2DS: non mi apro come una cozza!
Come potete vedere dal video in calce all'articolo, ho passato qualche ora con il Nintendo 2DS, l'ultima revisione del 3DS di Nintendo. Il nome stesso lo suggerisce: il nuovo nato della fortunata famiglia dei portatili nipponici perde la peculiarità delle sue controparti originarie, e cioè l'effetto tridimensionale delle immagini. Questo è dovuto alla volontà di Nintendo di abbassare i costi di produzione, e di conseguenza aumentarne la diffusione puntando su chi in effetti è più interessato alla sempre maggiore offerta ludica della sua libreria che all'effetto tridimensionale senza la necessità di occhialini, che tutto sommato non si è mai rivelato determinante dal punto di vista commerciale. Nonostante questo, è ancora possibile scattare fotografie e girare video in 3D, ma questi naturalmente potranno essere visti in stereoscopia solo su un apparecchio che permette quel tipo di visualizzazione. L'altra importante scelta di design applicata al portatile è quella di abbandonare l'ormai classica chiusura a conchiglia. Ora, come è chiaro dalle immagini, la console è tutta d'un pezzo, quindi è stato aggiunto un tasto per attivare lo sleep mode, funzione che normalmente si attivava chiudendo l'apparecchio. Restano ovviamente i due schermi che, subdolamente, sotto la scocca sono in realtà un unico display, anche se naturalmente la parte sensibile al tocco resta sempre solo quella inferiore.
Diversamente da quello che dico nel video dove, complice la mia cecità, sollevo il dubbio che le dimensioni degli schermi siano lievemente maggiori rispetto al 3DS standard, la misura adottata per questi è esattamente la medesima della prima versione. La console dal vivo appare molto gradevole e probabilmente più piccola di come viene percepita in foto.
Parlare dell'impugnatura è sempre un grosso problema, essendo un fattore troppo variabile in base alla grandezza delle mani di ognuno di noi. Certo è che con le mie mani, tutt'altro che grandi, la presa risulta comoda e anatomicamente soddisfacente. La croce direzionale resta sotto l'analogico, ma non trovandosi più nell'estremità più bassa dello chassis mi ha dato l'impressione di essere più confortevole. Come faccio notare nel filmato, impugnando la console, la distanza dai grilletti posteriori si rivela notevole, ma fortunatamente Nintendo ha ovviato al problema sistemandoli in modo di poter essere attivati senza difficoltà anche premendoli lateralmente. Scompaiono le funzioni di risparmio energetico e il tasto di attivazione/disattivazione del Wi-Fi, che ora può essere attivato solo dalle opzioni. La durata della batteria pare essere leggermente superiore a quella del primo 3DS, quindi non esattamente esaltante. La luminosità degli schermi ai vari livelli é più o meno equivalente, anche se messa al massimo guadagna un po' rispetto al 3DS standard.
In dotazione con la console ritorna l'alimentatore/carica batterie (nel modello XL andava acquistato a parte), oltre alla stilo e una SD card da 4 GB già inseriti all'interno del gingillo. Le mie intenzioni erano di realizzare un articolo molto più dettagliato, ma purtroppo non ho avuto modo di effettuare tutti i test del caso, proprio per la scarsità del tempo a mia disposizione con la console. Inoltre, prima di lasciarvi al video, chiedo scusa per la qualità dello stesso decisamente inferiore al solito, ma le condizioni di luce erano scarse, e per questa volta ho dovuto arrangiarmi: potrete mai perdonarmi?
Il Nintendo 2DS è ovviamente compatibile con tutto il software esistente per Nintendo DS e 3DS ed è già disponibile nei negozi per circa 129.00 euro, nelle colorazioni bianco/rosso e blu/nero. L'acquisto è decisamente consigliato ai ciclopi o a chi di voi non ha ancora il 3DS, vuole risparmiare un po' di pecunia e, ovviamente, non sente il bisogno di visualizzare le immagini in treddì.
Si ringrazia Goemon Videogames di Genova Sestri Ponente per averci ancora una volta procurato qualcosa da spacchettare avidamente.
