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Dal T-Rex a Godzilla: tutti i mostri giganti che mi hanno rovinato la vita

Dal T-Rex a Godzilla: tutti i mostri giganti che mi hanno rovinato la vita

Questo articolo, inizialmente, era titolato: “Dal T-Rex a Godzilla: tutti i mostri giganti che mi hanno rovinato l’infanzia” ma poi ho pensato che non è che uno crescendo smette di avere paura che un essere di cinquanta metri lo schiacci. Sono sempre stato un amante dei mostri, anche da ragazzino. Ero uno che sbirciava tra lo spiraglio delle dita, perché nonostante la paura, ero irrimediabilmente affascinato dalle creature. Specialmente quelle colossali. E probabilmente il merito è proprio di Jurassic Park. Quando uscì il primo film al cinema, avevo sette anni e improvvisamente i dinosauri diventarono la cosa più importante della mia vita. I miei genitori ipotecarono casa per comprarmi tutti i giocattoli della serie. Lo ricordo benissimo, perché la notte di quel Natale andai a sbirciare sotto l’albero e ci trovai mio padre che giocava con il set della base del dottor Hammond. Giuro. Per questo ho sempre un occhio benevolo, quando vedo un film di mostri giganti dal cuore d’oro.

Qui di seguito trovate quelli che mi sono rimasti più impressi, ad eccezione di King Kong. Non perché non meriti di comparire ma perché per me è sempre stato un frescone. Se dovessi scegliere un amico per la pelle, sarebbe King Kong. Quindi non mi ha mai spaventato.

Il Tyrannosaurus Rex - Jurassic Park

Partiamo da lui, il re del giurassico. Quando ero un bimbo, mi rimase impressa una scena del secondo film: un gruppo di bracconieri carica il T-Rex su una nave e lo porta a San Diego. Ovviamente la creatura scappa e comincia a trotterellare per la città. Un ragazzino si sveglia, si tira su dal letto, scosta la tenda della finestra di camera sua e vede che in giardino c’è un bestione di dieci metri. Ora, fate conto che dove abito io non c’è un giardino, c’è un vivaio. Con le dovute proporzioni, cosa diavolo avrei trovato, io? E poi, insomma, era il momento d’oro dei dinosauri: su console giocavo a Dino Crisis col T-Rex che spaccava le finestre e ficcava il muso nella stanza cercando di azzannarti; su grande schermo era letteralmente impossibile dimenticare la scena dell’assalto alla jeep, la pioggia battente, la mitica battuta: «È previsto vedere dinosauri nel suo parco per dinosauri?», la capretta, l’occhio cattivo che guarda nell’auto. Elegante, feroce, temibile, il T-Rex resterà sempre uno dei miei mostri preferiti.

Godzilla - Tanti, tanti film

«So you see, that's where the trouble began. That smile. That damn smile.»

Quello che mi ricordo meglio, ahimè, è quello di Emmerich. Avevo undici anni e quel Godzilla che faceva il verso al T-Rex fu indimenticabile. Poi il film era quello che era, brutto perfino per un ragazzino, ma la mole della bestia era semplicemente incredibile. Il solo pensiero di trovarsi al cospetto di quel dio alto più di un palazzo era insopportabile. Altro che tirannosauro, questo lucertolone era alto centinaia di metri! Non si riusciva nemmeno a inquadrarlo tutto intero (e che ne sapevo io, a undici anni, che era colpa dell’incapacità di Emmerich!). A conti fatti, era un film sulle gambe di Godzilla, perché si vedevano praticamente solo quelle. Poi, ovviamente, crescendo, sono arrivati gli altri Godzilla: quello giapponese col pupo, quello un po’ timido di Gareth Edwards, quello bellissimo di Hideaki Anno. È arrivato pure quello vero! Nel senso che appena ho messo piede a Tokyo sono corso a vedere il capoccione di Godzilla a Kabukicho ed è stato fantastico!

Il mostro di Cloverfield - Cloverfield

Proprio lui!

Se dovessi indicare una sola creatura che mi terrorizza ancora oggi, grande e grosso, trentun anni, un metro e novanta per novantacinque chili, punterei il dito su questo mostro. È una creatura affascinante per tanti motivi. Matt Reeves e J.J. Abrams, rispettivamente regista e produttore, riuscirono a tenere le fattezze del mostro nascoste fino a quando il film non arrivò al cinema. Una roba molto difficile, nell’epoca di internet. Giravano migliaia di supposizioni pescate direttamente dai trailer, dalle interviste… ma nessuno aveva visto il mostro prima di andare al cinema. Poteva essere qualsiasi cosa. E in effetti era strano forte: vagamente marino, con la testa da pesce, le zampe da insetto, gli occhi come una mosca e il corpo dinoccolato. Fa schifo. In senso buono, ovviamente, perché mi provoca disagio guardarlo. Ancora oggi, l’ultima scena del film, col mostro che viene inquadrato dal basso e troneggia sul corpo del povero malcapitato, mi paralizza. Mi sento piccino piccino, pronto ad essere divorato. Centro pieno.

La regina degli Xenomorfi - Aliens: scontro finale

Un’altra creatura con cui non ho un bel rapporto è lo xenomorfo. Lo trovo terrorizzante, perché Giger era un genio e Scott aveva reso la sua creatura una macchina mortale. Da bambino, la pubblicità in TV mi spaventò talmente che guardare uno xenomorfo mi provoca ancora attacchi di panico. Non sto scherzando: mentre giocavo ad Alien: Isolation, ogni tanto dovevo mettere in pausa e chiamare la mia fidanzata per farmi tranquillizzare. Che uomo. L’unica consolazione: per quanto gli alieni fossero dei cristoni di sei metri, era difficile classificarli come “mostri giganti”... almeno fino a quando non è arrivata la regina. Una signora di sei metri con una capoccia tanta e la bellissima capacità di deporre uova disgustose. Che poi sono pure aracnofobico, quindi immaginate la mia reazione davanti ai facehugger.

La creatura - The Host

Un nanetto in confronto agli altri mostri presenti in questo pezzo. Non è nemmeno così cattivo o brutto, però… però la scena che lo introduce è terribile. Un gruppo di persone avvista questo bacarozzo cadere nel fiume e mentre stanno ancora lì a chiedersi cosa diavolo sia, dalla distanza vedono arrivare ‘sto sgorbio che galoppa e li carica. Ogni volta che guardo la scena, non posso fare a meno di sentire un brivido. E poi il film è bellissimo e un po’ meno conosciuto di quelli già citati, quindi lo volevo mettere!

Il mostro gigante - The Mist

Chiudiamo in bellezza con il rapidissimo — perché si vede per venti secondi alla fine del film — mostro colossale di The Mist. Venti secondi, sì, più che sufficienti per farti spalancare la bocca e pensare che dopotutto, quel che fanno i protagonisti subito dopo non è la peggiore delle decisioni. Questo mastodontico essere con sei zampe cammina davanti all’auto degli sventurati protagonisti del film agitando i suoi tentacoli, il passo lento da re dell’universo. Pare uno dei Grandi Antichi di Lovecraft e difatti è la goccia che fa traboccare il vaso nella capoccia di Thomas Jane e compagni. Una scena di forte impatto per uno dei mostri più grandi, terrificanti e spaventosi nella storia del cinema.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Jurassic Outcast”, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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