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E3 2017: Le mie cinque cose preferite viste o provate in fiera

E insomma, l’E3 2017 si è concluso, sono tornato a casa, il jet lag bastona, sono riuscito comunque a dormire con orari decenti ma c’ho la stanchezza nell’anima e il caldo che mi stronca. Però ci sono. E ho pensato che (occhio, recap di link incoming), dopo le “cinque cose” su EA, quelle su Microsoft, quelle su Bethesda con spruzzata di Devolver Digital e quelle su Ubisoft con spruzzata PC, quelle su Sony e quelle su Nintendo, senza contare le dieci cose che mi hanno fatto cagare, ci poteva stare anche una bloggata di “cinque cose” che non avrei potuto scrivere se fossi rimasto a casa. Ricordandovi che potete leggere svariati miei articoli (fra già pubblicati e in arrivo in questi giorni) e (ri)vedermi fare il pirla in video su IGN Italia, procediamo.

Premio Pasta Alfredo

Mario + Rabbids Kingdom Battle, The Last Day of June, Milanoir, The Last Night con un italiano come membro fondamentale del team, volendo pure MotoGP 17 e magari anche altro che ora mi sfugge. Che succede? Che ci fa tutta questa Italia all’E3? Italia di qualità, poi! Bravi.

5. A Plague Tale: Innocence

Mi ha fatto venire in mente tutto quel filone di giochi horror che uscivano ai tempi di PlayStation 2 e oggi sono un po’ svaniti nel nulla, sommersi da una valanga di proiettili. Ha proprio quell’aria lì, che urla Haunting Ground da tutti i pori. E i ratti sono ganzi.

4. Super Mario Odyssey

È bellissimo, sarà bellissimo, rimane il motivo principale per cui comprerò Switch. Ha lampi estetici clamorosi e i livelli sono pieni di cose da fare, segreti, idee di gioco nuove e brillanti. Però, allo stesso tempo, visivamente ha dei tonfi pazzeschi, anche al di là di quella roba impresentabile che è la città, e non so, i livelli mi sono parsi un po’ “spopolati”. Ci metto tutto il beneficio del dubbio di una demo E3 che dev’essere immediatamente leggibile e del fatto che dopo tanti anni di un certo qual Mario può essere spiazzante ritrovarsi davanti questa estetica più da Super Mario Galaxy e questo level design più da Mario 64, però, oh, l’impressione che mi ha fatto giocarci all’E3 è da quarto posto, che vi devo dire?

3. I giochi indie

Fra le produzioni medio-grandi tipo LawBreakers e quelle più classicamente piccine, tipo tutta la valanga di roba provata alla forse migliore edizione del The Mix che abbia mai avuto la fortuna di visitare, c’era davvero di che meravigliarsi per quantità, qualità e varietà. Nonostante la serranda abbassata di una Sony che, dopo tanti anni di amore per la scena, a ‘sto giro ospitava solo Matterfall, per altro probabilmente perché costretta da un contratto. Però davvero tanta, tantissima roba, tutta o quasi bella bella bella. Ne scelgo uno a caso da mettere qua sotto in video, ma davvero c’è l’imbarazzo.

2. Mario + Rabbids Kingdom Battle

La sorpresa non sorpresa della fiera ha superato ogni (mia) aspettativa. Temevo il peggio e invece! Nasce da un’idea azzeccatissima, di quelle che “Possibile che non ci abbia mai pensato nessuno prima?”, e soprattutto sembra davvero poter essere un giocone, curatissimo a livello visivo e in tanti piccoli dettagli, profondo e divertente da giocare. Poi, sì, frame rate traballante e tutto da valutare sulla distanza, ma intanto.

1. The Last Night

Tiro fuori questa bomba clamorosa dal terzo posto e la sbatto in cima perché davvero sembra qualcosa di fuori dal mondo, non solo strepitoso sul piano stilistico, ma con dietro un lavoro immenso a livello di progettazione e davanti delle ambizioni ben più alte di quanto la faccia da Flashback moderno possa suggerire. Se mantengono tutte le promesse e ogni intenzione va a buon fine, è roba da far esplodere svariati cervelli.