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Hitman 2 è come il primo, e va bene così

Non voglio dire di essere un ritardato; ho una bassa autostima, ma non fino a questo punto. Però ammetto che a certe osservazioni ci arrivo forse con un po’ di ritardo. Prendiamo ad esempio i giochi episodici, di cui ho iniziato a fruire sin dal primo The Walking Dead di Telltale: mi sono sempre piaciuti, seppur con le dovute eccezioni, ma non ho mai particolarmente apprezzato questa forma che cadenzava la pubblicazione di contenuti che, delle volte, potevano distanziarsi anche con mesi e mesi l’uno dall’altro. Colpa dei cliffhanger insostenibili, credo – e sì, mi riferisco soprattutto a Life is Strange, sia nel bene che nel male. Così ho iniziato ad aspettare che i titoli episodici venissero raccolti, che fossero completi, prima di giocarci, capendo solo poi che a certi giochi, invece, aveva senso giocare con un certo periodo di distanza fra un episodio e l’altro. Hitman su tutti, ma anche Resident Evil: Revelations 2, un gioco parecchio sottovalutato e di cui magari scriverò qualcosa su queste pagine prossimamente; ma non è questo il caso.

Il reboot di Hitman, per com’era concepito, si sposava perfettamente alla forma a episodi, ognuno dei quali presentava una struttura sandbox, con una mappa da esplorare e una miriade di modalità per eseguire un omicidio, incentivando così il giocatore a spulciare al meglio il cuore del gioco – cioè la sua incredibile varietà d’approcci, a decine, per uno, due assassinii al massimo – prima di tuffarsi in una nuova zona, con relativi nuovi bersagli da assassinare. Dicevamo prima: certe cose le capisco in ritardo. Come il resto dei consumatori, forse, che infatti non hanno premiato il gioco come meritava, contribuendo al divorzio di IO Interactive da Square Enix; la software house danese si è quindi presa la proprietà intellettuale dell’agente 47 per trovare una nuova casa in Warner Games, dove sviluppare Hitman 2; che però non è a episodi, nonostante di fondo lo sia, a episodi. Per farla semplice, Hitman 2 è incredibilmente simile al suo predecessore, anche per la forma con cui si presenta al giocatore: sempre con una serie di contratti con relative mappe itineranti (ambientate in quest’occasione in Nuova Zelanda, Miami, Colombia, Mumbai, Vermont e Spagna). Proprio come prima, ma con tutto disponibile fin da subito – anche se, a dire il vero, nei prossimi mesi verranno pubblicati ulteriori DLC, riprendendo così la formula precedente. Tutto questo per dire cosa? Che Hitman 2 è, più che un seguito, una nuova stagione del suo predecessore, quindi parlare di more of the same non sarebbe manco corretto.

47 riesce a mimetizzarsi alla perfezione anche nelle favelas.

Hitman 2, più che espandere le meccaniche del gioco precedente, le migliora e le affina giusto un pelo, aggiungendoci ambientazioni diverse, né più né meno ispirate, proseguendo dunque in tutto e per tutto sul leitmotiv del predecessore: uno o più obiettivi sparsi per la mappa, varietà d’approccio, quantità sterminata di possibili travestimenti; il tutto atto ad aumentare a dismisura il senso d’appagamento di quei giocatori che scelgono di giocare furtivamente, proprio com’è stato pensato il titolo. Nulla di nuovo per chi abbia già giocato al predecessore e va benissimo così, ammesso che chi ci sta giocando sappia a cosa sta andando incontro: uno stealth che richiede pazienza, con una componente trial & error che quasi dà al tutto un sapore da puzzle game. E per quanto mi sia comunque divertito a travestirmi da meccanico e fare il matto omicida in un paddock automobilistico, mi rendo anche conto che questa tipologia di gioco può venire facilmente a noia a una fetta di giocatori, in teoria abbastanza ampia, che è sì attratta dalla dinamica degli assassinii furtivi ma solo per una o due missioni – concluse magari con due o tre approcci, nei migliori dei casi.

Cecchinare, bene non Benassi.

IO Interactive credo lo sapesse già, ed è forse stato uno dei motivi che ne hanno causato il divorzio da Square Enix. Così, ed è questa la vera novità, in Hitman 2 è stato il inserito il multigiocatore, bipartito nel cooperativo e nel competitivo: il primo riguarda la modalità Sniper Assassins, che strizza l’occhio a quanto già visto su mobile nel 2015 con Hitman: Sniper. Come si intuisce dal nome, bisogna appostarsi, in cooperativa ma anche in solitaria, e gettare scompiglio nell’unica mappa dove per ora la modalità è prevista. Il competitivo, invece, denominato Ghost Mode, prevede che due giocatori si sfidino nella stessa mappa, pur rimanendo nel proprio mondo isolato, a uccidere per primi un determinato bersaglio. Insomma, sono due modalità di contorno, che infatti non funzionano un granché. Sniper Assassins ha un gunplay che è quello che è, e chi è interessato a fare il cecchino, probabilmente, ha già altri giochi a cui rifarsi. Ghost Mode invece, in un gioco in cui ogni assassinio è tanto soddisfacente quanto elaborato (richiedendo dunque, in linea teorica, una certa programmazione), fa un po’ a pugni con questa fretta che il competitivo ti chiede.

Quando Hitman fa Hitman, il gioco c’è eccome e riesce a sorprenderti delle volte anche più del predecessore, premiando ancor più che in passato l’inventiva del giocatore. È un gioco di pazienza, che premia chi sa aspettare, chi ama rigiocare alla stessa sezione per vedere cosa cambia e cosa no, con una certa azione piuttosto che con un’altra; un gioco, quindi, non adatto a chi freme per completare una missione solo per passare a quella successiva. In questo, tristemente, forse Hitman 2 è fuori tempo massimo; posto che si possa intendere come un difetto. E per me non lo è affatto.

Ho giocato a Hitman 2 su PlayStation 4 Pro grazie a un codice gentilmente inviatomi da Warner Italia. Durante la stesura di questa recensione, ho mascherato il mio agente 47 con oltre una trentina di travestimenti, uccidendo degli innocenti solo quando ero costretto da cause di forza maggiore. Eppure ho ancora voglia di sperimentare nuove metodi d’assassinio. Hitman 2 è disponibile su PC, su PlayStation 4 e su Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.