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Vitoiuvara e la VR #4

Vitoiuvara e la VR #4

Questa è una rubrica sulla realtà virtuale. Su tutta la realtà virtuale, non solo quella videogiocosa. E non storcete il naso, giuro che proverò a ficcarvela in gola con la forza se non fate almeno lo sforzo di interessarvi almeno un pochino a questa ormai bistrattata tecnologia. Di tutta la VR, dicevo, perché è mia ferma convinzione che il suo più grosso potenziale non sia da ricercarsi in ambito ludico ma in tutta una serie di applicazioni che prima o poi cambieranno il nostro mondo, pure il vostro.

Lone Echo

Si può raccontare una storia in VR? E certo che si può, ma mica è facile. In Lone Echo, sei un robot e ti ritrovi, abbandonato nello spazio, alla ricerca della tua compagna di viaggio umana. Tra voi due si crea un legame molto forte, quasi sentimentale, poco importa se per gran parte del gioco io abbia tentato di toccarle le tette o il culo. Giusto per farvelo sapere, non si incazza poi troppo… ma ci ho giocato prima che esplodesse il movimento me too. Aiutato da un’ottima scrittura, Lone Echo ti manda a destra e a manca a riparare cose manco fossi l’eroe di Dead Space (piccole riparazioni che in VR sono decisamente più appaganti, però) ma è nel movimento a gravità zero che da il meglio di se. Ho rischiato un paio di volte di strozzarmi con il filo dell’Oculus, OK, ma in generale, librarsi nello spazio sfruttando spinte e rotazioni è davvero coinvolgente. Un’esperienza unica, insomma, che sarebbe piuttosto banale senza la VR.

Lone Echo su Oculus.

The People’s House

Avete mai sognato di incontrare il presidente degli Stati Uniti? Non questo, l’altro, quello buono? The People’s House ti porta dentro la Casa Bianca ad incontrare proprio Obama e signora, grazie a dei filmati 3D di buon livello. Sono filmati, quindi, vi tolgo subito ogni dubbio, non è possibile spiare sotto la scrivania della stanza ovale, ma è comunque piacevole ammirare da vicino alcuni luoghi molto familiari anche dalle nostre parti. C’è da lavorare sulla risoluzione, ovviamente, ma è evidente che il turismo virtuale diventerà presto una realtà.

The People’s House su Oculus.

Job Simulator

A me piacciono i giochi di lavorare. Che si tratti di piantare pannocchie con un grosso trattore o pulire pavimenti virtuali, adoro l’idea di accettare ordini semplici da portare a termine nel migliore dei modi possibili. Job Simulator, a cui si aggiunge una narrazione ironica e di buon livello, è esattamente questo. Quello che vi si chiede è spesso molto semplice e banale (nel mondo dei robot, non hanno una grossa considerazione di noi umani e del nostro affaccendarsi) ma bisogna muoversi nello spazio, aprire cassetti, piegarsi, allungarsi sulle punte, ed è davvero facile, più che in altri giochi, finire fin troppo coinvolti nello scenario. Il mio amico Attilio, per esempio, è finito di faccia sul mio Millennium Falcon LEGO, tra le grasse risate isteriche del qui presente.

Job Simulator su Oculus.
Job Simulator
su PSVR.
Job Simulator
su Steam.

The Climb

Crytek (poi, appena riesco a provarlo, vi parlo pure di Robinson) ci ha creduto più di altri, alla VR, segno inequivocabile che ormai non ne indovinano una nemmeno per sbaglio. In The Climb bisogna arrampicarsi su delle rocce fino ad arrivare in cima. Per migliorare la presa, è necessario passare gran parte del tempo a masturbare i controller ma è senza dubbio interessante come si debba osservare attentamente lo scenario per capire (e a volte scegliere) il percorso migliore per avanzare. Solo che è faticoso, abbastanza faticoso, e manca completamente il senso di vertigine che ti aspetteresti da un gioco del genere. Grafica di ottimo livello e varietà di scenari, infatti, non riescono nell’impresa di farti sentire appeso nel vuoto. Molto meglio come gioco che come esperienza.

The Climb su Oculus.

Prey: Transtar VR

Gratuita con l’ultimo aggiornamento di Prey, questa esperienza VR è ambientata qualche giorno prima rispetto ai fatti narrati nel gioco. È davvero impressionante graficamente (si è praticamente dentro il motore del gioco originale) e gli autori l’hanno buttata sull’escape room, con enigmi impegnativi da risolvere all’interno di ambienti molto circoscritti. Purtroppo, non ho potuto approfondire completamente per qualche problema con i controller Oculus (il gioco, al momento, supporta solo quelli di Vive) ma, salvo sorprese, è sicuramente un prodotto (gratuito, ricordiamolo) che vale la pena di essere provato.

Prey su Steam.

Trenta minuti a Zombieland con la demo di Resident Evil 2

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Old! #288 – Gennaio 1989

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