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Animal Crossing: Happy Home Designer - Case arredate da cani

Animal Crossing: Happy Home Designer - Case arredate da cani

Happy Home Designer è il nuovo capitolo della saga di Animal Crossing, nonché il primo spin-off ufficiale di questa serie, che storicamente è sempre stata mooolto parca di uscite, tanto che di fatto il 3DS è l’unica console che ne abbia mai ospitato più di un episodio. Vista la natura unica di Animal Crossing e la natura ancora più unica di questo episodio, mi sono avvicinato ad Happy Home Designer come ad un animale rarissimo, mai osservato prima, senza sapere cosa aspettarmi. E a questo senso di smarrimento aggiungo anche che fino a pochissime settimane fa ero stra-convinto che il gioco fosse solo digitale, dato che la premessa (fare il designer di case) mi sembrava così specifica da non essere in grado di sostenere il gameplay di un gioco full-price. Ma considerando che lo stesso si potrebbe dire di Animal Crossing, forse sono io che non ho riflettuto abbastanza! Allora, Animal Crossing: Happy Home Designer è esattamente quello che sembra: un gioco in cui si arredano case, ambientato nel mondo di Animal Crossing.

La premessa è più o meno la stessa di un qualunque altro gioco di questa serie, con la differenza che in questo caso il nostro alter ego non è un nuovo abitante della città, bensì un nuovo impiegato dell’agenzia immobiliare di Tom Nook, il tycoon più in vista di Animal Crossing (almeno finché l’antitrust e gli scandali non lo trascineranno a fondo, e allora saranno cazzi acidi per tutti!). Al momento Tom Nook è all’apice del successo a capo di un impero costruito sull’usura e continua a fare quello che sa fare meglio: offrire agli abitanti della città quello che vogliono, tutto e subito, facendogli firmare quei contrattini con le clausole e le percentuali in piccolo. E quello che i villici vogliono ora sono case, case, case, arredate di tutto punto e con tutti gli optional. Il nostro ruolo in quanto impiegato di Tom Nook è proprio quello di arredare al meglio le abitazioni degli animaletti, assecondandoli nei loro vezzi da star e soprattutto senza badare a spese, tanto per quello c’è tempo. Inoltre, di tanto in tanto, Tom Nook vincerà degli appalti comunali e nell’ufficio giungerà Fuffi, già assistente del sindaco, a proporci di ristrutturare e arredare in toto alcune strutture pubbliche, come l’ospedale, e private, per esempio negozi, anche qui senza badare a spese. Tanto poi ci pensano i cittadini con le loro tasse a rimpinguare le già ricche tasche di Nook.

Una spettacolare troll house per una rana che ha fatto uno sgarro a Nook.

Dal punto di vista del gameplay, Animal Crossing: Happy Home Designer riprende in toto ed espande notevolmente tutta la parte di Animal Crossing dedicata alla gestione della casa e dell’arredamento, recuperando (credo) tutta la mobilia, gli accessori, i tappeti e le carte da parati del gioco originale, e aggiungendo modalità di personalizzazione ancora più avanzate, come la possibilità di cambiare il design di porte e finestre, modificare i lampadari e altre cosette di questo tipo. Se il grosso della “roba” di Happy Home Designer arriva in toto da Animal Crossing: New Leaf, completamente inedito è il nuovo editor per arredare la casa, perché, anche se è possibile usare il sistema tradizionale di spostamento dei mobili, ad arredare tutto a mano non vi passa più. Ma proprio più più. Il touch screen del 3DS è interamente adibito a questa cosa, e funziona mostrando la pianta della casa in carta millimetrata, dove si possono posare e spostare i mobili semplicemente usando il pennino. La scelta degli arredi, invece, avviene tramite dei menu piuttosto intuitivi e ci sono degli shortcut per azioni come la duplicazione di un oggetto. Nel complesso, tutta la parte di gestione dell’arredamento è ben fatta e, pur avvicinandosi pericolosamente al “chore”, rimane divertente e appagante.

Lo scopo del gioco è usare la propria verve creativa per realizzare degli ambienti domestici personalizzati per le varie bestiole del mondo di Animal Crossing, le stesse che avete già imparato a conoscere e amare/odiare negli altri giochi della serie. Il tutto funziona più o meno così: vari animali bighellonano sempre nei dintorni del negozio di Nook, basta avvicinarsi a uno di loro e questo esprimerà un irrealizzabile desiderio abitativo, tipo: “il verde spacca, vorrei una casa tutta verde”. A questo punto basta seguire il proprio cuore, scegliere l’animale più bisognoso e costruirgli e arredargli una casa (che poi pagherà in comode rate a Nook per il resto della sua vita). A differenza di quanto avviene negli altri giochi della serie, in Happy Home Designer tutto il processo di costruzione e arredamento dell’abitazione è molto rapido e indolore. Innanzitutto bisogna scegliere dove costruire l’abitazione: per farlo basta toccare con il pennino una mappa stilizzata della città; lo step successivo è posizionare la casa nell’appezzamento di terreno ora di proprietà del vostro cliente, quindi arredagli il giardino e poi passare agli interni. Anche se formalmente la casa è posizionata in un punto specifico della mappa, di fatto la città di Happy Home Designer non è mai visitabile “a piedi”. L’unica area realmente calpestabile è quella nei dintorni del negozio di Nook, dove sono posizionati anche tutti gli edifici pubblici; le case degli abitanti sono in giro per la mappa, ma per raggiungerle si passa da un menu. Del resto, considerando quante se ne costruiscono e quanto il villaggio è realmente grande, non sarebbe possibile farcele stare tutte. Ogni volta che finite di arredare una casa, il vostro cliente si congratulerà con voi e da quel punto in poi potrete nuovamente visitarlo e rimodernargli tutto lo stabile, che lui lo voglia o meno.

Questo scoiattolo voleva una casa immersa nel verde, adesso non si può lamentare!

Ora, anche se sono sicuro che Animal Crossing: Happy Home Designer abbia un qualche sistema di valutazione delle case, tramite feng-shui o quel che è, la vera ricompensa per un lavoro ben fatto non ve la darà l’I.A., bensì il vostro gusto estetico e la condivisione del vostro lavoro su Miiverse e social network, facilissima da eseguire grazie alla possibilità di scattare foto in ogni momento e ai pulsanti di condivisione sempre ben presenti sul touch screen. Allo stesso modo, il gioco non vi punisce affatto per un lavoro scadente, e se anche arredate la casa di uno scicchettoso animaletto con sacchi della spazzatura, scarafaggi e cessi, costui sarà comunque entusiasta del lavoro fatto, a patto che vi ricordiate di lasciare nell’appartamento i pochi averi dell’animale (cosa peraltro obbligatoria, perché senza quei due o tre oggetti fissi non si può completare il lavoro). Con queste premesse, come potrete immaginare, mi sono sbizzarrito sia nel realizzare case di buon gusto (entro i miei limiti, intendiamoci), sia case imbarazzanti, e ne ho fatte talmente tante che ho coniato per queste abitazioni anche un nome di cui vado molto fiero: “troll house”. La mia prima troll house è stata una casa arredata di tutto punto ma con una parete di vetro che impediva all’animale di entrarci, e da lì è stata tutta una discesa, fino ai lavori di arte essenziale, tipo divano + cesso senza carta da parati. Ci tengo a precisare che l’ho fatto per la scienza, per vedere se il gioco mi puniva (per ora non lo ha fatto), e comunque cani, gatti e orsi abitualmente dormono per terra, quindi divano + cesso è già una reggia. Non a caso erano tutti entusiasti. Io sono certo che in futuro il gioco me la farà pagare in qualche modo, ma nell’immediato lavorare bene o lavorare male non fa grande differenza.

In termini di progressione, Animal Crossing: Happy Home Designer sblocca nuove funzioni e arredi man mano che:

1 - si acquistano nuove lezioni della guida dei designer, che contengono una quindicina di funzioni extra sbloccatili con i Play Coin (per altro quelle più care costano 5 coin, per cui non è che bisogna camminare molto). Si tratta di opzioni come la possibilità di mettere lampadari o modificare le finestre, aggiungere musica in background e altre cose così;

2 - si arredano nuove case. In linea di massima, ogni nuova casa porta con sé un corredo di oggettistica a tema con i gusti della bestia che l’ha richiesta, che vanno poi ad arricchire il già lungo listino degli arredi.

E ovviamente di tanto in tanto arrivano anche Fuffi o il team di Nook, che propongono cose nuove da fare, come le funzioni Amiibo o la possibilità di arredare gli edifici pubblici.

A volte ho anche fatto delle case decenti, tipo questa. Quello che il canguro non sa è quanto gli costerà questa baracca costruita con parquet di terza mano e carta da parati fatta col pennarello.

Nel complesso il gioco ha un senso di progressione, ma se possibile ancora più sottile di quanto non lo sia quello di un Animal Crossing qualunque, dove il collezionismo di insetti, pesci, ecc. e i continui debiti con Nook offrono vari obiettivi di medio termine che invece mancano in Happy Home Designer. L’impressione è che Happy Home Designer vada subito al sodo, offrendo più soddisfazioni immediate e un’esperienza di gioco molto più focalizzata. Ci tengo però a precisare che non ho certo giocato per “mesi” e appurato se con il passare del tempo ci siano eventi speciali, variazioni climatiche o altri contenuti stagionali, ma dato che l’approccio del gioco è molto diverso da quello di un Animal Crossing, non mi aspetto grosse sorprese in questo senso.

Non mi posso proprio esprimere invece sulle Amiibo card, dato che non ne ho ricevute per la recensione e ovviamente non sono ancora disponibili nei negozi, ed è un peccato, dato che questi Amiibo speciali sembrano avere un certo spazio nel gioco. Da quanto ho capito dal trailer e dal sito ufficiale, oltre a essere un delizioso collezionabile, le Amiibo Card permettono di ricevere richieste extra dagli animali rappresentati su di esse, nonché di invitarli a visitare case e locali pubblici che avete arredato. E ci sono poi delle Amiibo Card speciali con richieste non di arredamento ma per eventi, tipo organizzare una festa o un concerto. Dato che nel gioco stand alone non capita di fare queste cose (o almeno a me non è capitato), non mi sarebbe dispiaciuto provare questa funzionalità. Immagino funzioni come una normale richiesta di arredamento, ma con dialoghi ad hoc delle bestiole e la possibilità di cambiarsi d’abito, che normalmente è molto limitata dal fatto che la giacchetta rossa da schiavo di Nook è sempre obbligatoria. Per cui, anche se non ve lo posso dire con certezza, se Animal Crossing: Happy Home Designer vi interessa, allora prendete in seria considerazione anche di farvi una collezione di Amiibo Card (che in ogni caso sono bellissime, per cui non credo sia un dramma).

Altra troll house di livello. L’orso voleva una vita da campagnolo, deve ringraziarmi che gli ho messo un WC di qualità e non la latrina. Il ragazzo di campagna di Pozzetto sarebbe entusiasta di questa sistemazione!!!

E questo è quanto. In conclusione, Animal Crossing: Happy Home Designer è una curiosa, originale e inaspettata entrata nel mondo di Animal Crossing, assolutamente in linea con lo stile e i temi di questa serie, e sono sicuro che piacerà alla maggior parte dei giocatori di New Leaf. Dico “alla maggior parte” perché il gioco è così monotematico sul mondo dell’arredamento che, se giocate agli AC per tutto il resto (collezioni, gag con gli animaletti, viaggi in altre città, passeggiate in riva al mare in cerca di conchiglie), ecco, allora forse in Happy Home Designer non vi divertirete come pensate. Al contrario, il gioco può certamente trovare un nuovo e promettente pubblico nel bacino degli appassionati di case e arredi, è il classico gioco per cui potrebbe impazzire la vostra ragazza o con cui giocare con bambini ricchi di creatività, perché è quasi più un ricchissimo editor di casette che un gioco vero e proprio.

E, da un altro punto di vista, Animal Crossing: Happy Home Designer è anche un mezzo generatore di meme e immagini da condividere su internet. Considerando la fortissima spinta a fotografare ogni scemenza che appare in game, le funzioni di sharing su social network delle foto e tramite codici QR per i design personalizzati, nonché le tante opzioni per posizionare la telecamera nel modo più preciso possibile, anche Happy Home Designer, come Splatoon e Super Mario Maker prima di lui, è un gioco dalla grande vocazione social, che dimostra una volta di più come Nintendo stia attuando una efficace transizione verso i nuovi media e i nuovi sistemi di comunicazione. Zero fattore sfida + funzioni social è un’accoppiata tipica del gioco F2P, dove il game over non esiste, ma Animal Crossing: Happy Home Designer dimostra che una formula di questo tipo funziona anche in un gioco per console, peraltro con stile da vendere.

Ho giocato Animal Crossing: Happy Home Designer su un New Nintendo 3DS XL, grazie a un codice download gentilmente offerto da Nintendo Italia. Ho sbloccato tutti gli edifici pubblici, nonché quasi tutte le lezioni della guida dei designer (credo che me ne manchino due). Ho arredato innumerevoli case di animali e ho punito tanti, troppi animali con delle troll house, la mia coscienza è pesante per questo, ma andava fatto… e lo rifarei!!! Come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.

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