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Settembre 1980: Taito ci porta in un dungeon, David Crane ci porta a pescare | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Settembre del 1980 è un altro mese in cui le sale giochi vedono nuovi sparatutto mediocri farsi concorrenza a vicenda, fra lo Star Trek di Nichibutsu e Astro Zone di Taito. Proprio da Taito arriva però qualcosa di diverso con Speed Race GP-5 (anche noto come Speed Race CL-5), che comunque, va detto, è semplicemente l'ennesima riproposta di una serie portata avanti fin dal 1974. C'è però un motivo se continuano ad uscirne nuovi episodi e infatti anche questa volta si tratta di un successo.

Rimane ancorata al genere degli sparatutto Universal, che propone Magical Spot II, in cui bisogna abbattere delle sottospecie di scorpioni alieni generati da una grossa astronave che passa tutto il tempo ad emettere uova dallo sviluppo rapidissimo. Il gioco non è niente di particolare e si segnala più che altro come operazione simpatia, considerando che è sostanzialmente identico al primo episodio, per altro uscito all'inizio dell'anno. Insomma, il premio Capcom 1980 va a Universal.

Ma il cabinato più interessante del mese arriva dalla attivissima Taito, che non si limita a giocare sul sicuro come detto sopra ma prova anche a sperimentare con Wizard of Wor, una specie di dungeon crawler primordiale che ci vede avventurarci, da soli o in cooperativa, attraverso labirinti a schermata fissa, infestati da mostri e visualizzati dall'alto. Il gioco riscuoterà un gran successo e verrà convertito in ogni dove.

I giocatori casalinghi vengono invece graziati dalla nuova creazione di David Crane, che prova a inventarsi qualcosa di originale con Fishing Derby, una sfida sportiva per due giocatori in cui bisogna cercare di tirar fuori dall'acqua il pesce più grosso. Il gameplay si basa su un classico meccanismo di rischio e ricompensa: i pesci che nuotano più vicino alla superficie sono più leggeri ma più semplici da acchiappare e a complicare le cose ci pensa uno squalo enorme, sempre pronto a fregarci la preda. Pur semplice sul piano visivo, Fishing Derby si rivela un gioco divertentissimo e, come detto, abbastanza fresco, in un contesto dominato da shoot 'em up tutti uguali.

Chiudiamo segnalando con affetto l'uscita del gioco elettronico portatile / da tavolo di Galaxian. Va che bello.