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Una bloggata sulla GDC in cui non parlo della GDC, perché tanto che vuoi dire?

Mi rendo conto che possa sembrare strano, ma uno fra i miei momenti preferiti di questi bizzarri viaggi a tema videogioco è proprio lui, il viaggio. E mi piace tantissimo farmelo da solo. Folle, eh? Eppure, oh, quell'improvviso staccare da tutto e da tutti, ritrovarmi perso tra i fusi orari e i continenti, passeggiare fra i corridoi degli aeroporti… non so, lo trovo rilassante. La sveglia presto, le centomila ore di veglia perché cerco di arrivare alla prima sera il più stanco possibile, nella speranza di crollare e non risvegliarmi alle tre di notte preda del jet lag, l'arrivo in aeroporto, le pratiche, l'eventuale macchina da noleggiare (quest'anno no), e poi aprire l'appartamento, scoprirlo, andare a fare un po' di spesa, attendere gli altri. Non so, mi affascina. E mi affascinano un sacco quelle tante ore di microcosmo volante, durante le quali finisco sempre per non sapere cosa fare, perché mi sono portato dietro troppa roba e ho troppa scelta a disposizione, e tante volte finisce che passo un sacco di tempo osservando, senza audio, i film che guarda la gente attorno a me. Per esempio, a 'sto giro, Spider-Man: Homecoming, Monsters & Co., Baby Driver... Mi piace, viaggiare. Mi diverte. Non lo faccio più quanto un tempo, quando il mio lavoro mi portava praticamente a vivere fra un aeroporto e l'altro, ma forse anche per questo, quando accade, mi piace.

In questo periodo sto finendo il recuperone di Downton Abbey e mi fa stranissimo rivedere Lily James in versione cameriera del diner.

Poi c'è quell'altra cosa che andare a una fiera dall'altra parte del mondo significa staccare per una settimana, anche abbondante. Entri in un limbo, che non è proprio quello di una vacanza, anzi, ma è comunque un limbo separato dalla tua vita quotidiana. E ogni tanto serve. La mia casa, le mie due donne, i miei due gatti, già mi mancano un sacco dopo nemmeno mezzo volo, ma allo stesso tempo, ehi, so perfettamente che separarmene per una settimana, uscire da quello stato mentale in cui devi costantemente sapere cosa stia combinando la creatura, oh, è una bella botta di riposo, soprattutto mentale. Anche se poi, in questa settimana, tutto farò tranne che riposarmi la capoccia, il riposo c'è, è percepibile. Me ne sono reso conto sul serio quando sono andato via per la prima volta da padre, alla GDC 2016. Non credevo che l'attività da papà casalingo mi pesasse, mi sembrava tutto bello. Ma, cacchio, quel momento in cui all'improvviso mi sono reso conto che ero in uno stato di relax diverso dal solito, che avevo la testa veramente sgombra da quell'impegno, è stato… mmm… catartico? Boh, qualcosa

“OK, ma la GDC? Bello, eh, i cazzi tuoi, ma non dovresti parlare della GDC?” Oddio, forse sì, ma insomma, l'articolone in cui introduco la fiera, che cos'è, cosa fa, l'ho già scritto l'anno scorso, lo trovate qui. Mi pare superfluo ripetermi. Però c'era bisogno di una bloggata pre-partenza (anzi, durante-partenza) da offrirvi oggi, m'è saltata la voglia di scriverla durante il volo e me la sono giocata così. Chiacchierando del nulla. Sarà una bella GDC, penso, lo dice il programma e lo dicono gli appuntamenti che ho fissato (e lo dicono i party a cui quei due matti di Stefano e Antonio mi hanno fatto registrare, nonostante io sia palesemente troppo vecchio per queste stronzate). Seguiteci qua su Outcast, perché vi proporremo un bel po' di contenuti, con articoli (durante e dopo la settimana di fiera), una copertura video più curata e “pensata” rispetto agli anni scorsi (o perlomeno ci proveremo), un po' di presenza sui social network e, ovviamente, come sempre, il Reportage al nostro ritorno. Sarà divertente. E in ogni caso, come mi sembra che la giornata di oggi dimostri, anche questa settimana non mancheranno svariati articoli completamente scollegati dalla GDC.

Insomma, qua sotto vi metto la playlist coi nostri video e qua vi auguro buona lettura e buon divertimento. Seguiteci e, come sempre, ciao e grazie!

P.S.
Doverosa una menzione ai fedelissimi della Hall of Fame, considerando che un pizzico della spedizione viene finanziato coi vostri soldi. Vogliamo tanto bene a tutti gli outcazzari, che ci danno voglia di continuare a spingere su questo progetto tutto strambo, ma, insomma, quelli che fanno lo sforzo di aprire il portafogli, beh, un ringraziamento in più se lo meritano.