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Luglio 1991: La nascita del duca | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A luglio del 1991, Atari propone sul mercato l'Atari Lynx II, una revisione della sua console portatile lanciata quasi due anni prima, che qui diventa più piccola e maneggevole, con una batteria dalle prestazioni migliori, maggiormente comoda alla presa, retroilluminata meglio e con un'opzione per disattivare la retroilluminazione e consumare quindi meno batteria. Insomma, meglio di così, era dura, e infatti le vendite miglioreranno, ma il Game Boy rimarrà un miraggio.

Il primo di luglio del 1991 vede invece l'uscita di Duke Nukem, gioco di piattaforme 2D a scorrimento multidirezionale sviluppato da Apogee Software (con una mano da John Carmack, che fa sempre comodo), nel quale viene introdotto l'omonimo personaggio. Si tratta di un semplice gioco d'azione, in cui bisogna raggiungere l'uscita dei vari livelli massacrando qualsiasi cosa provi ad ostacolarci. Duke Nukem, venduto spalmato su tre episodi come si usa all'epoca, piazzerà un buon settantamila copie, si meriterà un seguito diretto due anni dopo e genererà il vero botto nel 1996, con l'uscita di Duke Nukem 3D. Il tutto si trasformerà poi in farsa e tragedia con la pantomima nota come Duke Nukem Forever.

Quattro giorni dopo, si manifesta in Giappone Final Soldier, uno sparatutto a scorrimento verticale prodotto da Hudson Soft. Si tratta del terzo episodio nella serie Star Soldier, nata sulle console a 8 bit e qui alla seconda uscita su PC Engine, che propone una dinamica interessante nella possibilità di scegliere a inizio partita l'accoppiamento fra armi e power-up che le forniscono. La serie proseguirà in salute sulla console NEC e arriverà addirittura a sopravvivere in qualche forma fino agli anni del gaming mobile.

Sempre su PC Engine esce il 19 luglio PC Kid 2 o, se preferite, Bonk's Revenge, secondo episodio della serie nata due anni prima sulla stessa console e prodotta anch'essa da Hudson Soft. Il gioco è bene o male un'evoluzione della prima uscita ma non è che aggiunga poi moltissima sostanza e si basa ancora su una dinamica da platform game piuttosto classica, con questo personaggio in grado di demolire tutto a morsi e testate. È però complessivamente più curato, preciso, morbido. La serie andrà avanti in discreta salute, con un'altra uscita su PC Engine e poi un po' di esplorazione degli altri formati.

Infine, il 25 luglio 1991 arriva in Europa Blue Shadow, noto in America come Shadow of the Ninja e in Giappone come Yami no Shigotonin Kage. Si tratta di un gioco per NES targato Natsume, in cui si controllano un paio di ninja impegnati a tentare di assassinare un dittatore nella New York del futuro. Le dinamiche sono quelle classiche da platform d'azione dell'epoca, impreziosite dalla possibilità di giocare in cooperativa utilizzando i due ninja. Blue Shadow viene accolto in maniera tiepida, ed è difficile non considerarlo un Ninja Gaiden del discount, ma col tempo diventerà un piccolo cult.