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Boardcast #18: Il bluff e i pirati di Libertalia

Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Il gioco di cui parlerò in questo appuntamento con Boardcast è già stato oggetto di una mini-anteprima a inizio agosto. Si tratta di Libertalia di Paolo Mori (UR, Pocket Battles, Vasco da Gama), pubblicato da Asterion Press e fresco fresco di debutto internazionale, considerando che solo una settimana fa ha registrato il tutto esaurito alla GenCon di Indianapolis.

Libertalia

Si tratta di un card-game per 2-6 giocatori ambientato - appunto - nella repubblica di Libertalia, dove vanno a ritirarsi i pirati più ricchi dei sette mari. I giocatori gestiscono proprio una variegata ciurma di pirati e sono impegnati a completare gli ultimi tre abbordaggi prima di godersi la meritata (?) pensione. La particolarità del gioco è la presenza di ben trenta diversi personaggi sulle carte fra i quali, round dopo round, vengono selezionati coloro che tutti i giocatori dovranno usare nella partita. Questo introduce un setup dinamico che rende ogni partita di Libertalia differente dalle altre e permette dunque di aumentare la longevità del gioco, anche perché i trenta personaggi - tutti a tema piratesco: capitani, mozzi, nostromi e via dicendo - sono molto differenziati tra loro. Lo svolgimento del gioco è molto semplice: ogni round è diviso in sei giorni, in cui i giocatori effettuano altrettanti abbordaggi selezionando di volta in volta quale dei personaggi nella loro mano parteciperà. La selezione viene effettuata da tutti i giocatori contemporaneamente e in modo segreto. I personaggi vengono poi rivelati, ordinati per grado e attivati l'uno dopo l'altro per utilizzare le relative abilità speciali. Infine, seguendo un ordine decrescente del grado del personaggio inviato all'arrembaggio, i giocatori sceglieranno una delle parti di bottino da spartire (sempre pari al numero di giocatori come quantità ed estratto casualmente round dopo round).

Libertalia: componenti

Inutile dire che chi prima arriva, meglio alloggia: alcuni tesori valgono cinque punti, altri tre, altri soltanto uno. Ancora, altri possono dare punti solo se raccolti in una certa quantità (tre mappe del tesoro) e altri ancora permettono di eliminare i personaggi altrui (sciabole), eliminano il nostro personaggio (soldati) o forniscono penalità in punti (maschere maledette). Dunque, scegliere bene con quale personaggio giocare è importante sia per prendere parti di bottino ghiotte, sia per mettere i bastoni tra le ruote agli altri partecipanti, considerando che le abilità speciali dei personaggi possono riservare belle sorprese: c'è chi ruba dobloni agli altri giocatori, chi rimuove personaggi e via dicendo. Al termine di ogni round di gioco si conteggiano i dobloni raccolti nell'arrembaggio e il totale di tre round determinerà il vincitore.

Libertalia: il mendicante

Una partita a Libertalia dura da mezzora a un'ora circa, a seconda del numero di giocatori, e non ha praticamente mai tempi morti grazie al fatto che i giocatori agiscono quasi sempre contemporaneamente. Le regole sono molto semplici da spiegare e tutti i componenti sono tradotti in italiano. Insomma, è un gioco ben compatibile con famiglie e giocatori occasionali, anche se nasconde comunque una buona profondità per i giocatori più esperti. I due ingredienti principali dell'azione sono bluff per giocare le carte e memoria per cercare di ricordare quali personaggi hanno già utilizzato gli altri giocatori. Libertalia è per 2-6 giocatori sebbene "funzioni" meglio in 3/4: in questa configurazione i giocatori hanno maggior controllo su quello che accade in tavola e non devono starsi a preoccupare troppo di spareggi tra personaggi dello stesso grado. In ogni caso, anche giocando in 5 o 6 risulta un boardgame gradevole, mentre magari in due tende ad essere un po' troppo schematico e perde parte del divertimento. Componentistica e illustrazioni sono ben realizzate - strizzando forse l'occhio più all'apparenza che alla praticità - e la qualità delle carte è piuttosto buona. Se apprezzate i giochi sullo stile di Citadels o Witch's Brew (mai giunto in Italia, un vero crimine) e cercate un gioco di carte ben congegnato e facile da spiegare, potreste pensare di fare spazio sullo scaffale per Libertalia.

Foul Play ha un titolo troppo lungo per scriverlo

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