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Le porte della percezione

Le porte della percezione

Una rosa è una rosa e solo una rosa. Ma queste gambe di sedia sono gambe di sedia e sono anche san Michele e tutti gli angeli.
— Aldous Huxley

Nel 1954, Aldous Huxley pubblica un saggio dal titolo Le porte della percezione, lo stesso dal quale Jim Morrison qualche anno dopo prenderà spunto per scegliere il nome della sua band.

Nel trattato, Huxley racconta le esperienze vissute in seguito all’assunzione di mescalina, sostanza psichedelica ricavata dal peyote. I risultati di questo esperimento sono letteralmente un vero trip, del quale in seguito dirà:

In tempi normali l’occhio si interessa di problemi come dove? A quale distanza? Qual è la posizione in relazione a che cosa? Nell’esperienza della mescalina le domande implicite alle quali l’occhio risponde sono di un altro ordine.

Superliminal è un trip che non ha bisogno di sostanze psichedeliche per innescarsi; è percezione che diventa realtà e realtà che diventa percezione, perché non esiste una sola verità, ma esistono molte verità. Le questioni evocate da Huxley vengono sfruttate dallo studio Pillow Castle Games, con base a Seattle, per costruire le meccaniche del gioco. Come sotto effetto della mescalina, i nostri occhi percepiranno gli oggetti in maniera diversa rispetto alla distanza da cui li osserviamo e in relazione alla loro posizione. Una mela è una mela per chiunque la guardi, certamente, ma esiste solo nel momento in cui la percepiamo. E siccome ognuno di noi la percepisce in modo diverso, perché la vista viene poi filtrata dall’esperienza, l’oggetto “mela” progressivamente si trasforma. Vi fa male la testa? Pure a me, quindi basta.

Mi viene difficile descrivere Superliminal, e forse l’unica maniera per farsene un’idea precisa è quella di giocarci. Nessuna recensione, foto o video potranno mai restituirne le sensazioni.

Certo, categorizzando possiamo dire che Superliminal è un gioco con visuale in prima persona, un puzzle game basato sulle illusioni ottiche e le prospettive forzate. Che per espugnarlo è necessario ricorrere al pensiero laterale, e che nove volte su dieci vi farà sclerare. Poi c’è questa colonna sonora fantastica che sembra di stare in un piano bar.

Per certi versi, Pillow Castle Games ha frullato tra loro i loop di The Stanley Parable, i corridoi di The Shining, i portali di Portal, gli esperimenti di Se mi lasci ti cancello, Jim Carrey che va a sbattere contro il cielo finto in The Truman Show, il trasformismo di  Vignettes, i glitch di Philip K. Dick, le illusioni ottiche di Escher e le estrazioni di Inception. E le ha frullate nel migliore dei modi.

Ho giocato Superliminal su Switch grazie ad un codice gentilmente fornito dall’agenzia di PR che segue il gioco. Segnalo che la versione per la console Nintendo, così come quelle per PlayStation 4 e Xbox One, è disponibile dal 7 luglio di quest’anno, mentre quella per PC dal 12 novembre del 2019.

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