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The Stillness of the Wind - Ammazza la vecchia | Backlog

The Stillness of the Wind - Ammazza la vecchia | Backlog

I paragrafi di questo articolo che trovate dopo il trailer contengono un lieve accenno a quel che accade verso metà gioco. Non ci sembra nulla di compromettente ma, essendo la narrazione il cuore di The Stillness of the Wind, preferiamo avvisarvi.

La vecchia si alza. A passo lento, ma lento per davvero, si dirige nell’orticello dietro casa e zappa qualche pezzettino di terreno. Manca l’acqua nel secchio e così, a passo sempre molto lento, raggiunge il pozzo, che è pure moderatamente distante da casa. Poi, a passo lento, manco a dirlo, torna per innaffiare. Poi munge una pecora, usa il latte per fare il formaggio, lo mangia e se ne va a dormire. Lentamente, eh. Il tempo è scaduto, la giornata si è conclusa.

Quella della vecchia, se non si fosse capito, è una discreta vita di merda. Le sue giornate non sono altro che un (lentissimo) susseguirsi di piccoli lavori, da svolgere obbligatoriamente per avere qualcosa da mettere sotto i denti la sera. Il giocatore non si diverte, mai, ma la osserva deambulare affaticata, cerca di guadagnare qualche centimetro con traiettorie geometriche perfette, magari, ma fondamentalmente aspetta che lei arrivi a destinazione. Perché lei, seppure a passo lento, di solito arriva.

Mentre le giornate trascorrono a ritmo insostenibile per qualsiasi testicolo umano, un postino passa ogni giorno per consegnarci la lore del gioco. Qualcosa è successo, qualcosa sta accadendo, ma è impossibile non soffrire per la solitudine di questa vecchina, stanca, che prova solo ad arrivare al giorno successivo. Poi le cose cominciano a sfuggire di mano, è quando capisci che il tuo gameplay, tutta quella pianificazione del lavoro che ti aveva reso fiero, non è servito a nulla. Di colpo, capisci che non si tratta di te, di quello che fai, ma di quella donna forte che continua a resistere, nonostante tutto.

È il momento più riuscito di The Stillness of the Wind. Quando a te non è più concesso di fare nulla e puoi solo guardarla arrivare alla fine, a passo lento, ovviamente, mentre lei si ostina a mettere un piede avanti l’altro, tenacemente. Ho odiato questo gioco, lento e noioso, ma ha scosso le mie budella come pochi altri e mi ha spiazzato alla fine. Tutti dovrebbero giocare a questo videogioco orribile, tutti dovrebbero soffrire come ho fatto io.

Ho giocato a The Stillness of the Wind perché compreso nell’Xbox Game Pass. Ho terminato l’avventura principale in circa tre ore, annoiandomi a morte per tutto il tempo ma soffrendo un sacco per la vecchina. The Stillness of the Wind è disponibile da tempo su iOS, su PC e su Switch.

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