inoltre, esce al cinema Nightmare Before Christmas, il miglior film di Tim Burton fra quelli non diretti da Tim Burton, e attorno a quell'uscita ci lasciano un paio di nomi fondamentali del cinematografò: Vincent Price il 25, Federico Fellini e River Phoenix il 31.

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