Outcazzari

Paperback #11: ironia e surrealismo con Julia Stuart

Paperback #11: ironia e surrealismo con Julia Stuart

Paperback è la nostra rubrica quindicinale in cui parliamo di libri non strettamente legati al mondo dei videogiochi. Visto che per quelli legati al mondo dei videogiochi c’è quell’altra.

A volte occorre sposare una causa giusta perché il mondo diventi un posto migliore. Questa settimana ho sposato la causa “Julia Stuart”.

Era il 2008, quando mi capitò sotto mano Monsieur Ladouchette e il club dei cuori solitari. Titolo bizzarro, copertina curiosa. Però ne avevo sentito parlare un gran bene.

E niente, è stato amore. Come è stato amore anche con il secondo libro edito in Italia della signora Stuart: Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra.

Me ne sono innamorata per vari motivi: perché l’atmosfera dei romanzi è molto à la Amelie Poulain, perché possiede quello humour inglese, quella pervasiva ironia surreale molto british che ormai dovreste sapere che io adoro, e perché i suoi personaggi sono sempre azzeccatissimi, dal protagonista all'ultima delle comparse. Ma sono le situazioni nelle quali questi personaggi si trovano ad agire che, più di ogni altra cosa, rendono i suoi romanzi decisamente imperdibili.

Andiamo con ordine, però. La sua prima opera, Monsieur Ladouchette e il club dei cuori solitari (in inglese The Matchmaker of Périgord) è stata pubblicata in Italia nel 2008 ed è ambientata in uno strambo paesino del Périgord (Provenza). Amour Sur Belle, per l'appunto: un paese sul quale soffia perennemente un vento ostinato, un luogo così scialbo e poco accogliente che perfino gli inglesi, che ormai hanno colonizzato tutta la Provenza, si rifiutano di andarci a vivere.

Guillaume Ladouchette, barbiere del paese, decide di appendere al chiodo la propria attività: si è infatti reso conto che i suoi clienti, ormai quasi tutti invecchiati, o sono diventati calvi o, nella speranza di mantenere una parvenza di gioventù, hanno deciso di sperimentare nuovi tagli dalla concorrenza. Così, rimasto senza lavoro, Monsieur Ladouchette decide di cambiare attività e di aprire un’agenzia per cuori solitari. Difatti, a dispetto del nome, la gente di Amour sur Belle è tutt’altro che… amorevole, anzi, piuttosto litigiosa. Complice un po’ il carattere burbero dei suoi abitanti, ma anche per via di uno strano tornado che nel 1999 coinvolse la cittadina e durante il quale, credendo di essere ormai alla fine dei propri giorni, molti cittadini confessarono colpe, scappatelle e quant’altro. Inutile dire che, passato il tornado, la situazione divenne ancora meno amichevole, nel piccolo paesino del Périgord. E così inizia la nuova attività dell’ex barbiere.

Sono molti i personaggi ai quali affezionarsi e le situazioni al limite dell’assurdo delle quali ridere: il panettiere compagno di pesca di Monsieur Ladoucette, con cui fa a gara per il cestino del pranzo più luculliano, o la madre del barbiere, Madame Ladouchette, completamente svampita, che se ne va in giro per il paese seguita da uno stormo di piccioni che ha disimparato a volare. Ed è proprio a causa dell’ormai labile mente della madre, se Guillaume Ladouchette è diventato custode della Cassoulette di famiglia, sui fornelli ormai da oltre trent’anni, e se sono nate le ostilità che da ormai un ventennio dividono Madame Ladouchette e Madame Moreau. Per non parlare poi dell'avvelenatrice fungina, che per vendetta provocò la morte del padre dell'amante, o del farmacista che creò scandalo per essere diventato vegetariano e che scomparve all'improvviso durante il "mini-tornado" del 1999.

Con Mr. Jones e lo zoo della Torre di Londra, Julia Stuart riesce nell’intento di replicare se stessa senza copiare se stessa. Difatti, se troviamo lo stesso humour e la stessa poesia che tanto hanno affascinato nel primo romanzo, situazioni, personaggi e ambientazioni sono molto lontane. E se in Monsieur Ladouchette (confidenzialmente, per gli amici) la surreale atmosfera è tutto sommato molto leggera e spensierata, in Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra si riscontrano una malinconia e un’amarezza di fondo assenti nel primo romanzo.

Mr. Jones è un Beefeater, o, più correttamente uno Yeoman, una guardia della Torre di Londra, insomma, dove vive con la moglie e dove viveva anche con il figlioletto passato purtroppo a miglior vita. Quando da Buckingham Palace decidono di trasferire gli animali esotici ricevuti in dono dalla Regina dai dignitari stranieri nella Torre di Londra, è proprio a lui che si rivolgono per la direzione della nuova struttura, in quanto proprietario della tartaruga più vecchia del mondo (o almeno così pare) e quindi chiaramente degno di un tale compito.

Ma nella Torre di Londra vivono anche altri individui che di certo non mancano di originalità, come il reverendo Septimus Drew, che di nascosto scrive romanzi erotici di grande successo, il Maestro dei Corvi, che sorveglia con piglio sicuro i neri pennuti che tengono in mano il destino della monarchia, o Ruby Dore, la proprietaria della Locanda “La ruota della Tortura”, il pub della Torre nel quale ogni sera si incontrano, dopo il lavoro, i Beefeater e nel quale è severamente proibito giocare a Monopoli.

Ma la stessa famiglia Jones ha i suoi venerdì mancanti: Balthazar colleziona ampolle di acqua piovana, mentre la moglie lavora nell’ufficio oggetti smarriti della metropolitana, alle prese con dentiere, bambole gonfiabili, urne cinerarie ed altre originali quanto improbabili cianfrusaglie. Inutile dire che proprio l’arrivo del nuovo caravanserraglio porterà scompiglio nell’apparentemente tranquilla comunità, che di tranquillo, come tutte le piccole comunità che si rispettino, non ha proprio niente.

Se nel primo romanzo abbiamo a che fare con la ricerca dell’amore, nel secondo ci troviamo davanti il dolore e il vuoto lasciato da una persona amata, un figlio, che rischia di scavare solchi incolmabili tra le persone e di lacerarne l’anima. Poetico e commovente, eppure anche tanto, tanto divertente, questo romanzo conferma, secondo me, l’abilità di questa scrittrice, in grado di creare situazioni surreali ai limiti dell’assurdo (o del grottesco) e di renderle assolutamente plausibili, di farti commuovere fino alle lacrime ma con una risata sempre pronta a esploderti in gola.

Per questo motivo attendo con ansia l’uscita italiana del prossimo romanzo, The Pigeon Pie Mystery, pubblicato in inglese ad agosto di quest’anno: racconta di un eccentrico mistero ambientato ad Hampton Court e di Mink, una fiera principessa anglo-indiana intenzionata a salvare la propria cameriera dal cappio del boia, che viene sospettata di aver avvelenato il vituperato generale Bagshot. Con un titolo del genere e questa trama, già lo amo.

Da quel che si legge sul sito ufficiale della Stuart, la casa di produzione tedesca Rat Pack Filmproduktion (The Wave, 2008) ha acquistato i diritti di Monsieur Ladouchette e il club dei cuori solitari e un adattamento è stato scritto da Andrew Birkin, ma di date di uscita o di inizio delle riprese non si sa ancora nulla. Speriamo bene.

L'arcano onore di Dishonored

L'arcano onore di Dishonored

XCOM: Enemy Unknown e quella voglia matta di strategici a turni

XCOM: Enemy Unknown e quella voglia matta di strategici a turni