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Old! #89 – Novembre 2004 – Seconda parte

Old! #89 – Novembre 2004 – Seconda parte

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 16 novembre 2004 esce Halif-Life 2. Boom! Cominciamo subito a mille. Dopo anni di voci sul suo sviluppo, era sta finalmente svelato all'E3 del 2003 e un anno dopo arriva sui PC di tutto il mondo, o quantomeno su quelli appartenenti a gente che non si fa prendere da un travaso di bile all'idea di installare Steam. Eggià, perché dieci anni dopo Steam sarà diventato il bene assoluto, ma nel 2004 è una novità ancora recente e in parecchi si fanno prendere dall'ansia all'idea di essere costretti a installarlo per poter giocare col seguito di uno fra gli sparatutto in prima persona più belli e importanti di sempre.

Costruito sul nuovo motore grafico Source, Half-Life 2 soddisfa comunque le aspettative e si prende il lusso di ridere in faccia al quasi contemporaneo Doom 3. Si torna nei panni del silente Gordon Freeman, ancora una volta alle prese con il misterioso G-Man, in un contesto narrativo però più ambizioso e ricco rispetto a quello del primo episodio. Fra la meravigliosa caratterizzazione di City 17, il fascino dei vari personaggi e il ritratto di una Terra futura sotto controllo da parte di creature multidimensionali, gli spunti non mancano di certo.

Vogliamo poi parlare di una trovata come la Gravity Gun, il fucilozzo che permette di muovere in stile telecinesi oggetti di vario tipo sparsi in giro, generando tutta una serie di meccaniche intrecciate a fondo con l'utilizzo della fisica? No, dai, che non ho abbastanza spazio. Half-Life 2 si presenta al mondo come capolavoro sotto ogni punto di vista, vende come un bastardo e andrà poi a godere di una discutibile versione Xbox, ma soprattutto di quello spettacolare pacchetto che risponde al nome di The Orange Box. Ma di quello ne parliamo un'altra volta.

Lo stesso giorno si manifesta sul mercato anche Vampire: The Masquerade – Bloodlines, secondo tentativo di portare in forma digitale il gioco di ruolo targato White Wolf Publishing. A svilupparlo ci pensa la Troika Games di Tim Cain, qui alla sua terza e ultima produzione prima della chiusura. Apprezzatissimo per la qualità della scrittura e la profondità del sistema di gioco, Bloodlines subisce però pesanti critiche per i vari problemi tecnici e, in generale, si rivela un discreto insuccesso. Non a caso, viene regolarmente inserito negli elenconi dei giochi più sottovalutati dal grande pubblico e dei capolavori che probabilmente vi siete persi. Voi ve lo siete perso?

Il giorno dopo, Atari mette in vendita Atari Flashback, una console da retrogaming che permette di accedere a una trentina scarsa di giochi pescati dal catalogo di Atari 2600 e Atari 7800, senza dover disporre delle cartucce, dato che è tutto presente in memoria. Si tratta ovviamente di una soluzione di compromesso sotto diversi punti di vista, compreso il fatto che, di fondo, i giochi sono in realtà delle conversioni (tutt'altro che perfette), adattate all'utilizzo dei joystick nei casi in cui gli originali richiedevano i "paddle". Non amatissima dai puristi, la console si rivela comunque una buona mossa commerciale e infatti negli anni arriveranno diverse versioni, arrivando fino all'Atari Flashback 5 uscito a ottobre 2014.

Sempre il 17 novembre 2004 è il giorno dell'uscita americana di Metal Gear Solid 3: Snake Eater. In Europa arriverà solo a marzo dell'anno dopo, perché all'epoca ancora andava così, ma insomma, eh, ne parliamo comunque oggi. Terzo (o quinto, o sesto, fate un po' voi) episodio della serie di Hideo Kojima, Snake Eater è anche il primo a sfruttare la trovata del tuffo in un'epoca lontana, per raccontare la storia di quell'altro Snake in un contesto da film di spionaggio un po' passé. È forse anche una risposta alla valanga di sbroccate generate a suo tempo da Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, concretizzatasi in un gioco dalla narrazione più lineare e classica. Ed è una figata allucinante.

Pieno di idee di gioco meravigliose, portatore sano di un racconto solido, appassionante e ricco di emozione, Snake Eater è secondo molti il miglior episodio della serie... e secondo molti altri, invece, rappresenta un discreto passo indietro. E insomma, alla fine sono anche un po' gusti. Di certo, ha dalla sua un livello produttivo e qualitativo con pochi pari, nonostante sia magari un po' criticabile per certe scelte, in termini di design dei controlli, che nel 2004 cominciano a mostrare un po' il peso degli anni. Ad ogni modo, è l'ennesimo successo della serie e farà il suo tradizionale ritorno in edizione Subsistence un paio di anni dopo, con allegati diversi contenuti speciali, fra cui i primissimi episodi a 8 bit della serie, e l'introduzione di una modalità online. Negli anni a venire, il gioco farà il suo ritorno su PS3 e Xbox 360, all'interno della Metal Gear Solid HD Collection, e su Nintendo 3DS in una riedizione stereoscopica.

Il 21 novembre 2004 si manifesta in Giappone il Nintendo DS. Ammazza, che razza di mese. L'erede di Game Boy e Game Boy Advance punta tutto sull'innovazione portata dall'implementazione di due schermi, l'inferiore dei quali viene dotato di funzionalità touch. Con quasi tre anni d'anticipo su Apple, quindi, Nintendo avvia l'operazione tramite cui piazzerà in tasca a milioni di persone un touch screen e andrà a ribadire il suo dominio assoluto sul mercato delle console portatili, sostanzialmente incontrastato, nonostante i tentativi di molti altri, fin dai tempi del primo Game Boy (o dei Game & Watch, volendo). Stiamo parlando di una macchina che, fra modelli assortiti e revisioni, andrà a piazzare qualcosa come centocinquantaquattro milioni di pezzi. Che le vuoi dire?

Negli stessi giorni si manifesta, sempre in zona Nintendo, un gioco di cui non me n'è mai fregato nulla. Fatemi causa. Si tratta di Tales of Symphonia, quinta uscita di una serie nata quasi dieci anni prima su Super Famicom e che nel 2014 sta fra l'altro godendo di una nuova giovinezza. Disponibile da oltre un anno in Giappone e da qualche mese in America, il gioco di ruolo Namco arriva finalmente anche sui GameCube europei e viene molto apprezzato per lo stile grafico cartoonesco e il sistema di combattimento profondo. Quattro anni dopo godrà di un seguito su Wii, Tales of Symphonia: Dawn of the New World, e successivamente entrambi gli episodi usciranno in una raccolta per PlayStation 3.

Il 23 novembre 2004 è il giorno della pubblicazione di World of Warcraft. Pausa drammatica. Quarto gioco ufficiale della serie nata con Warcraft: Orcs & Humans, WoW si getta mani e piedi nell'arena degli MMO, sfruttando come punto di partenza l'ambientazione creata per la sua serie storica. Annunciato tre anni prima, il gioco viene pubblicato nel decimo anniversario della nascita della serie e finisce per diventare un successo mostruoso, al punto di fagocitare sostanzialmente il genere di appartenenza e sfondare la barriera delle icone pop culturali. O qualcosa del genere. Io, abbiate pazienza, World of Warcraft non l'ho mai toccato neanche con un bastone (la mia unica esperienza di MMO è legata a Ultima Online, e poi non ne ho più voluto sapere nulla). Se volete ricordare la nascita della Azeroth online, potete farlo con il colosso multipagina amarcord curato da Ualone su IGN.

Infine, il 26 novembre 2004 arriva in Europa Metroid Prime 2: Echoes, secondo episodio della rinascita di Metroid targata Retro Studios. Si tratta ancora una volta di un'avventurona in prima persona, che mescola elementi classici della serie con un approccio almeno parzialmente da FPS e, rispetto alla prima uscita, pone un po' più enfasi sulla narrazione, aggiungendo ovviamente alcune meccaniche di gioco inedite. Fra le novità assolute, fra l'altro, c'è l'introduzione del multiplayer su schermo diviso, per un massimo di quattro partecipanti che possono spararsi addosso sia nel classico deathmatch, sia in una modalità più focalizzata sull'accumulo di elementi da raccogliere in giro.

Apprezzato da grandi e piccini tanto quanto il primo episodio, seppur magari un po' criticato per la scarsa carica innovativa, Metroid Prime 2 viene comunque ricordato come uno fra i migliori giochi usciti su GameCube, nonostante il successo commerciale della serie rimanga ben lontano da quello dei principali titoli Nintendo. Nel 2009 entrambi gli episodi verranno ripubblicati su Wii all'interno della collana New Play Control!, che adatta giochi GameCube all'interazione tramite Wiimote. Ah, nello stesso giorno di Metroid Prime 2: Echoes esce anche Goldeneye: Rogue Agent. Ma insomma, facciamo finta di niente.

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