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Kill la Kill IF - Il tributo videoludico più lascivo e folle mai dedicato a un anime

Kill la Kill IF - Il tributo videoludico più lascivo e folle mai dedicato a un anime

Kill la Kill IF nasce da una sorta di cortocircuito intra-mediale, una specie di specchio riflesso che ha senso solo se si guardano i due lati della stessa medaglia. Le regole fondamentali per godere appieno del gioco prodotto da Arc System Work sono molto semplici: se siete appassionati di anime, dovete assolutamente guardare la serie originale e, se l’avete già fatto, non potete non mettere le mani sul tie-in sviluppato da A + Game. Nel caso manchino uno o più presupposti, si innesca il corto circuito di cui sopra, perché Kill la Kill IF, pur frenetico, guizzante e visivamente splendido, perde quasi tutto il suo fascino in assenza del background narrativo che lo sostiene, ovvero la bizzarra e pruriginosa serie animata.

Fan Service, certo, ma di altissima qualità.

Potreste lecitamente ribattere che è così per tutti i tie-in - e in parte è vero - ma mai come in questo caso, Kill la Kill IF gongola nel riproporre perfettamente scenari e personaggi dell’opera Trigger e metterli alla portata dei vostri joypad. Le regole dei fighting-brawler 3D, già viste nel recente My Hero One's Justice e negli storici Naruto sviluppati da CyberConnect2, sono ben rodate e piuttosto semplici da assimilare. Anche in questo caso, si può indietreggiare, schivare e aggirare l’avversario, attaccandolo con fendenti corpo a corpo, a distanza e spezza-guardia. Nonostante la presenza di soli dieci lottatori (di cui due sono “semplici “varianti delle eroine base), l’approccio al gioco è galvanizzante. Bisogna poi mettere in conto che due combattenti inediti sono disponibili e scaricabili gratuitamente all’uscita.

Kiryuin Satsuki in tutta la sua conturbante e letale plasticità.

Kill la Kill IF si nutre bulimicamente del materiale originale, sparando sullo schermo le stesse scritte gigantesche, ammantando le parti sensibili dei protagonisti con un peculiare scintillio e infarcendo ogni dialogo con la medesima, tracotante marzialità. Il gioco degli A + Game si fa carico della stessa potenza visiva ed esagerata dell’anime, gravido di espedienti di ogni genere, pronti a prendere in giro i fan service di natura sessuale, l’omofobia di certe produzioni orientali (e non), ma anche la spropositata solennità con la quale i protagonisti snocciolano i loro princìpi. Una gara al non-sense senza precedenti, quindi, allestita con uno tra i migliori cel-shading a memoria di videogioco; un’impalcatura visiva che nei momenti topici si rende di fatto indistinguibile dalla sua controparte animata.

I quattro Deva dell’istituto Honnoji.

Altri tie-in hanno mostrato risultati eccellenti in tal senso, e non mancano gli esempi, dal già citato Naruto - in ogni sua incarnazione - al recente Dragon Ball FighterZ. Tuttavia, un’amante all’ultimo stadio dell’animazione o chiunque abbia anche solo un minimo di infarinatura del settore non può che strabuzzare gli occhi di fronte al lavoro degli sviluppatori. La sinuosa plasticità delle movenze, il saper togliere, anziché aggiungere, questo o quel fotogramma di animazione, l’uso certosino (e malandrino) delle inquadrature; ciascun elemento è al limite della perfezione. Il tutto incorniciato dalla colonna sonora originale dell’anime, che altri franchise fanno pagare a parte, come DLC.

Il gioco è di fatto indistinguibile dalla serie animata.

I difetti, purtroppo, non mancano, dal numero esiguo dei personaggi selezionabili (ma in crescita), alla giocabilità leggermente macchinosa, soprattutto negli scontri multipli. La scarsissima presenza di giocatori on-line, poi, non mi ha dato modo di farmi un’idea precisa sull’effettiva bontà del gioco in rete. Eppure, oltre ogni fastidioso fardello, la magia di Kill la Kill IF rimane intatta, granitica, figlia di una passione che ha ragione di esistere solo se ne siete pienamente ammantati. Una promozione di pancia, forse, frenata dal già citato roster striminzito e dal sistema di combattimento a tratti caotico; ciononostante, poche volte l’estro, l’erotismo, il piglio folle di un anime è stato trasposto in maniera così vivida e verace nella sua controparte videoludica. Fosse anche solo per questo, Kill la Kill IF non si può non amare.

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Ho giocato a Kill la Kill IF su PlayStation 4 PRO grazie a un codice per il download fornitomi direttamente dal distributore. Ho superato le quindici ore di gioco, concludendo le due campagne in singolo e sollazzandomi con le altre modalità. La scarsa presenza di giocatori in rete non mi ha permesso di farmi un’idea a tutto tondo della bontà dell’online. Kill la Kill IF è disponibile da oggi, 25 luglio 2019, su PC e da domani su PlayStation 4 e su Switch.

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