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Librodrome #6 - Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto

Librodrome #6 - Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto

Attenzione. Ogni due settimane, in questa rubrica si parla di cultura. Niente di strepitoso, o che ci farà mai vincere il Pulitzer, ma è meglio avvertire, perché sappiamo che siete persone impressionabili. E tratteremo anche dei libri. Sì, quelle cose che all’Ikea utilizzano per rendere più accattivanti le Billy. E anche le Expedit.

"Se è uno spazio virtuale, puoi fare quel che cazzo ti pare".

Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto è un libro che non ammette altro tipo di fruizione se non quella più avida, convulsa e vorace, in quanto tomo mirabile. Non importa se il lettore abbia mai investito, ripetutamente e soprattutto in retromarcia, le prostitute di Liberty City, e non è neppure necessario che Grand Theft Auto gli piaccia per davvero o che abbia completato tutto il quarto episodio: il libro (adorabilmente romanzato) di David Kushner racconta la storia di un'intera generazione – più o meno la nostra – attraverso quella degli Houser (Sam e Dan), di David Jones e Gary Penn, di DMA Design, degli illeciti finanziari di Take Two, poi della nascita di Rockstar Games e del nuovo concetto di sandbox.

La weltaunschauung.

"È difficile comprendere la generazione che é cresciuta a cavallo del millennio senza comprendere GTA. Con Grand Theft Auto, i videogame sono usciti dalla fase dell’infanzia per entrare nell’adolescenza. Il videogame di Rockstar Games ha svolto un ruolo fondamentale per la storia di un medium alla ricerca della propria voce, della propria identità. È un artefatto dell’era di George W. Bush e della lotta per i diritti civili." È la storia del Primo Emendamento, di un lungo viaggio dalla vecchia Inghilterra fino a New York, dell'avvocato Jack Thompson e della sua causa infinita contro l'Hot Coffee, della Corte Suprema degli Stati Uniti, di morti ammazzati sul serio e persino di Tommy Vercetti. Poi di sesso, violenza e cocaina, dell'importanza di film come Getaway, Il braccio violento della legge, Il mucchio selvaggio, Scarface e I guerrieri della notte.  È la storia di un logo giallo con una R e una stella (creato dall'artista Jeremy Blake, che fece come Cobain), ma più in generale di tre fottute lettere – GTA - che bastano come acronimo, giacché sanno tutti per cosa stanno.

La sovraccoperta amovibile: sotto di essa c'è un sobrio libro nero, edito da Multiplayer.it Edizioni, € 19,90.

Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto svela tutti i retroscena della nascita del videogioco che riuscì a cambiare uno status quo, che rivoluzionò la cultura pop del terzo millennio e liberò una volta per tutte il medium videoludico dalla subordinazione ideologica/culturale a quella dei giocattoli. Il dato di fatto è che Rockstar e GTA, attraverso aggressive politiche di guerrilla marketing e con la giusta dose di sfrontatezza, sempre sotto i colpi dei troppi detrattori e persino quelli degli stessi dipendenti degli Houser (che chiedevano continuamente alla società risarcimenti per la propria salute mentale e finanziaria), permisero ai videogiochi di essere considerati, oltre che spesso temuti, tra i più importanti, nonché pericolosi, strumenti di comunicazione dell'era contemporanea. Dunque, dovrebbe essercene una copia disponibile in ogni stanza o anfratto della casa, un'altra all'interno di tutti gli zainetti sdruciti del mondo o, ancora, in ogni trolley, valigia o ventiquattrore da viaggio, magari privandolo preventivamente della sovraccoperta parecchio colorata (con le classiche vignette in stile Vice City/San Andreas), che in fondo si rovina e fa un po' troppo nerd e/o giopep. Sebbene sia in grado di appassionare pressoché chiunque (come potrebbe fare una storia dei Beatles narrata da John Grisham), nelle mani di un buon videogiocatore Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto muta in un viaggio unico, oltremodo dettagliato e minuzioso, appassionante, mirabolante.

"Stai per morire..."

"Per Sam, quella della Miami-anni ottanta era stata senza dubbio l'era migliore della criminalità, perché quello che succedeva non sembrava nemmeno illegale. All'improvviso, spuntavano fuori questi sicari cubani che ammazzavano la vittima predestinata in mezzo alla strada, ma tutto era avvolto in un euforico annebbiamento da cocaina e dalle corse in Ferrari Testarossa." Al suo interno non ci sono caratteri stampati, parole e frasi, ma già vivide scene di un'opera cinematografica (tanto che più che di "lettura", si dovrebbe parlare di "visione del libro"), mentre il fruscio dello sfogliar pagina prende miracolosamente a suonare come vecchia roba hip-hop della Def Jam Recordings, prevalentemente i Beastie Boys. Una di quelle storie, insomma, per cui vale la pena tenere l'abat-jour accesa fino a notte fonda, solo per leggerne un altro capitolo ancora, e poi un altro ancora e così via fino al mattino, o verso un nuovo continente. Nonostante la mole, il libro di Kushner finisce molto presto, ma è pur vero che chiama a gran voce continui ripassi e riletture... per passione, per piacere e per cultura generale, com'è vero che "… Grand Theft Auto definì un intero decennio più di qualsiasi altro prodotto d'intrattenimento."

Ho ricevuto una copia del libro da Multiplayer.it Edizioni (che per questo ringrazio). Wanted: la Storia Criminale di Grand Theft Auto è in vendita in tutti i migliori negozi al prezzo di € 19,90. La struttura del libro utilizza lo stesso schema a "missioni" riscontrabile nella famosa serie di videogiochi, mentre lo stile di Kushner rapisce perdutamente, per oltre 300 pagine di chicche, curiosità, aneddoti e fatti così tanto avvincenti che in fondo riguardano un po' tutti. Anche me. 

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