Outcazzari

Blu Brothers #25

Non devono salvare un orfanotrofio pieno di debiti e non sono nemmeno inseguiti da una banda di neonazisti bifolchi. La missione dei Blu Brothers di Outcast è analizzare scrupolosamente i migliori Blu-ray del momento disquisendo amabilmente di compressione, soundstage multicanale, bordate del sub, grana e rumore video. E vista la mole di materiale che giunge quotidianamente a casa dei due fratelli blu, non ve ne liberete tanto facilmente.

Il cavaliere oscuro - Il ritorno

“A storm is coming”. Dopo il successo strepitoso e i plausi entusiasti di pubblico e critica per The Dark Knight, l’hype generato dall’uscita del terzo e ultimo capitolo della trilogia firmata da Christopher Nolan ha conosciuto pochi eguali nella storia del cinema. Dopo cotanta aspettativa era difficile soddisfare le aspettative e mantenere il livello della saga così alto, ma The Dark Knight Rises (scusate, ma mi rifiuto di usare la “traduzione” italiana) ce l’ha fatta, mantenendo lo stesso tono dark e il “realismo cittadino” del predecessore, ma scegliendo questa volta di innalzare il tasso spettacolare, per giungere a un climax finale di grande impatto. Non solo, riallacciandosi a Batman Begins, Nolan è riuscito a “chiudere il cerchio”, dando una forte organicità alla trilogia, che anche in futuro non potrà che essere vista come un’opera e non come una semplice “serie” di film, come è invece accaduto per i Batman (e i cine-comic in generale) precedenti. [P.B.]

Conscia di avere per le mani uno dei Blu-ray più attesi e importanti dell'anno (se non il più importante in assoluto), Warner Home Video non ha deluso le aspettative e propone una Special Edition a due dischi con tutti i crismi del caso, anche se ritrovarsi un semplice Dolby Digital 5.1 a 448 Kbps per la traccia italiana ha un che di scandaloso. Naturalmente, il paragone con la controparte inglese in DTS-HD MA 5.1, che consiglio anche per evitarsi il pessimo doppiaggio italiota, è impietoso, seppur la codifica "minore" della nostra traccia lavori al massimo delle possibilità. Non aspettatevi insomma una traccia di riferimento, ma nemmeno un completo disastro, visto che comunque il sub, i due rear, il mixing e la spettacolarità del film compongono un quadro audio di buon livello, soprattutto in sequenze come l'attacco allo stadio o i vari inseguimenti stradali. Il video mostra invece il fianco a molte meno critiche, sia per un bit-setting esemplare (solo il film occupa quasi 42 GB), sia per il rispetto degli aspect-ratio originali, che passano continuamente dal classico 2.35:1 al 1.90:1 circa delle sequenze IMAX girate in 70 mm (quasi metà film). Sono proprio queste ultime a regalare le sorprese migliori, con una profondità, una nitidezza e una resa del dettaglio su livelli di riferimento. Non che il resto del film non sia altrettanto valido, ma un po' per la fotografia dai toni "muti", un po' per il dettaglio meno tagliente, lo stacco tra le sequenze in 70mm e quelle in 35mm si nota e non solo per il diverso formato. Nel complesso, comunque, il video convince pienamente e resta tra i migliori visti negli ultimi mesi, anche se il sogno di godersi un intero film del genere nello splendore dell'IMAX rimane tutto. Gli extra sul secondo disco offrono ben 18 featurette e diversi trailer per circa tre ore di durata; c'è ne veramente di ogni (fotografia, cast, scenografie, gingilli di Batman) e per tutti i fan dell'eroe di Gotham ci sono persino 58 minuti interamente dedicati alla Batmobile. Meglio di così... [F.D.]

Film: 8,5   Blu-ray: 8,5 (Video 9 - Audio 8 - Extra 8,5)

Cosmopolis

All'interno di una limousine circondata da manifestanti, mentre il giovane miliardario Pattinson parla di crisi monetaria con la sua direttrice finanziaria, un medico raccattato a caso per strada gli fa l'esame della prostata. All’improvviso il discorso vira in "Sei una donna nata per stare inchiodata a una sedia mentre un uomo ti dice quanto lo ecciti" e, mentre i due si fissano in pieno “climax”, il medico esordisce con "la sua prostata è asimmetrica". Alla follia di Cronenberg non ci si abitua mai, il problema semmai è capire se e quanto questa sia lucida. A giudicare dalla prima estenuante ora del film, sarei spinto a dubitarne e sono diverse le domande che balenano nella mente dello spettatore anche più ben disposto, ad esempio cosa diavolo abbia trovato di interessante il cineasta canadese nel cerone inespressivo di Pattinson, se i dialoghi altezzosi al limite del nonsense presi paro-paro dal romanzo di De Lillo vadano a parare da qualche parte e se finalmente il miliardario arriverà dal maledetto parrucchiere dall’altra parte della città, ponendo fine alla noia mortale degli incontri in Limousine. Ebbene, alla fine, l’incontro con Benno Levin (un ottimo Paul Giamatti che finalmente desta dal torpore) infonde della vitalità nel film, fino a quel momento asettico e irrisolto, ma non è certo un finale appagante. Dunque, che è successo a Cronenberg? L’abbiamo perso? No, semplicemente scordatevi di vedere un film d’intrattenimento. Per parlare della crisi (che sembra il contorno ma in realtà è il fulcro del film), Cronenberg la rappresenta come un vuoto pneumatico umano, di razionalità, di trasporto e sentimenti. Pattinson è capriccioso e “randomico” nei comportamenti quanto i grafici della borsa, chiuso e impermeabile al mondo come la sua limousine insonorizzata, e al di fuori del guscio l’ impatto con la realtà non può che essere duro. Controverso.

Il video mette subito in risalto la natura digitale del film, con una resa “algida”, nitida e molto dettagliata sui primissimi piani, ma non priva di discontinuità. Alcune inquadrature appaiono un po’ morbide e leggermente “impastate” sui fondali (demerito della compressione, che determina qualche artefatto) ma mediamente la resa è buona e in linea con ciò che ci si aspetta da un Digital Intermediate recente. L’audio, in quasi tutte le scene girate nella limousine (quindi per buona parte del film), è proposto unicamente dal centrale, con un “silenzio assoluto” circostante che crea uno stacco ben avvertibile con le sequenze che si spostano negli esterni (pur rimanendo gli effetti d’ambienza quasi sempre moderati). Si apprezza la cristallinità dei dialoghi, un po’ meno il sincrono non proprio impeccabile (ma è colpa del doppiaggio, non del Blu-ray). Gli extra propongono una serie di interviste e alcuni filmati backstage girati durante le riprese. [P.B.]

Film: 6 asimmetrico Blu-ray: 7 (Video 7,5 - Audio 7 - Extra 5)

Viaggio in paradiso

Dopo il non proprio esaltante Fuori Controllo, Mel Gibson torna all’azione vera e propria con questo strambo “prison movie”, decisamente sopra le righe, in cui interpreta un criminale catturato al confine dalla polizia messicana e rinchiuso a El Pueblito, un carcere ben diverso da quelli che siamo abituati a vedere nei film americani. El Pueblito, più che una prigione, sembra un piccolo sobborgo malfamato, in cui se hai i soldi puoi procurarti di tutto (alcool, droga, donne, un appartamento tutto tuo), tranne la libertà. Qui il criminale fa amicizia con un bambino che lo aiuta a conoscere le regole della prigione e a escogitare un piano azzardato per scappare, stringendo un patto coi boss che controllano El Pueblito dall’interno. Il tono della pellicola è tutto giocato sull’eccesso, specie nell’ultima mezz’ora, e grazie al ritmo sostenuto, alla durata contenuta e a un Mel Gibson divertito come se stesse girando Arma Letale, il film intrattiene a dovere senza pensieri.

Notevole la realizzazione audiovisiva di questo Blu-ray Eagle, venduto in una bella, anche se non robustissima, confezione steelbook. L’audio mostra gli attributi già dalla prima scena dell’inseguimento nel deserto, con una dinamica molto spinta, effetti ben posizionati su tutti i diffusori e un canale LFE molto reattivo. La codifica lossless garantisce profondità e dettaglio del messaggio sonoro e l’abbondanza di azione rende l’ascolto adrenalinico e avvolgente. Il video non è da meno, grazie al girato in Red One MX che garantisce un dettaglio molto pronunciato in ogni frangente, con pochissimi momenti leggermente “soft”. Il contrasto è molto spinto e la resa cromatica volutamente eccessiva sui colori caldi, come prevede la fotografia. La compressione non si fa notare, mentre una certa dose di rumore presente sui fotogrammi sembra inserita volutamente per conferire un look meno digitale e un po’ più sporco, “da pellicola”. Il quantitativo di extra è sostanzialmente analogo a quello del Blu-ray americano e comprende il making of (18’), le featurette sulla ripresa di tre sequenze e il trailer italiano. [P.B.]

Film: 7 Blu-ray: 8 (Video 8,5 - Audio 8,5 - Extra 6)

Diehard Dungeon: tanta ferocia per un euro

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