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eXistenZ #8 - Halo 4: Forward Unto Dawn

eXistenZ #8 - Halo 4: Forward Unto Dawn

eXistenZ è la nostra rubrica in cui si chiacchiera del rapporto fra videogiochi e cinema, infilandoci in mezzo anche po' qualsiasi altra cosa ci passi per la testa e sia anche solo vagamente attinente. Si chiama eXistenZ perché quell'altro film di Cronenberg ce lo siamo bruciato e perché a dirla tutta è questo quello che parla proprio di videogiochi.

Un budget da dieci milioni di dollari per una serie per il web in cinque episodi non è esattamente un mucchietto di bruscolini, ma allo stesso tempo è poco meno di niente rispetto a quel che ci si potrebbe attendere di vedere investito in un adattamento cinematografico della saga di Halo. È comunque quel che è stato speso per realizzare Halo 4: Forward Unto Dawn, la miniserie che fa da prologo a Halo 4, raccontando per brevi immagini gli istanti immediatamente precedenti al risveglio di Master Chief, ma soprattutto sfruttando il momento come pretesto per mettere in scena un lungo flashback, che ci riporta al periodo in cui la guerra contro i Covenant stava iniziando. Il comandante Thomas Lasky, che in avvio del primo episodio si trova a dover rispondere a una richiesta d'aiuto, torna infatti con la memoria ai suoi ultimi giorni di accademia, durante i quali incontrò per la prima volta Master Chief e la minaccia aliena.

L'attore che interpreta Thomas Lasky è un po' il Matthew Broderick del discount.

L'attore che interpreta Thomas Lasky è un po' il Matthew Broderick del discount.

Partendo da questo spunto, Halo 4: Forward Unto Dawn coglie l'occasione per raccontare un Halo diverso dal solito, più umano, che mostri la percezione che gente priva di armature indistruttibili e super cannoni ha della guerra raccontata nella serie Microsoft. I protagonisti sono un gruppo di cadetti, ragazzi magrolini che nulla hanno dei supersoldati cui il videogioco medio ci ha abituati e con cui è sicuramente più facile immedesimarsi, rispetto a quel tamarro di Master Chief. E infatti, saggiamente, il racconto si concentra soprattutto su di loro e sulla storia personale del protagonista, per lasciare poi spazio negli ultimi due, bellissimi, episodi all'azione e ad avvenimenti drammatici che, proprio grazie al lavoro svolto sui protagonisti, colpiscono davvero nel segno.

Halo 4: Forward Unto Dawn ha un crescendo notevole e che, in tutta franchezza, mi ha colto un po' impreparato. Il primo episodio, in fondo, non va molto oltre un ammasso dei soliti stereotipi da dramma militar-giovanile, per quanto ben sfruttati, e in questo senso, a dirla tutta, non è che andando avanti si vedano grossi miglioramenti (così come non se ne vedono nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, quasi tutti poco più che sagome), ma fin da subito si rimane tutto sommato ipnotizzati dall'ottima realizzazione, certo figlia del budget di cui sopra e ampie spanne sopra ad altre produzioni di questo tipo (anche allo stesso Halo 3: Landfall). L'impatto è quello di una serie TV, magari a basso budget, ma senza dubbio curata con grande attenzione e consapevolezza dei propri mezzi. Aspetto, questo, che emerge soprattutto nella seconda metà della miniserie, quando aumenta l'azione e si manifestano Spartan e alieni assortiti: a quel punto tocca lasciar spazio all'ingegno, perché è chiaro che ci sono dei limiti, e si lavora quindi molto sul non visto, sul panico dell'ignoto, sugli assalti all'improvviso provenienti dall'oscurità.

E il risultato è notevole, oltre che perfettamente in linea con il voler raccontare la normalità umana alle prese con l'impossibile dei videogiochi. Perché poi, a conti fatti, l'aspetto migliore di questa miniserie non è tanto il modo in cui riproduce l'atmosfera di Halo (quelle due o tre soggettive presenti sono simpatiche, ma servono a poco), quanto piuttosto la capacità di mettere in scena il senso di terrore puro che dei normali ragazzini provano di fronte al disastro. Anche in quest'ottica, il crescendo funziona benissimo, nel restituire una dimensione di “normalità” a ciò che siamo soliti vivere nei panni di un super uomo, nel mostrare quanto le macchiette aliene di Halo possano far paura se non c'è un'armatura a difenderti e nel puro senso di esaltamento che a quel punto, sì, davvero regala il vedere poi Master Chief entrare in azione in stile cavalleria e spaccare tutto. Anche se poi si torna alla normalità e al tragico destino di protagonisti umani distanti anni luce dai super soldati che per un attimo sono entrati nelle loro vite.

Halo 4: Forward Unto Dawn è disponibile un po' dappertutto. C'è per esempio su Halo Waypoint, ma anche sul canale YouTube Machinima Prime, dove è possibile guardarlo con i sottotitoli in inglese, e c'è anche la versione sottotitolata nella nostra lingua da Haloitalia.com, su cui non mi assumo responsabilità, ma che trovate a questo indirizzo qua. Ah, mi segnalano dalla regia che è in arrivo la versione doppiata in italiano. Ma io voto sempre lingua originale, dai.

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