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Il Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 che vorrei

Il Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 che vorrei

Quando è uscito il primo Bloodlines il mio PC non era abbastanza corazzato per poterci giocare. A dirla tutta ancora non avevo un “mio” PC. Era quello di mio padre, il suo secondo PC di lavoro che aveva portato a casa per controllare le cartelle mediche e altre cose noiosissime. Non che mi fosse precluso usarlo, beninteso: ma al contempo non è che potevo pasticciarlo del tutto a modo mio e, spesso, le giocate PC erano a casa del mio amico - vicino, che aveva scheda video e processori più performanti dei miei.

Mi ci volle un po’ per recuperare Vampire: The Masquerade - Bloodlines: una di quelle uscite in allegato un GMC o un TGM a dirla tutta. Anche perché quando il PC “putente e tutto mio” fece capolino in stanza avevo tra le priorità Half Life 2, Operation: Flashpoint e Gothic 2.

All’epoca questa grafica non era mica a disposizione di tutti, eh. Immaginatevi ‘sta scena con la grafica tipo Cyberpunk 2077.

Ma poi fu tutto bellissimo. Amai molto Vampire: The Masquerade - Redemption, nonostante fosse piuttosto sballato in molte sue componenti; amai molto anche Bloodlines, nonostante fosse piuttosto buggato, al punto che oggi è giocabile davvero solo con pesanti patch non ufficiali. 

Ecco, di Bloodlines 2 vorrei anzitutto che fosse giocabile così, senza particolari patemi di mod, patch e via discorrendo. OK, forse sto un po’ esagerando su quanto il primo Bloodlines fosse guasto e, alla fine, i commenti positivi c’erano già da subito; ma, ecco, vorrei evitare le situazioni semidisastrose di uno Skyrim al day one, tanto per cominciare.

Partendo proprio dalle modifiche rispetto al gioco Bethesda (spoiler: non mi è piaciuto per nulla), il Bloodlines 2 che vorrei dovrebbe essere molto più orientato allo storytelling e al ruolismo che al menare le mani o all’esplorazione; per carità, il World of Darkness è un posto violento, ma è soprattutto nelle interconnessioni politiche e nei giochi di potere tra diverse fazioni che sa affascinare e coinvolgere. Ecco, vorrei una MAREA di dialoghi e opzioni diverse a seconda delle statistiche o background del personaggio. Vorrei poter condurre tutto con diplomazia, minacce, segreti scoperti: insomma, vorrei poter non menare o ricorrere all’azione solo quando voglio farlo.

Capisco l’immaginario di libertà sessuale ed edonismo legato alla licenza, però magari non sempre la vampira calze a rete dai.

E a proposito di ruolo, vorrei l’opzione di poter “giocare” sia personaggi custom che invece creazioni già predisposte dal gioco; un po’ come se ci fosse un Game Master che ha predisposto dei character sheet già precompilati per chi è alle prime armi. Sarebbe un ottimo modo per poter saltare subito nell’avventura senza dover vivere l’ansia da creazione del personaggio, che in una roba come Vampire: The Masquerade può essere sicuramente un “blocco” a causa delle molte opzioni sia in termini di fazioni che di statistiche. 

Vorrei uno stealth soddisfacente, in particolar modo con i Nosferatu: il poter vivere quasi una città parallela fatta solo di ombre, tunnel, fogne; quasi appunto un gioco a parte, mentre vampiri più edonisti incedono in feste pazzesche a base di corpi da sfruttare in ogni modo possibile. Però vorrei anche un bel combat system in grado di enfatizzare il corpo a corpo, che tra Gangrel e Brujah la voglia di spaccare teste e tirate ganascioni può certamente venire. Insomma, mi rendo conto che vorrei tante cose, forse troppe, molte in contraddizione tra loro.

Se proprio devo menare le mani, voglio che sia figo come in Dark Messiah of Might & Magic.

Sarà per questo che forse il gioco tarda ad arrivare, ora che ci penso. La licenza è comunque importante e impegnativa, seppur non così mainstream come il Dungeons & Dragons ormai reso noto a tre quarti di mondo con Stranger Things; al contempo il World Of Darkness (e non sto neanche citando le eventuali possibilità di integrarlo con Werewolf!) è una creatura esigente e complessa, di cui sarebbe quasi un reato escludere o trattare poco adeguatamente alcuni aspetti. Un gioco troppo improntato all’azione potrebbe essere un torto pazzesco per chi vuole “giocare” come un seducente Toreador; al contempo, il primo Bloodlines ha mostrato il fascino assoluto di un Malkavian la cui follia si riverbera nei dialoghi con ogni NPC del gioco.

Più ne scrivo e più capisco che il Bloodlines 2 che vorrei sarà certamente irraggiungibile. Proprio perché il primo a non sapere davvero come dovrebbe essere sono io: so solo che vorrei girasse bene pure su Steam Deck. Prendetevi tempo, insomma, cari sviluppatori: tanto di roba da giocare ne ho tanta quanto le mie aspettative.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata ai vampiri, che trovate riassunta a questo indirizzo.

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