Outcazzari

Old! #138 – Novembre 2005

Old! #138 – Novembre 2005

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

E rieccomi qua a tirar santi perché nei mesi autunnali/invernali degli anni “zero” c'è veramente troppo che varrebbe la pena di menzionare. E quindi sapete che faccio? Menziono, senza perdermi in tante chiacchiere e rimandandovi fra l'altro con agile mossa alla pagina del novembre 2005 su Wikipedia. Tié. Ad ogni modo, quel mese si apre subito con una raffica di uscite che levati ma proprio fallo guarda senza pensarci un attimo. Abbiamo per esempio Castlevania: Curse of Darkness, secondo tentativo (clamorosamente meno riuscito del già non proprio ottimo primo) di regalare la terza dimensione ai vampiri Konami su PlayStation 2. OK, non proprio un'uscita da levarsi il cappello.

Comunque, stiamo parlando del primo di novembre e in quel giorno escono diversi giochi, fra cui mi sembra giusto menzionare Star Wars Battlefront 2, quantomai d'attualità. Ma appena tre giorni dopo, arriva subito in Europa un'altra raffica, con per esempio Fire Emblem: Path of Radiance per Nintendo GameCube, lo sbarco ufficiale dalle nostre parti (finalmente!) del Game Boy Micro e poi ancora Civilization IV, chiaramente su PC, l'attesa versione PlayStation 2 della fu esclusiva Resident Evil 4 e quella bomba di Gunstar Super Heroes per Game Boy Advance, solo e unico seguito di quel Gunstar Heroes del quale vi ha parlato il Gretta qualche giorno fa.

Saltiamo avanti di una decina di giorni per vedere una serie di uscite che più variegate di così non si potrebbe. L'11 novembre 2005 tocca al discreto Mario Superstar Baseball per Nintendo Gamecube e all'affascinante The Movies, ennesima creazione ingegnosa di casa Molyneux, forse l'ultima a non essere accolta da una valanga di schiaffi e insulti perpetrati dall'internet. Passa una settimana e arrivano in Europa Soul Calibur III, terza (ma va?) uscita nella serie di picchiaduro Namco che ho sempre preferito a quell'altra, Battlefield 2: Modern Combat, primo episodio della serie DICE pubblicato (solo) su console e Pokémon XD – Tempesta oscura, sul quale non ho niente da dire, vostro onore.

Si avvicina la fine del mese e il 25 si manifestano due bei giochetti mica da ridere per Nintendo DS. Abbiamo Kirby: L'oscuro disegno, che sfrutta pennino e touch screen per fornire un controllo indiretto sulla nostra pallina rosa dell'amore, e poi Mario Kart DS, che insomma, si descrive da solo e credo vada ricordato soprattutto perché vede la partenza (un paio di settimane dopo rispetto agli USA) del primo servizio online mainstream per la casa di Kyoto: la Nintendo Wi-Fi Connection. Al lancio viene supportato anche Tony Hawk's American Sk8land. Lascio decidere a voi se si tratti di una cosa positiva.

Di Mario Kart DS vi faccio parlare da Fotone:

Sfizioso come non mai, con un appeal senza eguali e capace di appagare grandi e piccini, yuppie e barboni, transgender e cyborg, Mario Kart DS si candiderebbe come episodio più bello della serie… se solo non esistessero anche Mario Kart 64, Mario Kart 7 e Mario Kart 8. Il doppio schermo del portatile di Kyoto è sfruttato nella maniera più razionale e intuitiva possibile: nella parte inferiore ci sono la mappa in tempo reale del circuito, le posizioni occupate dai corridori e le armi disseminate lungo il tracciato o in arrivo da tergo, mentre nello schermo superiore si consuma la competizione all'ultimo sorpasso.

Immediato e divertente, coinvolgente sin dalla prima partita e in grado di stimolare l'apprendimento delle corrette traiettorie in derapata calibrata, Mario Kart DS sembra non mostrare particolari lacune sia sul piano tecnico che su quello del puro gameplay. Anzi, non è vero: snaking a palla, che dopo un po' potrebbe anche stufare o irritare. Il possibile abuso dello snaking costringe gli "onesti" malcapitati nelle gare online a continue disconnessioni dal servizio, nella remota speranza di incappare in avversari tanto valorosi quanto leali. In alternativa, si può rincarare la dose e andarci giù più duro, serpeggiando come se non ci fosse un domani. Ma è solo un piccolo dazio da pagare per un gioco ancor oggi sublime. La conformazione dei tracciati, una manciata di nuovi power-up, un sistema di guida appagante e profondo, oltre agli immancabili motivetti che tormentano la mente anche a console spenta, fanno di Mario Kart DS una droga fatta videogioco.

L'unico difettuccio, a voler essere pignoli, si può riscontrare nella mancanza del tachimetro (il mio cazzo di chiodo fisso), ma si tratta di cercare il pelo nell'uovo in un giocattolo altresì perfetto. Un compendio irrinunciabile della tradizione di Mario Kart, dalle origini sino alle ultime evoluzioni, zippato in una microscopica cartuccia di gioco e arricchito da simpatiche e sfiziose novità.

I love Borgo Delfino.

Il mese si chiude, il 30 novembre, con Sony che si batte il petto annunciando un record infranto da PlayStation 2: è la console che ha sfondato il tetto dei cento milioni di unità distribuite nel minor tempo di sempre, battendo di ben tre anni e nove mesi il record precedente, chiaramente detenuto dalla prima PlayStation. I centoventi milioni di console distribuite rimangono fra l'altro il record di vendite assoluto per quanto riguarda le console da gioco. Forse questo rende ancora più clamoroso l'andamento del mercato nella generazione successiva, cui accennavo prima, per quanto sia in fondo un chiaro segno di storia che si ripete, con la gente al comando che si fa fregare dalla spocchia.

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