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Dicembre 1992: Un Natale dominato da… Mario Paint?!? | Old!

Dicembre 1992: Un Natale dominato da… Mario Paint?!? | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Dicembre del 1992 è un mese ricco di avvenimenti videoludici, quindi diamoci sotto. Innanzitutto, è il mese che segna la messa fuori produzione dell'Apple IIGS, un computer a 16 bit che è la quinta e più potente macchina della famiglia Apple II. Questo segna anche la la fine della linea prodotta da Apple e di un marchio dall'importanza notevole per la scena del videogioco statunitense.

Viene anche lanciato il Supervision, un aggeggio portatile con schermo in toni di grigio da due pollici e mezzo che mira senza alcuna vergogna a proporsi come concorrente del Game Boy, di cui imita smaccatamente anche l'aspetto nella sua versione giapponese. Peccato che la qualità dei giochi sia mediocre, e a quel punto il prezzo obiettivamente basso non basterà per fargli conquistare almeno un po' di mercato.

Abbiamo poi Rolo to the Rescue, un gioco di piattaforme per Mega Drive prodotto da Electronic Arts che segue la classica formula a base di estetica graziosa, protagonista puccettoso e gameplay impegnativo. Il problema è che i livelli sono particolarmente complessi, non c'è funzione di salvataggio e le bestemmie volano.

Dicembre è anche il mese di Dune II: The Battle for Arrakis gioco che non inventa il genere degli RTS ma lo cristallizza e, mano nella mano con Warcraft un paio di anni dopo e Command & Conquer nel 1995, lo popolarizza definitivamente.

Il 10 dicembre del 1992 si manifestano un po’ di cose. Per esempio, arriva in Europa Castlevania III: Dracula’s Curse, con cui la serie rinnega la svolta adventure/RPG del secondo episodio per tornare su binari propriamente action, pur conservando alcuni elementi avventurosi nella presenza di bivi che possono condurre a finali differenti. Il gioco è tra l’altro un prequel del primo Castlevania e introduce il personaggio di Trevor Belmont, che tornerà in svariati altri episodi della saga, oltre che nella serie animata su Netflix.

Poi abbiamo Fatal Fury 2, che ha il merito di introdurre due fra i personaggi più amati della serie e di SNK in generale: Kim Kaphwan e Mai Shiranui. Per il resto, il gioco segna passi avanti significativi rispetto al primo episodio nella veste grafica potenziata e nel sistema di controllo più complesso, che questa volta sfrutta tutti i tasti offerti dal Neo Geo.

Ma abbiamo anche Mario Paint, operazione fuori dagli schemi di Nintendo che propone su Super NES un software per il disegno a tema mariesco con tanto di mouse allegato nella confezione. Mario Paint offre diversi strumenti non banali per la manipolazione e l’animazione delle proprie opere e, già che c’è, ci infila pure una modalità di composizione musicale. Con i suoi due milioni abbondanti di copie vendute, si piazzerà agevolmente fra i venti maggiori successi della console.

Ma il NES vive ancora con Yoshi, un puzzle game sviluppato da Game Freak che prova a sfruttare la mascotte nata in Super Mario World. Il modello è quello solito a “pozzo” del post-Tetris e il gioco non è niente male, anche se vale la pena di essere ricordato più che altro in quanto prima collaborazione tra Nintendo e lo studio che quattro anni dopo creerà Pokémon.

Il 19 dicembre arriva su NES il secondo gioco di Sunsoft dedicato a Batman, questa volta senza un film a cui appoggiarsi direttamente come fu per la prima uscita. L’ispirazione per Batman: Return of the Joker arriva infatti in larga misura dai fumetti, anche se i veicoli utilizzati dall’eroe rimangono quelli del film di Tim Burton.

Il mese si chiude con l’uscita del gioco di piattaforme basato sull’incarnazione cinematografica de La famiglia Addams giunta nelle sale un anno prima. A svilupparlo e pubblicarlo è la “solita” Ocean Software, qui però in giornata buona. Si tratta infatti di un platform game più che discreto, tecnicamente molto valido, solido nelle meccaniche e con un apprezzabile approccio aperto e libero al level design.

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