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I film d'animazione DC: di tutto, di più e se possibile altro ancora

I film d'animazione DC: di tutto, di più e se possibile altro ancora

Come dicevo nella precedente cavalcata attraverso più di mezzo secolo di serie animate tratte dai fumetti DC Comics, ci sarebbe stato il giusto tempo e il giusto luogo per spostarci al cinema a seguire le avventure animate dei nostri eroi. Quel tempo è arrivato, preparatevi perché Warner Bros ha premuto il pedale sempre più a fondo e di anno in anno i lungometraggi animati sono aumentati esponenzialmente. Possiamo dividere la produzione in due: una prima fase, quella legata al DC Animated Universe, ovvero film sì indipendenti ma incastrabili nella continuity delle serie anni Novanta, e una fase due iniziata nella seconda metà degli anni Duemila, che ha preso una via tutta sua, proponendo sia film autonomi che un particolare filone (iniziato nel 2014) di pellicole collegate tra loro. Una produzione che è arrivata a dare alla luce fino a sei film nello stesso anno, in un raptus di bulimia supereroica DC. Certi film sono bruttini, altri incredibilmente belli, in generale la produzione è comunque solida e ben strutturata, oltre che ponderata con parecchi anni di anticipo. Sì, insomma, a ben guardare, forse le cose vanno meglio qui rispetto ai film in live action che Warner Bros sta cercando di imbastire rincorrendo la formula dei Marvel Studios.

Fase uno, dai. Che paradossalmente inizia col film migliore di tutti, l'unico che sbarcò ufficialmente al cinema nel 1993, ovvero Batman: La Maschera del Fantasma, che poi per tutti era “il film della serie animata di Batman”. Capolavoro. Nulla da aggiungere, La Maschera del Fantasma porta avanti la qualità di Batman: The Animated Series, alzando pure l'asticella grazie al budget da produzione cinematografica (il film era previsto direct to video ma in corsa si decise di “promuoverlo” alle sale).

Il film funge di fatto da prequel della serie, proponendo flashback ispirati a Quarto Potere sulle origini di Batman e del Joker, scritti da Paul Dini. La trama ruota attorno alla comparsa del Fantasma, appunto (The Grey Ghost) la cui identità è collegata al passato di Bruce Wayne. Il Fantasma è un altro dei molti personaggi nati nell'animazione e apparsi solo successivamente nei fumetti, cosa comune all'epoca per chiunque ottenesse riscontro favorevole del pubblico. Come per la serie da cui il film è tratto, eviterò di perdermi in altre chiacchiere: è pure godibile se non la si è mai vista, quindi non avete scuse per non recuperarlo, vista anche la recente uscita in Blu-ray, che lo rende bello come non si era mai visto.

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Di questa prima ondata di film legati alle serie animate fa parte Batman & Mr. Freeze: SubZero, breve lungometraggio (solo settanta minuti), che è quasi un lungo episodio della serie ma porta avanti ottimamente il discorso della backstory di Mr. Freeze tanto caro a Bruce Timm e soci. Nel 2000, a ridosso della serie Batman of The Future, viene realizzato un film negli intenti simile a La Maschera del Fantasma, con flashback che mostrano senza paura la morte del Joker e come si è arrivati alla situazione presentata dalla serie futuristica. Il film, Batman of the Future – Il Ritorno del Joker, nel complesso, riesce a superare la qualità della serie stessa, affrontando temi più borderline per un cartone animato e mostrando scene più crude del solito, complice l'uscita direttamente in home video.

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Chiude il quartetto di film Batman: Il Mistero di Batwoman, ambientato dopo la serie animata, che ci mostra l'ingresso nel DC Animated Universe di Batwoman, con un Batman intento a scoprire se la nuova vigilante arrivata in città sia qualcuno di cui potersi fidare. Non è proprio un filmone, diciamolo, ma alla sua uscita (2003), da un po' di anni non veniva realizzato più nulla sull'Uomo Pipistrello, tolte le sue apparizioni nelle serie sulla Justice League, quindi fu parecchio atteso dai fan e, nonostante il budget più risicato rispetto alle altre produzioni, gli si vuole comunque abbastanza bene. Stesso discorso vale per Superman: Brainiac Attacks, che vede l'alleanza di Brainiac con Lex Luthor. Queste produzioni un po' freddine devono aver fatto pensare a Warner Bros. che era tempo di fare qualcosa di diverso.

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Prima della seconda fase, volendo, c'è un film TV uscito poi in home video, The Batman vs Dracula, legato alla serie The Batman. Se ho sorvolato su quella non vedo perché comportarmi diversamente qui. In sua difesa, posso dire che ha un tono più maturo rispetto alla serie dal quale proviene ma parliamo comunque di un film dove Il Pinguino in fuga da Batman finisce in un cimitero e risveglia per sbaglio Dracula. Credo non serva dire altro.

Nel 2007 inizia la seconda vita dei film animati, con i lungometraggi denominati da Warner Bros. come DC Universe Animated Original Movies (abbreviati in DCUAOM, ma facciamo che li chiamerò DC Originals e basta, OK?). Si inizia abbastanza col botto, con Superman: Doomsday – Il giorno del giudizio. Nonostante il look ricordi molto quello dell'Animated Universe e dietro ci sia la regia di Bruce Timm, il film è scollegato da quegli eventi e ripropone la saga La Morte di Superman.

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Segue Justice League: The New Frontier, il primo ad avere una classificazione PG-13 per alcune scene ritenute troppo violente e un linguaggio a volte più adulto. Certo, roba che si era già vista negli anni Novanta, ma sappiamo come nel tempo il sistema di valutazione si sia un po' troppo irrigidito. Il film, ispirato al capolavoro a fumetti di Darwyn Cooke, merita anche solo per la sua ambientazione post Guerra di Corea e i suoi rimandi all'epoca classica dei fumetti DC.

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Vista l'ottima partenza, tocca fare il trattamento "nuovo corso" a Batman, ed ecco che esce l'antologico Batman: Il Cavaliere di Gotham (incluso anche nella limited edition di Batman: Arkham City), che raccoglie una serie di cortometraggi con registi e animatori diversi (perlopiù giapponesi e coreani), che narrano ognuno un Batman “diverso”, una particolare sfumatura dell'uomo pipistrello. Inevitabilmente, il look del film ha rimandi alla trilogia di Nolan, essendo uscito nel cuore del battage mediatico che ha scatenato. Cercando di seguire anche il filone live action (l'epoca Snyder era alle porte e sicuramente si provava a tastare un po' di terreno), ecco la doppietta Wonder Woman e Lanterna Verde: Prima Missione. Entrambi sono film di origini, per inquadrare a dovere i due personaggi, non hanno particolari guizzi ma è apprezzabile quello che fanno, per me tra l'altro pure meglio delle controparti cinematografiche (soprattutto parlando di Lanterna Verde, che Warner Bros inizialmente voleva comprendere nel suo universo condiviso di film action ma poi ha puntato sul “Anche no, grazie”). Chiudono il primo gruppetto di uscite Superman/Batman: Nemici Pubblici, adattamento della omonima saga a fumetti (Lex Luthor presidente e Superman e Batman che diventano dei ricercati perché non credono nella buona volontà del politico criminale) e Justice League: La Crisi dei due Mondi, che vede la Lega della giustizia scontrarsi con le loro controparti malvagie, aiutati nientemeno che da una versione buona di Lex Luthor. Questo film è stato realizzato da un progetto morto del vecchio Animated Universe, che doveva collegare le due serie animate Justice League e Justice League Unlimited. Il film è stato quindi riadattato, qualche personaggio è cambiato e i riferimenti alla vecchia continuity sono stati fatti sparire.

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Tutto sommato, questa prima manciata di lungometraggi è di buona qualità e, vista la richiesta sempre più elevata di supereroi (siamo in pieno boom Marvel, del resto), Warner impazzisce e scatena la valanga. Parliamo di quasi trenta film: non li ho visti tutti, probabilmente sarei morto, quindi buttiamo la mano nel mucchio e vediamo cosa salta fuori dal cilindro dei ricordi. Tanto, grazie alla grande rete, trovare listoni completi è facile. Banalmente, la pagina Wikipedia è perfetta per chi vuole spararseli tutti in ordine maniacale.

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Eccoci nel 2010 con Batman: Under the Red Hood, drammatico, brutale, pesca a piene mani da tutta la vicenda dell'omonimo personaggio, Cappuccio Rosso. La morte del secondo Robin, Jason Todd, e il suo manifestarsi a Gotham City come vigilante senza scrupoli dopo che si è scoperto ancora vivo (senza tirare in ballo squarci dimensionali e reboot come nei fumetti). Joker, come sempre, la fa da padrone, compare Maschera Nera e la resurrezione di Jason ruota qui attorno a Ras'Al Ghul e a tutta la questione delle Fosse di Lazzaro. Spostiamoci a qualche anno dopo per una doppietta di Batman. Esce Batman: Year One, la trasposizione dell'opera di Frank Miller che racconta il primo anno di Bruce Wayne nei panni di Batman, il suo ritorno a Gotham City deciso a combattere il crimine nei panni dell'uomo pipistrello. Segnalo in originale un meraviglioso Bryan Cranston che da la voce a James Gordon (qui ovviamente non ancora commissario di polizia).

Nel 2012 esce Justice League: Doom, tra l'altro l'ultimo che ho visto, perché questa estate passava in TV e ogni tanto mi piace tornare agli anni Novanta e farmi catturare da quello che becco. Vengono rubati i file contenenti metodi per neutralizzare ogni membro della Justice League, preparati da Batman in caso ci sia necessità di sconfiggerli. Il colpevole è Vandal Savage, che mira così ad eliminare la squadra. Non vi dico altro, se non che ci penserà Cyborg, qui al suo debutto in questi nuovi film e qui per la prima volta inserito ufficialmente nella squadra, chiaramente prevedendo i film che da lì a poco sarebbero arrivati, a salvare parecchie volte il deretano a tutti i supereroi. Poverino, Cyborg, davvero ogni volta salva la situazione, ma poi non se lo caga mai nessuno.

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Nel 2014, Warner Bros. scinde questa seconda ondata di produzioni, come già avevo accennato all'inizio, portando avanti parallelamente alcuni film autonomi ma iniziando anche un nuovo universo condiviso da affiancare ai DC Originals, chiamato DC Animated Movie Universe, o DCAMU (l'insieme globale era DCUAOM... tutto chiaro, no?). Il punto di partenza è il film Justice League: The Flashpoint Paradox, tratto dal crossover Flashpoint, con protagonista Flash, che ha riscritto completamente la conitnuity nei fumetti DC, ufficializzando l'esistenza di 52 universi paralleli e creando la cosiddetta continuity dei New 52.

I film non autonomi sono quindi basati su questo nuovo status quo, che per farla breve prende in considerazione solo le poche storie davvero importanti del passato degli eroi e li ringiovanisce. Un esempio su tutti: Batman, nei New 52, è un vigilante soltanto da cinque anni. Di questo sotto-filone, fa parte ad esempio Son of Batman, che racconta di Batman contro la Lega degli Assassini e del suo scoprire di aver avuto un figlio con Talia al Ghul, Damian, come nella serie omonima di Grant Morrison e Adam Kubert. Un figlio cresciuto artificialmente, quindi già adolescente, che nei fumetti ha finito per diventare il quarto Robin.

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Sempre nel 2014, come prodotto invece scollegato dai DCAMU (giuro che la sto facendo più semplice possibile), viene realizzato l'interessantissimo Batman: Assault on Arkham. Il film è godibile a sé stante, ma ancora di più se visto dopo aver giocato a Batman: Arkham Origins, in quanto ambientato nello stesso universo, precisamente due anni prima dell'originale Batman: Arkham Asylum. Il film è a conti fatti il primo film sulla Suicide Squad (molto meglio della controparte in carne e ossa, diciamolo subito), che appunto sembrava nascere alla fine di Arkham Origins. Scene crude, scene di sesso (la famosa Harley Quinn che si porta a letto Deadshot arriva da qui)... in un'ora e un quarto il film si lascia vedere benissimo e, tolti i fumetti, è sicuramente qui che potete vedere all'opera la vera Suicide Squad.

Chiudiamo con un'ultima manciata di film. I primi due sono collegati e sono Batman VS Robin e Batman: Bad Blood, che portano su schermo la saga La Corte dei Gufi, molto recente nei fumetti DC, in cui una setta - I Gufi, appunto - veglia su Gotham City da sempre, come dei burattinai. Ad essa si devono fatti come l'assassinio dei genitori di Bruce Wayne, in quanto la Corte annienta chiunque si metta contro di loro e i genitori di Bruce erano a conoscenza del controllo che esercitavano sulla città. Senza svelare troppo, diciamo che le indagini sulla Corte dei Gufi incrinano non poco il rapporto tra Robin e Batman, con una rottura che prosegue in Bad Blood, con risvolti inediti rispetto a come è finita nei fumetti.

Poi ci sarebbe Batman: The Killing Joke, trasposizione del one shot di Alan Moore, da molti considerato una fra le migliori storie del Pipistrello mai scritte. Ecco, il film non è che sia animato benissimo, è parecchio statico e non ha la potenza dei disegni di Brian Bolland, nonostante ne ricalchi la maggior parte delle sequenze. Tra l'altro è fedele solo a tratti al fumetto, permettendosi, forse per questione di minutaggio, di cambiare alcune cose e allungare le parti con Batwoman, che risultano le più bruttine. Per chi non conosceva nulla della storia e magari non ha intenzione di leggere fumetti, il film può sicuramente risultare intrigante, visto quel che va a raccontare. Per gli altri, credo che parlare di delusione sia l'unica cosa fattibile.

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L'ultimo film è fresco fresco del 2017 e, secondo Bruce Timm in persona, è ambientato nella vecchia continuity dell'Animated Universe (si torna quindi negli anni Novanta): Batman & Harley Quinn. Torna lo stile di disegno più vicino a quello classico delle vecchie serie animate, nonostante evidenti cambiamenti. Il film è un po' troppo intriso di gag (Harley Quinn si mette a fare dei peti nella Batmobile, con tanto di commenti da parte di Batman e Robin riguardo l'odore) che raramente funzionano, ma al netto di ciò e di una classica trama da piano folle dei supercriminali, si lascia guardare, vuoi per qualche buona scena d'azione, vuoi perché non si preoccupa di usare un linguaggio adulto e addirittura mostrare scene di nudo, tutte incentrate sul personaggio di Harley, che pare nel 2018 si guadagnerà pure una serie animata tutta sua. Certo, forse ci si aspettava un ritorno più brillante in quell'universo da cui è nato un po' tutto, ma poteva anche andarci peggio, dai.

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Segnalo un film che non ho visto ma che a naso vi consiglio e sicuramente vorrei recuperare presto: Justice League Dark. I motivi per cui sento ci sia del buono sono due: è un crossover della Justice League con John Constantine e soprattutto si è beccato un rating R in madrepatria, vietato ai minori di diciotto anni, quindi in teoria non si scherza.

La nostra lunga cavalcata finisce qui. Qualcosa per strada è andato perso, ma stare dietro a tutto diventa quasi un lavoro anche per un fissatone come me. Del resto, la macchina dell'animazione pare ben oliata e da qualche anno Warner Bros. sta iniziando anche a distribuire i film direttamente in digitale, solo poi in home video in base alle richieste. Questo abbassa ancora di più i costi e già ci sono film in programma almeno fino al 2019, tra cui Watchmen, adattamento del capolavoro di Alan Moore, che fra l'altro è stato da poco integrato nella continuity dell'universo classico DC, col Dottor Manhattan pronto a fare bordello con lo spaziotempo. Quindi sono convinto ne vedremo delle belle.

Questo articolo fa parte della Cover Story "Justice League & Friends", che trovate riepilogata a questo indirizzo.

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