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Settembre 2012: Un volpino di Pomerania si aggira per Tokyo | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Settembre del 2012 è il mese in cui vede per la prima volta la luce Black Mesa, un progetto super ambizioso di remake dell’Half-Life originale tramite il motore Source, con svariate migliorie e un tentativo di dare maggior dignità alla da molti odiata parte finale del gioco. Sviluppato inizialmente come mod gratuito, riceverà poi l’approvazione di Valve per una uscita in forma commerciale, si manifesterà in in accesso anticipato nel 2015 e troverà la sua versione definitiva nel 2020. Agevolo commento vintage del Brocchieri.

Il 7 settembre 2012 esce invece Mark of the Ninja, gioco d’azione stealth sviluppato da Klei Entertainment e pubblicato da Microsoft Studios in cui bisogna muoversi fra le ombre cercando di inanellare caterve di uccisioni silenziose. Fra le caratteristiche più interessanti di Mark of the Ninja, oltre allo stille grafico delizioso, c’è l’utilizzo di una dinamica di “line of sight” tipica dei giochi di strategia, in base alla quale i nemici fuori dalla visione diretta del protagonista sono invisibili anche per il giocatore. Accolto trionfalmente dalla critica, Mark of the Ninja segna un bel successo per uno studio che si era già fatto notare con Eets e i due Shank. All’epoca piacque anche a Marco Mottura.

Una settimana dopo tocca a Joe Danger 2: The Movie, seguito ambizioso che prova a sparare molto più alto in termini di dimensioni e quantità di contenuti. Detto questo, la sostanza non varia in modo eccessivo dalla formula dell’originale e il gioco viene accolto favorevolmente. Nessuno sospetta che Hello Games poco tempo dopo mostrerà livelli di ambizione smodatamente più alti con No Man’s Sky.

Lo stesso giorno segna l'uscita di FTL – Faster Than Light, gioco di strategia roguelite in tempo reale che pone ai comandi di una singola astronave inseguita dalla flotta ribelle. L'obiettivo è di attraversare ben otto settori stellari per andare a consegnare un messaggio, facendo evolvere equipaggio e nave mentre si affrontano gli attacchi del nemico. Nato da una campagna su Kickstarter dal grande successo, FTL incontra i favori di pubblico e critica e verrà a posteriori considerato come uno fra i giochi fondamentali nella nascita del filone roguelite. Qui il ricordo di Giuseppe Colaneri.

Qualche giorno dopo si manifesta Borderlands 2, seguito del successone targato Gearbox Software di tre anni prima che prova ad ampliare e potenziare tutto ciò che aveva funzionato, dallo stile visivo cartoonesco all'umorismo (Anthony Burch viene ingaggiato per collaborare allo script), passando ovviamente per il gameplay aperto e il sistema di loot semi-procedurale. La critica si spella le mani, il pubblico sfonda la zona venti milioni di copie vendute, negli anni a venire arriveranno prequel, sequel e spin-off vari. Qui la recensione vintage di Stefano Talarico.

Il 20 settembre 2012 segna il ritorno sulle scene di Double Dragon, storica serie di picchiaduro a scorrimento che, remake a parte, non vedeva nuove uscite dai tempi dello spin-off per Neo Geo. A occuparsene è WayForward Technologies (chi altri?), diventata proprietaria del franchise e intenzionata a rivitalizzarlo portandolo per la prima volta nel mondo della grafica poligonale. All'uscita, Double Dragon Neon non viene accolto con grande entusiasmo ma verrà rivalutato col passare degli anni, fino a diventare un discreto cult. La serie tornerà in onda nel 2017 con Double Dragon IV, un gioco molto meno interessato alla modernizzazione.

Il mese si conclude con l'uscita di Tokyo Jungle, bizzarro survival game sviluppato da Crispy's e pubblicato in esclusiva su PlayStation 3. Ambientato in una Tokyo futuristica devastata e reclamata dalla natura, pone ai comandi di diversi animali che "indagano" sulla scomparsa dell'umanità. Fotone gli vuole abbastanza bene e la critica si divide in una maniera molto Woody Allen: in Europa gli si vuole bene, gli americani lo sbertucciano. Rimane un cult.