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Lego Batman 3: Gotham e Oltre, ma più vicino del previsto

Lego Batman 3: Gotham e Oltre, ma più vicino del previsto

Quando, nel 1989, mi ritrovai davanti ai titoli di testa di Batman di Tim Burton, fui colpito dal potentissimo tema musicale che Danny Elfman aveva scelto per accompagnare le gesta dell'uomo pipistrello. Sicuramente non avrei mai immaginato che venticinque anni dopo mi sarei ritrovato seduto sul divano, a canticchiare lo stesso motivo mentre giocavo in cooperativa col pargolo al terzo capitolo di una serie di giochi LEGO ispirati al cavaliere oscuro. LEGO Batman 3: Gotham e Oltre è appunto il terzo gioco della fortunatissima saga di Traveller's Tales basata sulle licenze dei super eroi DC, e anche in questo caso, come capitato per il precedente LEGO Marvel Super Heroes, il giocatore ha la possibilità di utilizzare un roster di personaggi quasi onnicomprensivo della sterminata famiglia della DC Comics.

Al contrario però di quanto fatto per le avventure con Tony Stark e soci, Traveller's Tales ha deciso qui di abbandonare l'impostazione free roaming che permetteva di girovagare in una New York fatta di LEGO, e ha optato per tornare a una più classica organizzazione a missioni. Nonostante questa scelta - che personalmente mi ha lasciato un po' deluso, visto il tempo passato a scorrazzare in giro per la grande (piccola) mela del precedente gioco - tolga parte del divertimento di scoprire segreti e bonus, il giocatore ha comunque la possibilità, da un certo punto in poi, di affrontare le missioni nell'ordine che preferisce, e soprattutto di esplorare liberamente i livelli "hub", che in questo caso sono la Torre di Guardia della Justice League, la Sala della Giustizia e la Batcaverna.

Faremo anche un giretto in una versione ridotta di alcune città famose.

Purtroppo (e lo dico da fan della saga dei mattoncini dai primi Star Wars passando per gli Indiana Jones), in questo caso i livelli, gli enigmi ambientali e i boss sembrano meno ispirati del solito, facendo diventare il progredire nell'avventura un "vediamo come finisce la storia", più che un divertimento vero e proprio portato dal gameplay, che rimane inchiodato al classico mondo LEGO marchio di fabbrica dei Traveller's Tales. Si distruggono cose, si costruiscono oggetti da usare contro i cattivoni e di tanto in tanto bisogna ripulire l'area dai nemici per proseguire. Ci sono però due aspetti che tentano di virare un po' la rotta da quella del solito gioco LEGO: il primo è che i personaggi, man mano che trovano i costumi alternativi, possono utilizzarli quando vogliono e non devono quindi aspettare di trovare il punto dove raccogliere nuovamente un costume già utilizzato. In questo modo, quando necessario, possiamo richiamare con un semplice tasto il costume adatto per poter andare avanti nell'avventura, e spesso e volentieri la cosa capita in automatico.

L'altra novità a cui accennavo si traduce in degli scontri a bordo di alcuni mezzi (già presenti per la verità nei precedenti LEGO Batman), solitamente astronavi, pesantemente ispirati a Resogun sul fronte delle meccaniche, nei quali ci ritroveremo a girare intorno a una stazione spaziale con l'obiettivo di distruggere tutti i cattivi e il boss finale.

Con l'avanzare del gioco potremo quindi utilizzare diversi personaggi dell'immaginario DC, e quelli sbloccabili in un modo o nell'altro sono 150. I giochi LEGO ci hanno abituato ad un umorismo simpatico e molto attento alle origini dei vari franchise, e possiamo tranquillamente dire che sotto questo punto di vista, qui, siamo davanti a un lavoro con i fiocchi. Non solo la versione italiana è, per la prima volta nella serie, completamente doppiata nella nostra lingua, ma per fortuna Warner ha deciso di fare le cose in grande, ingaggiando moltissimi dei doppiatori ufficiali dei vari personaggi. La voce di Batman, per esempio, è quella del mitico Marco Balzarotti, che interpretava il cavaliere oscuro già nella leggendaria serie animata e che ci ha accompagnato anche nei recenti Arkham qualcosa.

Se il doppiaggio è a livelli top, anche l'accompagnamento sonoro non è da meno. Oltre alla colonna sonora portante, che, come ho detto all'inizio, è fondamentalmente quella presente nei film di Burton, vista la moltitudine di personaggi in campo, capiterà spesso di sorprenderci quando partiranno dei jingle presi qui e lì da varie altre soundtrack. Ad esempio, quando decidiamo di far volare Superman o Wonder Woman, possiamo sentire il tema di John Williams per il primo e la mitica muscia del telefilm con Lynda Carter per la seconda. Veramente un chicca. Per un motivo che ignoro, l'ottimo doppiaggio è ad un volume un po' più basso rispetto agli effetti sonori e alla musica, cosa che però non inficia la comprensibilità delle voci.

La Batcaverna è enorme ed è uno dei livelli "hub" del gioco.

LEGO Batman 3: Gotham e Oltre è un enorme fan service dedicato agli amanti dei personaggi DC, soprattutto quelli visti in televisione e al cinema (ovviamente non mancano ENORMI rimandi alla serie TV con Adam West), e dei mattoncini LEGO, ma purtroppo dal lato ludico sembra che Traveller's Tales abbia fatto un passo indietro, dedicando più attenzione allo script e alle gag che non ad un'innovazione del gameplay vera e propria, che aveva ben intrapreso con i precedenti lavori.

Chiariamoci, siamo davanti a un buon gioco (strapieno di segreti e cose da fare anche ad avventura finita), da godere in co-op e, se possibile, con lo schermo diviso non dinamico (se non si vuole impazzire). Certo è che se si cerca una sfida di un certo livello, un gioco appagante dal lato ludico o una action impegnativo, ecco, meglio guardare da altre parti.

Ho giocato LEGO Batman 3: Gotham e Oltre su Playstation 4, grazie a un codice gentilmente inviatoci da Warner Bros. Ho guidato l'allegra cricca di personaggi in cooperativa quasi per tutto il tempo, testando l'atroce schermo diviso dinamico e preferendo quello fisso. Come detto, il gioco è completamente e ottimamente localizzato in italiano e piano zeppo di gag mirate a chi ha passato decine di ore davanti alla TV.

Voto: 7,5

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