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PES 2019: La temPESta perfetta (o quasi)

PES 2019: La temPESta perfetta (o quasi)

Pro Evolution Soccer 2019 è la cosa più bella che abbiate mai visto e a cui abbiate mai giocato su un campo da calcio virtuale ma – e c'è un ma – non ha molto da offrire. Sembra quasi un'autorete, quella realizzata da Konami: crei una simulazione fantastica, rivoluzioni la fisica nei movimenti del calciatori, aggiungi fotorealismo e ci sono pochi contenuti per sfruttare questo Ben di Dio? E non parlo delle licenze ufficiali che mancano o che sono state perse (Champions League e Serie A su tutte) ma della mitica Master League o delle modalità “Diventa un Mito” e “MyClub”. La Master è sostanzialmente uguale a quella dello scorso anno, mentre la strada verso il successo del proprio alter ego è di una monotonia unica e non ha nulla da offrire, se non partite su partite, rispetto alle più sofisticate modalità “Il Viaggio” e “Carriera” della serie FIFA. MyClub è una versione più soft e meno esasperata del celebrato FIFA Ultimate Team: è molto più facile costruire squadre da sballo e la gestione del calciomercato con agenti e osservatori ha il suo indubbio fascino. Però, a livello di “cose da fare”, l'offerta non è ancora adeguata: qualche sfida quotidiana, un paio di coppette e degli eventi online a cui partecipare. Avere Beckham che crossa dal fondo o l'Imperatore Adriano che, come l'incredibile Hulk, devasta le aree avversarie è fichissimo, così come provare con Del Piero il suo celebre tiro a giro o Ronaldinho che si esibisce in un fenomenale elastico. Puoi aggiungere tutti i più grandi giocatori della storia ma servono contenuti per sfruttarli a dovere. La speranza è che nelle prossime settimane i giapponesi sfornino eventi/campionati a manetta per coinvolgere maggiormente i giocatori di MyClub e non far scemare subito l'entusiasmo iniziale.

Discorso a parte per l'online, sul quale il giudizio è momentaneamente sospeso: prima dell'abituale patch del day one, la situazione era piuttosto fluida e stabile, ma poi sono iniziati i problemi di matchmaking. Personalmente, va detto, non ho avuto grossi inconvenienti nelle mie scorribande online, se non qualche sporadico episodio di lag. Per un giudizio definitivo, però, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, anche se rispetto alle performance non esaltanti del recente passato, Konami sembra aver trovato il bandolo della matassa.

Pensate a una deliziosa merendina di cioccolato avvolta in una luccicante e coloratissima carta regalo. E mentre gustate un pezzo di cioccolato e fantasticate sulla sorpresa da scartare, vi rendete conto che non c'è nulla. Cercate e ricercate ma non trovate nulla! Il cioccolato – lo ripeto – è davvero una favola: consistenza perfetta, sentori di nocciola, si scioglie in bocca. Un gusto dolce-amaro equilibrato e impossibile da non apprezzare. Ecco, quel sapore dolce -amaro è la sintesi perfetta dell'intelligenza artificiale di PES 2019. Dolcissima quando si vede la CPU imbastire trame offensive in stile tiki-taka o praticare un calcio champagne a base di dribbling e giochi di suola, amarissima quando la si osserva provare per la cinquantesima volta cross bassi e tesi sulle fasce per imbeccare il Suarez o l'Higuain di turno o Mbappé in contropiede che rallenta per aspettare gli amici Griezmann e Pogba prima di entrare in area di rigore (!). Forzando alcune impostazioni difensive e lavorando sulle tattiche personalizzate, è possibile costringere la CPU a giocare in modo più creativo e a provare qualche bomba da fuori. Anche perché i portieri tendono a restare inchiodati sulla linea di porta e vanno “costretti” a uscire. Comunque, Buffon, Navas e De Gea sfruttano a dovere le nuove animazioni implementate e parano alla grande. Amarissimo è anche il capitolo arbitraggi: i fischi sono una rarità, così come ammonizioni, espulsioni e rigori (gli infortuni sono qualcosa di epico!). Danno molti vantaggi, questo è vero, ma certi falli/contatti andrebbero puniti in modo più severo. Anche perché Konami ha rivoluzionato il modo di contrastare/fronteggiare un avversario sul manto erboso: spallate, entrate, spinte non mancano e spesso si rimane basiti dalla bellezza e dal realismo di queste azioni ad alto concentrato di testosterone. La CPU, spesso, difende “basso”, concentrando tutti i suoi uomini in prossimità dell'area di rigore: lavorando sempre sulle impostazioni, è facile rimediare e avere qualcosa di più vario. Spazzare il pallone, alle volte, può essere problematico, quindi bisogna tenere sempre un occhio vigile sul Sergio Ramos di turno, per non lasciare qualche buco clamoroso all'avversario.

Per fortuna tanta amarezza è mitigata da una dolcezza unica. PES 2019 propone un ritmo di gioco meraviglioso, con azioni di un realismo impressionante e giocate da paura. Il calcio flipper e il tiro al bersaglio con il portiere da abbattere lasciamole ad Electronic Arts: la simulazione di Konami esige un approccio più ragionato e un piano tattico per affrontare al meglio avversari umani e computerizzati. Dolcissimi sono anche la fisica, l'inerzia del pallone (ottima), il controllo di palla, i tocchi di prima e le finte di corpo. E di una dolcezza smisurata sono gli errori dei vostri compagni, che sbagliano un facile controllo o dribblano un avversario uscendo dal campo. Di dolcezza Konami ne ha messa tantissimo: con buona probabilità ha sbagliato “solo” le dosi degli ingredienti, abbondando sul manto erboso e risparmiando su tutto il resto. E della sorpresa, almeno per ora, nessuna traccia.

La magia di una partita di calcio (in 4K HDR, sia chiaro) è stata riprodotta in modo sublime da Konami. L'atmosfera goliardica di un torneo casalingo fra amici a PES è intatta, così come la voglia di giocare per la milionesima volta a una Master League o di provare l'ennesimo “file option” con le squadre di qualche decennio fa. PES 2019 è come un delizioso cioccolatino con un gusto dolce-amaro: sta a voi apprezzarne gli ingredienti, la consistenza e scegliere la componente migliore.

PS
Cara Konami vogliamo la sorpresa! Quindi, sorprendici!

Ho ricevuto il gioco per PlayStation 4 attraverso una fitta rete di contrattazioni fra PR e rappresentati di otto distributori diversi, roba da far impallidire Danny Ainge. Ho quindi trascorso una settimana a giocare a tutte le modalità presenti online e offline. Un paio di campionati con la Master League li ho fatti, mentre ho accumulato top player in grande quantità in MyClub per partecipare a tutti gli eventi online di Konami. Pro Evolution Soccer 2019 è disponibile su PC, su PlayStation 4 e su Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.

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