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Turismo e VR

Molta gente ama viaggiare. Io no.

È costoso, scomodo, faticoso e, difetto non trascurabile, prevede la presenza di altri esseri umani. Quella gente continuerà a preferire i lunghi voli, le code in aeroporto e le valigie da preparare ma il futuro potrebbe venire incontro anche a noi, eroi senza molto da postare su Telegram, che amiamo la nostra casa più delle sette meraviglie del mondo moderno.

Ci verrà incontro la realtà virtuale che, pur arrancando a scopi ludici, potrebbe trovare nuova linfa e utenza spingendo proprio sul turismo che non c’è. A maggior ragione se questo mondo dovrà vedersela a lungo con gli strascichi di una pandemia che è ben lungi dall’essere superata.

La prima volta che ho pensato fosse possibile un turismo a basso impatto di stracciamento di “cose”, è stato con Panorama View di Wii U che temo ricorderanno in pochi. La risoluzione era terribile, la scelta turistica molto limitata ma eri in giro (senza VR) e potevi guardarti intorno.

La realtà virtuale offre sicuramente prodotti migliori, anche se la qualità dei video non è ancora all’altezza (almeno in tutti i prodotti che ho provato io), e spesso si deve venire a patti con una strana deformazione degli esseri umani. Ho però, comodamente seduto sulla mia poltrona, potuto gustarmi un pezzo di Pompei o di Venezia:

I video miglioreranno, la risoluzione pure, e mi chiedo come un Louvre potrà mai prescindere da un tour virtuale che permetterà a chiunque, senza fatica, di godere delle sue opere senza la calca e il tempo necessario ora. Perché, non parliamo solo di visitare monumenti, ma anche di apprezzare (quasi) dal vivo teatri, stadi (NextVR trasmette, per esempio partite NBA) e musei. Sarà diverso dalla realtà, certo, ma siamo abituati a usufruire dell’arte per lo più in forma cartacea che è una limitazione ben peggiore.

Google Earth VR riesce a far impazzire il pubblico (il test è la mia famiglia digiuna di videogiochi) con delle semplici foto statiche, immaginate quanto possa diventare entusiasmante se pure in movimento.

E se ancora non vi basta, tenete anche conto che la VR potrà aprire le porte (a noi comuni mortali) di tutti quei loghi che possiamo solo sognare di visitare realmente. Che sia la Casa Bianca o l’interno di una piramide, finalmente il mondo può essere davvero a portata di tutti.

Questo articolo fa parte della Cover Story “Turisti per caso”, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.