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Super Mario Bootleg

Super Mario Bootleg

Super Mario è piuttosto famoso; si tratta di una affermazione quasi banale e sulla quale praticamente chiunque può concordare, anche chi non ha mai messo mano su un gamepad, Giusto? Anche i giochi principali tendono a essere estremamente famosi anche tra chi non ha avuto l’occasione di giocarci. Super Mario 64 ha ridefinito un’epoca, e l’ultimo Super Mario Odyssey è stato un grande successo. Non mi metto a fare un elenco esaustivo dei giochi degni di nota di Super Mario solo perché si potrebbero probabilmente scrivere due articoli solo su questo argomento.

Ma come reagireste se vi dicessi che esiste un gioco di Super Mario chiamato Super Mario Bros 6? O Super Mario 17? O Mushroom Kingdom? Come dite? Non vi risulta siano mai usciti? Eppure esistono. Nel sottobosco dei videogiochi dedicati all’idraulico italiano/non italiano (questo è un altro argomento che si potrebbe approfondire altrove) c’è tutta una selva di videogiochi mai partoriti da Nintendo, bensì da sconosciuti sviluppatori che hanno modificato codici creando versioni non ufficiali di Super Mario talvolta - incredibilmente - anche piuttosto gradevoli da giocare (principalmente perché la base era comunque ottima).

Una seconda variante è composta da tutta una serie di giochi che sfrutta gli asset originali ricombinandoli per creare livelli estremamente difficili da completare o dare un nuovo “spin” al personaggio, talvolta con contenuti non proprio rispettosi del materiale di partenza (o di tutta la popolazione mondiale).

Ad alcuni di questi ammetto di averci giocato pensando fossero l’articolo genuino: parlo di un’epoca in cui internet era qualcosa di nebuloso, e la maggior parte delle informazioni si recuperava da riviste cartacee. Complice anche l’età, nel leggere “Super Mario World” accettavo che fosse un nuovo gioco di Super Mario, mentre in realtà era un port naturalmente non ufficiale della versione SNES sul Nintendo a 8-bit originale; un port, tra l’altro, sorprendentemente ben fatto e al tempo stesso esilarante per alcune sue funzioni folli, come l’assenza di monete nei blocchi “?”, o il fatto che Mario acquisti velocità SALENDO su una collina mentre viene rallentato quando prova a scendere. Misteri della fisica.

Forse ho avuto più perplessità davanti a cose come Super Mario 14, un po’ per il nome del tutto slegato dalla serie originale, o per il fatto che quello che sembrava Luigi utilizzasse una spada per lanciare palle di fuoco. I nemici però erano i normali Koopa, e sono a lungo rimasto con il dubbio che fosse un “brutto gioco di Super Mario” (perdonatemi, avrò avuto dieci anni, all’epoca).

L’unico tra questi titoli che riuscii a “smascherare ” da solo fu Super Mario 11, più che altro perché avevo sperimentato il gioco da cui era stato “rubato”, ovvero Adventure Island 3. Naturalmente pure questo era piacevole (se piace Adventure Island), ma avendo provato l’originale, se non altro ho avuto il sentore che ci fosse sotto qualcosa di strano.

Gli hack (o bootleg) di Super Mario sono un’affascinante eredità del far west dei videogiochi, qualcosa che ben difficilmente potrebbe accadere oggi (almeno, non coi titoli più famosi e complessi) e rimane quindi un nostalgico, per quanto bizzarro, sguardo al passato. Se deisiderate più informazioni, in questo link c’è un elenco piuttosto esaustivo di ogni gioco non ufficiale di Super Mario mai uscito, con la giusta esclusione di quelli creati unicamente per avere un lato erotico o razzista, che è giusto vengano persi nell’abisso del tempo.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Mario, che trovate riassunta a questo indirizzo.

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