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Ottobre 2001: Zelda, Mario, Alien, Predator e Claude | Old!

Ottobre 2001: Zelda, Mario, Alien, Predator e Claude | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A ottobre del 2001, Infogrames annuncia di voler rilanciare il marchio Atari, acquisito il precedente gennaio, come sotto-etichetta tramite cui pubblicare vari giochi. Splashdown, MX Rider e TransWorld Surf saranno i primi a subire il trattamento. Il marchio Atari, da lì in poi, godrà di successi e fallimenti a ripetizione, si beccherà le colpe dei maltrattamenti subiti nel corso degli anni da Alone in the Dark e proverà a rilanciarsi quasi vent'anni dopo a botte di nostalgia e retrogaming.

https://www.youtube.com/watch?v=s-oUKr63m9U

Il 5 ottobre 2001 arrivano in Europa The Legend of Zelda: Oracle of Seasons e The Legend of Zelda: Oracle of Ages, duo di "zeldini" per Game Boy Color affidati da Nintendo a Flagship, studio interno di Capcom fondato nel 1997 da Yoshiki Okamoto con investimenti proprio da parte di Capcom e Nintendo, oltre a Sega. I due giochi recuperano il modello classico di Zelda, integrandolo con alcune idee legate ai (rispettivi) concetti di stagione ed epoche e proponendo un'idea non trooppo dissimile da quella vista in Resident Evil 2: i due giochi, tra l'altro differenziati anche da un maggiore focus rispettivamente su azione ed enigmi, sono "collegabili" nella misura in cui, dopo averne completato uno, si può affrontare l'altro con applicate alcune modifiche che lo "trasformano" nel secondo episodio della coppia.

https://www.youtube.com/watch?v=_an9A4JO--A

Lo stesso giorno vede anche l'arrivo dalle nostre parti di Paper Mario, evoluzione del concept "gidierristico" già applicato a Mario da Squaresoft qualche anno prima che qui, su Nintendo 64, trova la sua forma definitiva, recuperata poi da svariati seguiti. Essendo Squaresoft impegnata a "tradire" Nintendo con Final Fantasy VII su PlayStation, il gioco viene sviluppato da Intelligent Systems, che immerge l'azione in un mondo di carta, sfruttato sia a livello estetico che per trovate di gameplay. Accolto con affetto, Paper Mario genererà di fatto un nuovo franchise piuttosto affidabile per la casa di Kyoto. Agevolo Racconto dall'ospizio del Colaneri.

https://www.youtube.com/watch?v=6wQzSVIwYZI

Restiamo in zona GdR con Dark Age of Camelot, MMORPG sviluppato da Mythic Entertainment che fa il suo esordio il 10 ottobre 2001, proponendosi come sorta di rielaborazione "grafica" del precedente gioco di ruolo online testuale Darkness Falls: The Crusade. Si tratta di uno dei tanti tentativi di cavalcare l'onda lunga di Ultima Online manifestatisi in quegli anni, anche un po' a colmare il vuoto lasciato dalla totale incapacità, da parte di EA, di capitalizzare sul suo successo avanguardistico. E il gioco di Mythic è un tentativo piuttosto riuscito, che supererà abbondantemente le vendite previste e raggiungerà una base utenti tale da garantirgli un decennio abbondante di vita.

https://www.youtube.com/watch?v=B_TJ7WZ9nyI

Dodici giorni dopo tocca ad Aliens Versus Predator 2, seguito dell’ottimo FPS di Rebellion Developments risalente a due anni prima. Questo secondo episodio, sviluppato da Monolith Productions, ricalca la struttura del capostipite, permettendo di scegliere fra le tre fazioni (alieni, predator e umani) per affrontare una campagna ambientata pochi anni dopo il primo Alien (ma su un pianeta diverso, LV-1201) e per divertirsi con la corposa componente multiplayer. Un buon seguito, anche se non aggiunge poi molto, al di là di qualche idea per il multiplayer e della trovata di far intrecciare fra loro le storie delle tre campagne. Il successo, comunque, non mancherà e un anno dopo arriverà l’inevitabile espansione, Primal Hunt.

https://www.youtube.com/watch?v=T2FRGY6etg4

Lo stesso giorno si manifesta anche un certo Grand Theft Auto III, bomba atomica che si mangerà il mercato e segnerà un punto di svolta fondamentale per i suoi creatori e per il settore tutto. Le idee, gli spunti, anche letteralmente svariate missioni dei due episodi precedenti trovano una vita completamente nuova grazie al transito verso le tre dimensioni, alla scoperta di una dimensione cinematografica e alla scelta di rendere più lineare e guidato lo sviluppo dell'avventura. E se quest'ultima cosa mi farà personalmente prendere un po' in antipatia il gioco, di sicuro i risultati non mentiranno. Oggi abbiamo pubblicato ben due Racconti dall’ospizio per ricordarlo, uno di Angelo Di Franco e uno di Davide Moretto.

https://www.youtube.com/watch?v=bZMyBAjQ-QE

Il 26 ottobre tocca invece a Project Eden, un action adventure futuristico ad ambientazione metropolitana che si porta dietro una certa attesa, se non altro perché sviluppato da Eidos Interactive e, in particolare, dal team a cui dobbiamo Tomb Raider. Il gioco, però, viene accolto con moderato entusiasmo, probabilmente anche non aiutato dal fatto che tutti, ma tutti, ma proprio tutti in quel momento sono impegnati a Liberty City.

https://www.youtube.com/watch?v=dq969OF_Lxc

Il mese si chiude con l’arrivo in occidente, ma solo sul continente americano, per Dragon Quest VII, come al solito (e per l’ultima volta) ribattezzato Dragon Warrior VII. Primo episodio della serie a raggiungere l’emisfero occidentale dai tempi di Dragon Quest IV, sarà anche l’ultimo ad essere prodotto da Enix prima della fusione con Squaresoft. JRPG molto classico, come praticamente tutti gli episodi della serie, Dragon Quest VII venderà circa un fantastiliardo di copie, la maggior parte delle quali in Giappone, trovando però un successo soddisfacente anche in America, spingendo Square Enix a portare anche in Europa il remake per 3DS di qualche anno dopo e, in generale, ponendo fine all’abitudine di non far uscire la serie dal Giappone.

https://www.youtube.com/watch?v=o00UAMp_kiw

Metroid Prime: Federation Force, un sentito omaggio

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Grand Theft Auto III, venti anni passati pericolosamente | Racconti dall’ospizio

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