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"Star Wars o Star Trek?" è una domanda che non dovete porvi

"Star Wars o Star Trek?" è una domanda che non dovete porvi

Mi sono avvicinato tardi a Star Trek, alla soglia dei trent’anni. Era giunto il momento. Ovviamente, qualcosa sapevo, ma seppur la serie classica sia entrata nell’immaginario collettivo, non andavo troppo oltre la conoscenza dei meme a lei dedicati, delle parodie e dell’eterno scontro Star Wars/Star Trek. Meglio uno o l’altro? Trekkers o Jedi? E già una parte di me si chiedeva quali fossero le basi di questo duello tra due fandom, a volte con fan di entrambi i prodotti, a volte davvero schierati in favore di uno e addirittura col completo diniego dell’altro. Intravedevo anche quel barlume di pazzia da tifoseria da stadio (quella malsana) e ora posso dirlo: siete davvero pazzi.

Non è una sfida sensata. Siamo fuori dalla logica, come per la domanda sull’ordine in cui esperire le cose, di cui ho scritto qui, sempre parlando di Star Wars. Posso capire accomunare i due immaginari, entrambi con ambientazione spaziale, con razze aliene bizzarre, con un forte impianto narrativo e con la loro esplosione durante gli anni Settanta/Ottanta (Star Trek arrivo nel 1966 ma ci mise qualche anno prima di prendere realmente piede), però, insomma, parliamo proprio di roba diversa, ma di due generi differenti, addirittura. Star Wars è fantasy. Fantasy. La fantascienza è altro. Deve partire da una base realistica, dal nostro pianeta (universo, quantomeno), con le nostre regole fisiche, la nostra società, la nostra... beh, la nostra scienza. Che si evolve. Quindi, anche se fosse solo di pochi anni, il futuro è sempre necessario. Son regole base, roba che mi hanno anche ribadito a Scuola di Sceneggiatura (fatemi sventolare quelle poche cose che ho ottenuto col sudore).

Poi possono esserci contaminazioni horror, paranormali, thriller... i generi si mischiano, ma la base resta. E le spade, gli ordini cavallereschi, le profezie, la Forza mistica. Fantasy. Star Trek è invece ambientato nel futuro, segue le nostre regole, ovviamente prendendosi libertà che possono derivare dall’essere ambientato centinaia di anni nel futuro. E, certo, con le libertà di cui prima (alieni con poteri mentali, ad esempio), ma l’impostazione generale è quella di un’opera sci-fi. Star Wars è una grande saga, una fiaba spaziale che racconta una grande unica storia, Star Trek ci racconta un mondo, anzi, più mondi. Ogni volta diversi, con culture diverse, strutture politiche differenti. Quasi enciclopedico.

Star Wars si basa su bene e male, con i dogmi classici dell’epica. Star Trek ha una struttura seriale, che vira quasi sulla “favola” episodica -senza trama orizzontale, perlomeno nella sua prima iterazione - con tanto di morali, diverse per ogni episodio e talvolta quasi contraddittorie (dipende da chi c’è al comando, a chi è dedicato l’episodio e a chi spettano determinate scelte). Star Wars è movimento, ampi scenari e grandi coreografie. Star Trek è immobilismo, più granitico, quasi claustrofobico (sì, il budget di una serie TV influiva parecchio). Letteralmente, l’equipaggio dell’Enterprise passa parecchio tempo seduto a parlare, è sempre il dialogo è la prima soluzione, mentre in Star Wars la base dei confronti è data dall’uso della forza e delle abilità in combattimento.

Preferire uno o l’altro denota un gradimento generale per il tipo di narrazione adottata dall’opera, non per il prodotto in sé. Perché i due non competono nemmeno nello stesso campo da gioco, ma nemmeno lo stesso sport. Paradossalmente, i due universi sono complementari, a voi la scelta di che faccia della medaglia osservare.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Star Wars, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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