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Tales from the Borderlands #1: Zer0 Sum - (Risate) a denti stretti

Tales from the Borderlands Episode 1: Zer0 Sum dura due ore e mezzo. Tutto d’un tratto, l’ora richiesta per terminare un qualsiasi episodio di The Walking Dead o The Wolf Among Us non è più “troppo poco” ma “il tempo giusto”. Perché sì, il difetto più fastidioso di questo primo episodio della nuova avventura Telltale è di non avere quella verve esplosiva e pirotecnica che ci si aspetterebbe leggendo il nome Borderlands nel titolo. E sì che non siamo davanti a un FPS scemo in testa tutto loot e pistole stravaganti, ma Zer0 Sum non fa neanche lo sforzo di sfruttare al meglio la comicità urlata e metareferenziale della serie Gearbox, proponendo con un ritmo blando un episodio pilota piuttosto piatto, senza il necessario mordente e un po’ troppo ingolfato nello sfruttare il suo particolare stile narrativo. Le vicende di Tales from the Borderlands vengono infatti narrate da Rhys e Fiona: uno è un arrampicatore sociale dell’Hyperion, il classico sciacallo che venderebbe sua madre pur di arrivare in cima alla catena alimentare dell’azienda più stronza del pantheon di Borderlands, mentre l’altra è una giovane e scaltra pulzella che ha dovuto lottare fin da bambina per sopravvivere su Pandora, rubando ai ricchi e ai morti per dare ai poveri e sopratutto a se stessa e alla sua famiglia. Due punti di vista radicalmente diversi che, oltre a offrire un interessante punto di vista sul quotidiano di un pianeta segnato dalla corsa alle Cripte e alle continue razzie (sociali e letterali), servono principalmente per dare al giocatore l’idea che nulla è come sembra e tutto può prendere una piega diversa a seconda di chi ha il ruolo di narratore.

Zer0 Sum

Zer0 Sum

Il problema di Zer0 Sum è che questa particolarità - assolutamente interessante sulla carta - viene sfruttata per raccontare l’inizio della storia, una doppia truffa (e non poteva essere altrimenti, con due personaggi di Borderlands così umanamente viscidi) in cui non si avverte mai la giusta tensione, in cui la comicità e le strizzatine d’occhio ai fan intervallano l’intreccio in maniera non necessaria e in cui, fondamentalmente, vedere la stessa storia raccontata da due punti di vista diversi non solo non aggiunge praticamente niente al racconto ma, ancora peggio, non valorizza l’idea alla base, se non in uno stacchetto comico tanto breve quanto gustoso e veramente in linea con lo spirito dei due Borderlands.

Per di più, questo espediente narrativo viene usato per circa metà dell’episodio, lasciando spazio a una seconda parte più tradizionalmente Telltale, in cui i due protagonisti, accompagnati da personaggi di supporto al solito non proprio brillantissimi, devono risolvere alla bene e meglio le inevitabili conseguenze pseudotragiche della loro truffa. La comicità ammiccante finalmente ingrana e l’azione a base di QTE la fa da padrona, funzionando meccanicamente meglio che in passato ma facendo un piccolo passo indietro rispetto alle scene concitate viste in The Wolf Among Us: laddove nelle avventure di Bigby erano presenti scene diverse in caso di scarso tempismo, in Zer0 Sum ritorna la possibilità di vedere un anacronistico quanto “poco narrativo” game over.

Zer0 Sum

Zer0 Sum

In tutto questo, i due protagonisti possono sfruttare anche delle caratteristiche uniche che oscillano pericolosamente tra l’interessante-in-prospettiva e il meh più desolante. Rhys, dall’alto dei suoi potenziamenti cybernetici Hyperion, può analizzare diversi elementi degli ambienti circostanti grazie al suo occhio bionico e ricavarne informazioni più o meno significative, mentre Fiona dispone semplicemente di un portafoglio, da riempire un po’ in tutti i modi (ma sempre rimanendo in ambiti safe for work) e da svuotare per evitare domande scomode, o tutto al più per imbellettarsi un po’. Se da un lato c’è appunto del potenziale per quanto riguarda l’aspetto “avventura grafica sui generis a marchio Telltale”, dall’altro non vedo come dare importanza alla valuta possa assumere una qualche valenza in termini di gioco… ma, d’altronde, pensavo che l’inventario di The Wolf Among Us avrebbe portato chissà dove, quindi è facile che si finisca con un nulla di fatto anche qui.

Tuttavia, volendo trovare finalmente degli aspetti positivi, il finale di Tales from the Borderlands Episode 1 - Zer0 Sum, pur arrivando un’oretta e un quarto più tardi del dovuto, è assolutamente piacevole e azzeccato nel suo mettere l’acquolina in bocca ai fan accaniti della serie (e in particolare di Borderlands 2) in previsione dei prossimi episodi, in cui si spera che l’espediente del narratore inaffidabile venga sfruttato a dovere. Non solo perché, di base, è un’idea fresca e con un enorme potenziale, ma anche perché Rhys e Fiona, a modo loro, sono personaggi sicuramente interessanti da interpretare nel loro lerciume morale, risultando particolarmente gustosi e “umani” nel farci vedere Pandora in tutto il suo esecrabile splendore, senza il bisogno di un mirino davanti agli occhi.

Ho giocato Tales from the Borderlands Episode 1 - Zer0 Sum grazie a un codice season pass per Steam fornito da Telltale Games. Per il momento, il gioco non ha il supporto a Steam Cloud (molto male). Zer0 Sum è disponibile anche per PS3, PS4, Xbox One e iOS, solo in lingua inglese.

Voto: 6,5

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