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Settembre 1992: Il ritorno di Zelda, la nascita di Championship Manager, varie ed eventuali | Old!

Settembre 1992: Il ritorno di Zelda, la nascita di Championship Manager, varie ed eventuali | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo di settembre del 1992 segna l'inizio di una carriera mitologica per i fratelli Paul e Oliver Collyer, il cui Championship Manager viene sparato nei negozi da Domark. Si tratta di un simulatore manageriale calcistico a dir poco rivoluzionario, che stabilisce immediatamente i nuovi canoni del genere e ne diventerà padrone indiscusso per un decennio abbondante. All'esordio, tra l'altro, il gioco include solo quattro leghe del campionato inglese ma non l'appena nata Premier League, che verrà aggiunta con l'edizione 93/94. Due anni dopo, i fratelli Collyer fonderanno lo studio Sports Interactive, che porterà avanti la serie Championship Manager fino alla rottura con Eidos, all'acquisizione da parte di Sega e al lancio di Football Manager, nuovo campione del mondo indiscusso dei manageriali calcistici.

Lo stesso mese vede l'uscita sui NES giapponesi di Adventure Island 3 che, al contrario del precedente episodio giunto in Europa pochi mesi prima, non arriverà mai dalle nostre parti. Il gioco include qualche novità, tipo la possibilità di accucciarsi e, chiaramente, nemici inediti, ma nel complesso non viene accolto come qualcosa di esattamente rivoluzionario. Un anno dopo arriverà invece in Europa la conversione per Game Boy.

l'11 settembre 1992 viene invece lanciato in Europa Super Fantasy Zone, primo episodio della serie a uscire su Sega Mega Drive. Al di là di qualche piccola modifica, di una difficoltà meno infame e, chiaramente, di una resa audiovisiva superiore, non si va molto distanti da quanto visto nelle due uscite per Sega Master System. Sarà l'ultimo episodio della serie e verrà nuovamente reso disponibile parecchi anni dopo sulla Virtual Console Wii (prima apparizione in territorio americano) e nel Mega Drive Mini.

A fine mese è il turno di Art of Fighting, picchiaduro a incontri targato SNK che mette in mostra la violenza tecnologica del Neo Geo forse più di qualsiasi altra fra le uscite iniziali. Il gioco fa tra l'altro da pseudo-prequel alla serie di Fatal Fury, essendo la serie ambientata a cavallo fra anni Settanta e Ottanta, tramite riferimenti più o meno espliciti che si concretizzeranno anche nei due seguiti. Al di là di questo, Art of Fighting si distingue tramite la presenza di un tasto dedicato alle prese per il culo, l'introduzione del concetto di attacco "super" e l'utilizzo dello scaling al fine di zoomare sui (giganteschi) personaggi quando si avvicinano fra loro.

Chiudiamo con l'uscita europea di The Legend of Zelda: A Link to the Past, colossale esordio di Link e Zelda su Super Nintendo con un prequel che abbandona le sperimentazioni di Zelda II ed espande in ogni direzione possibile il modello del primissimo episodio. Accolto da un tripudio di micette, il gioco venderà svariati milioni di copie, verrà riproposto su diverse piattaforme (a cominciare da A Link to the Past and Four Swords per Game Boy Advance) e godrà di un seguito spirituale in The Legend of Zelda: A Link Between Worlds per 3DS. Qui un ricordo di Fabio "Kenobit" Bortolotti.

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