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Ottobre 2010 – Seconda parte: Il Fallout dell’amore, il Fable dell’odio | Old!

Ottobre 2010 – Seconda parte: Il Fallout dell’amore, il Fable dell’odio | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 22 ottobre del 2010, si manifesta Fallout: New Vegas, spin-off della serie nata in seno a Interplay e resuscitata un paio d'anni prima da Bethesda. Molto atteso perché sviluppato da Obsidian Entertainment, studio che può vantare parecchi veterani che all'epoca si occuparono dei primi due Fallout, il gioco recupera molti elementi che caratterizzavano la serie prima del passaggio al 3D e, nonostante le critiche a una realizzazione tecnica piuttosto deficitaria, colpisce al cuore gli amanti di vecchia data. Verrà ricordato come un cult, come ci ha spiegato Andrea Giongiani nel suo Racconto dall'ospizio.

Una settimana dopo, si resta in zona pseudo-GdR con Fable III, chiacchieratissimo terzo episodio della serie creata sei anni prima dai Lionhead Studios di Peter Molyneux. Molto, troppo ambizioso, il gioco verrà probabilmente ricordato soprattutto come apice della tendenza, da parte del creativo britannico, a lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e promettere troppo. La serie subisce qui un arresto improvviso e vivacchierà per un decennio fra spin-off e remaster, saltando sostanzialmente una generazione prima di essere rilanciata da Playground Games.

Negli stessi giorni arriva in Europa Deadly Premonition, assurdo survival horror curato da Hidetaka “SWERY” Suehiro, che mescola influenze d’ogni tipo, schiaffa nel frullatore una valanga di suggestioni pop americane (Twin Peaks in testa) e ne tira fuori un gioco pieno di problemi, tecnicamente disastrato, a tratti completamente fuori controllo ma che diventerà un vero e proprio cult e, quasi un decennio dopo, si meriterà perfino un seguito. Lo abbiamo ricordato qualche tempo fa in un Racconto dall’ospizio di Stefano Calzati.

Abbiamo poi anche Rock Band 3, nuovo capitolo della serie di rhythm game curata da Harmonix, che qui svolta verso il “professionale”, recupera il supporto a tre cantanti dagli episodi dedicati a Beatles e Green Day e ci aggiunge anche quello a tastiere, batterie e chitarre vere, a patto che siano compatibili col protocollo MIDI. Non mancano, ovviamente, nuovi controller dedicati, che tendono verso il realismo a cui mira il gioco, ma rimane possibile utilizzare quelli delle precedenti uscite, così come tutta la libreria di canzoni pre-esistente. Per quanto la bolla dei giochi musicali stia collassando velocemente, il gioco riscuote un buon successo, al punto che, nonostante l’abbandono da parte di Electronic Arts, Harmonix ne pubblicherà un ulteriore episodio cinque anni dopo.

Un altro seguito è Star Wars: Il potere della Forza II, che racconta le vicende di un clone dello Starkiller protagonista del primo episodio e ripropone bene o male le stesse meccaniche, pur aggiungendo qualche abilità (tipo l’uso contemporaneo di due spade laser) e una maggiore attenzione alla presenza di enigmi. Apprezzato più per la grafica che altro, Star Wars: Il potere della Forza II può vantarsi di essere fra i pochissimi giochi (se non l’unico) ad essere apprezzato più su Wii che su PlayStation 3 e Xbox 360. Lo sviluppo del terzo episodio, che avrebbe dovuto intraprendere una svolta open world sulla generazione successiva di console, verrà abortito dopo la chiusura di Lucasarts.

Infine, dopo l’apparizione su piattaforme Windows Mobile, il 29 ottobre 2010 arriva sui Nintendo DS e Wii europei Ivy the Kiwi?, piccolo, delizioso gioco sviluppato dalla Prope di Yuji Naka che chiede al giocatore di condurre il piccolo pulcino Ivy dalla sua mamma perduta. Il gameplay è molto simile a quello di Kirby: L'oscuro disegno: si usa infatti il pennino per disegnare le piattaforme su cui il protagonista passeggia autonomamente. Simpatico, moderatamente apprezzato dalla critica, dal discreto successo, non sporca, non fa rumore, lascia un buon ricordo di sé.

Plot twist

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